venerdì 23 ottobre 2015

RAGAZZI, IO ANDREI...


 
Il blog e il suo umile scriba vanno finalmente in vacanza.
Vi saluto oggi perche' ho davanti un paio di giornate campali, oggi dopo una mattinata di corse faccio il pomeriggio, domani lavoro fino alle 15.
Nel mezzo le mille cose da fare prima di una partenza.
Lasciare la palestra nelle mani dei miei soci con tutto organizzato fino nei minimi dettagli, chiudere una casa e, cosa piu' dolorosa, mollare Birillo nella cascina della dog sitter.
Lo lascio questa mattina cosi' saro' un po' piu' libero in questi 2 giorni.
Il volo e' Blu Panorama; Malpensa- Holguin con scalo a La Habana all'andata, come da prassi.
L'orario di partenza originale era le 8, ovviamente e' gia' arrivato un nuovo operativo che parla delle 9.55, chissa' quando in realta' partiremo.
Per me non cambia molto, alle 2 del mattino di domenica verra' a prendermi il vice Capitano del Villans che mi portera' a Torino in corso Vittorio Emanuele dove, alle 3, prendero' la comodissima corriera per Malpensa.
L'auto la lascio in garage molto ma molto volentieri.
Alle 5 saro' allo scalo, a quel punto sono nelle mani di quella gente.....per fortuna adoro gli aeroporti....
Ovviamente tutto gia' predisposto a Holguin per farmi venire a prendere e andare nella casa del boss, il mio socio.
La mattina del lunedi', banca per cambiare e per la marca da bollo e poi via a chiedere la visa familiar.
A quel punto Alberto mi portera' lo scooter a casa e la vacanza potra' partire.
In realta' sara' gia' partita quando il Villans verra' a prendermi.
Manco da Cuba da parecchio, fine gennaio, forse uno dei periodi piu' lunghi lontano dall'isola.
Prima c'e' stata la preparazione della stagione, poi la trattativa per la palestra, quindi la stagione partita il 1 maggio e terminata il 20 settembre, in estate i viaggi e i lavori per aprire il ginnasyo, quindi l'apertura e le 50 ore settimanali fra spostamenti e lavoro.
Solitamente facevo sempre un viaggio breve ad aprile, ma quest'anno e' saltato per tutti questi impegni e per la prospettiva di prendere la palestra.
Il pozzo non e' senza fondo, come disse Aronne Piperno al Marchese del Grillo....”Ci sarebbe il conticino”.
Conticino che una volta quadrato l'acquisto e' puntualmente arrivato ed e' stato, ovviamente, onorato.
Sono stanchissimo, parecchio acciaccato e bisognoso di un largo descanso.
Sara' davvero una vacanza vecchia maniera, una volta col socio analizzati questi primi mesi della renta e programmato i prossimi il resto sara' riposo e gozadera pura.
Sono i vantaggi di aver messo su un'attivita' lontano da tempeste ormonali.
Valuteremo per il secondo quarto, se si fara', sara' un progetto del 2016, prima vediamo come va' l'inverno che rappresenta l'alta temporada.
Lo faremo anche e sopratutto analizzando quanto ci e' entrato nel borsillo il primo anno.
Per il resto sara' un piacere rivedere tanti amici e riannodare i fili di antiche amicizie e...frequentazioni.
Lascero' nel cassetto il mio smartphone e le decine di “beeep” quotidiani, per il vecchio Nokia da 19 euro che chiama, riceve, manda e riceve messaggi, stop.
Non voglio saperne di zone wi fi e cose simili, fanculo la tecnologia.
Ci sono mari e ci sono colline che voglio rivedere, ci sono amici che aspettano ancora me per giocare insieme.
Mi dovro' anche allenare, al mattino in palestra dal mio amico Guillermo e di sera in pista coi negher.
Il blog si prendera' un mese di MERITATA pausa, un paio di volte postero' qualche commento ma non aspettatevi altro.
Sara' anche occasione per tanti nuovi spunti di nuove discussioni su una Cuba che e' cambiata e continua a cambiare.
Come ogni antico scriba portero' con me l'agendina rossa, quella su cui un tempo scrivevo i numeri di telefono delle fanciulle, (prima dell'avvento dei telefonini) prendero' qualche appunto di viaggio, come faccio sempre da quando questo blog e' diventato un punto di riferimento per molti sul web cubano e non solo.
Ho avuto, ieri sera, una proposta seria di candidatura politica per il comune di Torino alle prossime elezioni, approfittero' di questo viaggio per rifletterci su per decidere se accettare o meno.
Ci manca ancora questa......
Mi ritroverete qua' sopra la sera del 23/11 o la mattina del 24/11.
Fate i bravi e restate in zona.
P.S. Gli amici del Vascello e Tio Gigi non mi lascino a secco sui risultati del Toro.

giovedì 22 ottobre 2015

ATLETI CUBANI



La ripresa degli allenamenti nel centro nazionale di atletica allo stadio panamericano dell'Avana da parte di Dayron Robles, non puo' non essere accolta con felicita' da tutti coloro che amano lo sport e i suoi campioni.
Ricordo che Robles e' stato campione olimpico a Pechino 2008 nei 100 ostacoli.
L'obbiettivo di questo rientro e', ovviamente Rio 2016.
Da alcuni anni l'atleta aveva abbandonato l'attivita', un po' per problemi fisici ma sopratutto per questioni economiche, le solite, con la sua federazione.
Di questo rientro parla il suo ex allenatore, oggi in forza alla nazionale di atletica brasiliana, Santiago Antunez.
Secondo l'ex coach la decisione e' stata corretta, sopratutto perche', a differenza di molti mercenari, Dyron non ha mai abbandonato il suo paese, anche se ne e' uscito diverse volte dopo l'abbandono della pratica agonistica.
Semplicemente ha chiesto la baja dalla preselezione nazionale del 2013, esattamente come e' successo a molti peloteros senza che questo abbia mai scatenato tutto il putiferio che si e' creato attorno a questo atleta.
Un conto pero' e' riuscire ad arrivare a Rio, basta un 13.30, un'altro e' giocarsi fino in fondo le proprie carte.
Robles e' tuttora primatista mondiale della specialita' con 12.87 anche se parliamo di un record datato oramai 2007.
Nel 2015 ha corso il 13.27 questo malgrado il poco allenamento e la querelle con suo Presidente, el Caballo Jantorena, con il quale pare il guatanamero abbia siglato una sorta di armistizio.
Sempre secondo il suo ex coach se Robles vuole avere qualche possibilita' di fare una buona olimpiade deve tornare a correre sotto i 13 secondi, la cosa non e' per nulla facile ne' tantomeno scontata.
29 anni non sono tantissimi, ma pesano se per 3 anni non hai praticamente corso ne' ti sei allenato in maniera seria.
Robles se vuole tornare a contare qualcosa deve dedicare quest'ultimo anno totalmente allo sport, allenandosi come faceva un tempo e togliendosi altre cazzate dalla testa.
Questa notizia mi fa davvero piacere perche' dimostra che, dopo un periodo in cui si sono fatte scelte differenti, e' possibile ritornare cercando di farlo alla grande.
Probabilmente anche i caporioni dell'atletica cubana hanno capito che la rigidezza sempre e comunque non paga piu'.
Un tempo l'atleta avrebbe trovato le porte chiuse, forse sarebbe stato costretto a scegliere altre bandiere per potersi confrontare ad alto livello.
Ha comunque deciso di restare e di continuare a gareggiare per Cuba.
Se paragonato alle varie Grenot e Aguero il guantanamero ne esce come un gigante dal punto di vista morale.
Juantorena, il nipote del Caballo, ha trascinato l'Italia del volley alle olimpiadi e al terzo posto agli europei non con qualche rimpianto, trasformando il nostro gioco dalle fondamenta, dall'alto della sua immensa classe.
Sapete come la penso in materia di cambi di nazionalita' ma lui merita un discorso a parte.
E' in Italia da 9 anni, ha figlia “italiana”.
Possiede il nostro passaporto dal 2010 e da quella data Fratello Berruto lo ha tampinato perche' accettasse di giocare con la nostra nazionale.
Lui ha sempre detto di NO, “Aspetto Cuba”.
La chiamata non e' mai arrivata e cosi', a 30 anni e con l'ultima occasione a portata di mano per partecipare ad un'olimpiade ha accettato di giocare con noi.
Conosco l'inno di Mameli, una parte del mio cuore e' italiano, ma sono e resto cubano, non lo canto per rispetto della mia terra e della mia gente”.
Complimenti Inder....complimenti davvero.....

mercoledì 21 ottobre 2015

GUIDARE



Ogni volta che trattiamo l'argomento della renta del carro, come e' accaduto la scorsa settimana, c'e' sempre qualche amico che afferma forte e chiaro che “A Cuba non guido”.
Partendo dalla premessa che il libero arbitrio sia presente e applicabile anche da quel lato del bloqueo, si possono fare alcune considerazioni.
Credo che a Cuba non voglia guidare chi in Italia guida poco o...troppo.
Chi guida poco non ha la necessita' di farlo nel nostro paese, usando sistemi di trasporto alternativi, non vede perche' dovrebbe iniziare a farlo dall'altra parte dell'oceano.
Per chi guida troppo il discorso e' differente, parlo con cognizione di causa.
Ho passato l'estate andando avanti e indietro come uno jo jo fra il nordest e il nordovest del bel paese, ora ho una palestra a 50 km da casa, quindi sono oltre 100 km al giorno da fare.
Francamente non vedo l'ora di mettere il carro in garage e, per un mese, non toccarlo.
Lo scooter e' divertimento puro e sara' piu' che sufficiente.
Guidare a Cuba da un lato e' infinitamente piu' semplice rispetto al farlo qua', mentre dall'altro e' decisamente piu' complicato.
Piu' semplice perche' il traffico e' una barzelletta.
Forse nella capitale c'e' una parvenza di traffico lontanamente simile al nostro, ma in provincia il numero di automobili in circolazione e' risibile.
Per chi e' abituato alle nostre ingolfatissime citta', alle tangenziali congestionate, alle donne che si truccano ai semafori, a chi sale in auto per fare la guerra, guidare su una strada cubana non puo' certo rappresentare un problema.
A Las Tunas pur essendo, in questi ultimi anni, raddoppiato il numero di automobili in circolazione, tolte un paio d'ore al mattino e soltanto in un paio di strade, il traffico e' scarso.
Il problema se mai sono le strade strette e i sensi unici che cambiano da un giorno all'altro, ma questo e' un'altro discorso.
Le difficolta' del guidare a Cuba sono altre.
In Italia, almeno il vostro umile scriba, guida oramai col pilota automatico inserito.
Mentre guido parlo al telefono con l'auricolare, reviso il correo, ricevo e invio sms e via discorrendo.
Mantenendo sempre buone distanze di sicurezza e' difficile possa succedere qualcosa di sgradevole.
A Cuba questo non e' possibile, occorre sempre guidare con gli occhi bene aperti e attenti.
Intanto bisogna, in toto, rispettare il codice della strada, se c'e' un Pare e' un Pare e non un consiglio...come da noi.
Anche perche' la sola volta che non lo rispetti, in totale assenza di auto, di sicuro appostato ti trovi il cabalito a cui non pare vero di ficcare una bella multa al culo bianco di turno.
Nelle loro strade ci sono poche auto, ma tanto di tutto il resto.
Biciclette, bicitaxi, pedoni ubriachi, coche, carretti trainati da cavalli, altri tirati da mucche, animali allo stato libero, gnocche che distraggono ecc....
Per non parlare di buche sulla caretera, ma queste, dopo 2 ore di pioggia, oramai le troviamo anche da noi.
Se poi viaggiamo di notte, al di fuori dal centro abitato, di occhi ne servono 4.
Le biciclette, i coche e carretti non hanno le luci, te li vedi sbucare davanti all'ultimo minuto.
Per non parlare della deprecabile situazione nel caso in cui ci si ritrovi ad essere protagonisti di un'incidente, anche lieve.
Da noi si compila il cid poi ci pensano le assicurazioni, a Cuba, sopratutto se ci siamo noi visi pallidi, puo' accadere di tutto, ma proprio di tutto.
Concludendo, mi sento di comprendere e condividere chi sceglie di non guidare a Cuba, le rogne sono sempre in agguato, occorre davvero avere mille occhi.
Fra le altre cose mi sono sempre chiesto cosa accadrebbe in caso di incidente o tamponamento con lo scooter rentato.
Lasciamo 50 cuc di cauzione, ma di seguro non se ne parla, quindi ho il fondato sospetto che ci toccherebbe mettere mano al borsillo.

martedì 20 ottobre 2015

LA TRANSIZIONE



La foto grande che vedete in copertina del blog e' stata scattata nel 2006.
Pubblicata solo recentemente, ritrae il Comandante en Jefe nell'atto di firmare la rinuncia ai poteri e il trasferimento degli stessi nelle mani del fratello Raul.
Ricordo bene quei periodi.
Mi pare che un paio d'anni prima fosse caduto dopo un comizio rompendosi il femore, le foto fecero il giro del mondo, los guasanos de Miami con i loro giornalacci magnificarono l'evento e Candido fece una canzone che recitava “Se cajo, pero' se levanto'”.
Fidel aveva gia' 80 anni, dopo quel tipo di vita e centinaia di tentativi di fargli la pelle da parte della Cia e di ogni altra organizzazione terroristica al soldo di quel branco di assassini legalizzati.
Negli ultimi tempi aveva manifestato evidenti segni di senilita', durante una mesa redonda ricordo che ad un tratto smise di parlare (gia' questo era, all'epoca, considerato un'evento) e sotto gli occhi allibiti di Randy si mise a guardare fisso un punto imprecisato dietro la telecamera.
Immediatamente l'immagine si sposto' dal volto del Comandante en Jefe al soffitto dello studio televisivo.
La trasmissione fu interrotta, riprese dopo una quindicina di minuti, probabilmente dopo qualche intervento medico.
Ricorderete che era il periodo in cui Fidel straparlava del prezzo del latte e del fatto che la moringa era meglio della carne di vacca....
Ricordo che quando Fidel cadde avevo la bailarina in casa in Italia, scoppio' a piangere, la cosa la dice lunga sul rapporto che lega i cubani, dentro e fuori dal paese, con Fidel.
Sono nati con il suo volto in televisione, la sua voce ovunque e la sua effige sempre presente in ogni luogo.
Si puo' essere pro o contro questo sistema di governo ma el Comandante en Jefe non e' mai in discussione.
Fidel e' Cuba e Cuba e' Fidel senza se e senza ma.
Ricordo quando lo ricoverarono per l'operazione, si diceva che il Caballo non sarebbe sopravvissuto, si favoleggiava, non so con quanto fondamento, di una equipe medica spagnola volata per tentare un'ultimo disperato intervento.
Resta un mistero cio' che accadde in quei giorni, cosi' come lo e' la morte di Chavez, per molti avvenuta a La Habana.
Tutti davano Fidel per morto, si aspettava solo la comunicazione ufficiale, la confraternita di vecchi rincoglioniti che infestava i forum suonava dirghignava le dentiere.
Gli Yacht ancorati a Miami scaldavano i motori, in vista del trionfale ritorno dei loro proprietari nella terra tanto usurpata da quei biechi Comunisti.
Probabilmente, fu proprio quel cambio della guardia che mise la Revolucion al riparo da terremoti e mareggiate.
Raul prese il potere, fece piazza pulita dei ladroni che circondavano il troppo concettuale Fidel, con un rigore tutto militare riorganizzo' il paese, dando inizio a quella stagione di riforme che hanno portato Cuba ad essere al centro dell'interesse del mondo.
Il vecchio Comandante en Jefe e' ancora vivo e vegeto, magari malandato alla soglia dei 90 anni, ma ancora presente e pensante.
Ogni capo di stato che si rispetti, ogni Papa che sbarca a Cuba, non manca mai di fare una visita a questo vecchio rivoluzionario che ha influenzato le sorti di un'intero continente.
E' sopravvissuto a una doppia cifra di presidenti americani, a 5 Segretari del Pcus a un'infinita' di nostri presidenti del consiglio.
Con la sua divisa verdeoliva ha imperversato nel mondo per oltre mezzo secolo e ancora oggi, quando puo', dice la sua.
Non sara' mai un ex presidente ne' per il mondo ne' per i cubani.
Come ha detto Raul quando il fratello, all'ultimo congresso del partito, ha restituito ogni carica ufficiale, “Fidel e' Fidel e non ha bisogno di titoli o medaglie”.
Sara' sempre el Comandante en Jefe de todos los cubanos.
Con buona pace de los gusanos de Miami e di quelli....italiani.

lunedì 19 ottobre 2015

COPPIE CHE FUNZIONANO



In una recente statistica che mi e' stata indicata dagli amici del Vascello, il gruppo whatsapp del blog, (chi vuole farne parte mi contatti orienteavana@libero.it) leggevo che il 76% delle coppie italo-cubane, in Italia, non supera il terzo anno di matrimonio, divorzia prima.
Francamente pensavo che la percentuale di disastri fosse piu' alta, sicuramente lo sarebbe se si tenesse conto dei matrimoni che restano inchiodati soltanto a Cuba.
Oggi pero' non voglio parlarvi dei disastri, ma delle cose, delle situazioni che sono andate e continuano ad andare bene.
Non a caso citavo il gruppo del blog, dove molti amici sono felicemente sposati, da anni, con figli, progetti ed un futuro da condividere, si spera sempre in modo migliore.
Quasi sempre in cio' che resta del web cubano si ironizza su queste situazioni, stupidamente, perche' chiunque scelga di mettersi in gioco merita rispetto.
Alla fine sono tutti capaci a fare i froci col culo degli altri...
Conosco personalmente alcune coppie miste, una dei due soci della palestra e' cubana, compagna di un mio carissimo amico da almeno 2 lustri.
Partiamo dal presupposto che con la scomparsa dei ruoli, oggi riuscire a vivere insieme e' un casino per tutti.
Ci si vede di corsa, stanchi morti, un'ora la sera, si combatte con e per i figli, in vacanza si passa il tempo litigando perche' non si e' abituati a vivere insieme 24 ore al giorno.
In piu' ci sono telefonini, tablet e le altre cazzate che tendono a....portarci altrove in un mondo non di persone ma di nick.
Quindi gia' fra persone cresciute nello stesso contesto culturale e' difficile tenere in piedi la baracca.
Quando le 2 culture sono diametralmente opposte, le difficolta' crescono in modo esponenziale.
Se poi una delle due culture e' quella cubana, la piu' bella ma anche complicata terra su cui occhio umano si sia mai posato, allora i problemi possono davvero diventare tanti.
Per una cubana trasferirsi dal sole del Caribe alle brume padane non e' mai un passo facile.
Se viene al nord trova un po' piu' di benessere ma anche un clima infame per una buona parte dell'anno, rapporti interpersonali freddini ed un contesto lontano anni luce da quello che ha lasciato.
Se approda al sud trova una situazione climatica e di contatti umani piu' vicina a quella che ha lasciato, ma dovra' affrontare problemi legati alla mancanza di lavoro e magari ambientali di non facile soluzione.
Comunque la vedi e' un casino.
Occorre intanto che la controparte italiana sia consapevole che la compagna lascia il suo paese molto ma molto malvolentieri, che ci tornerebbe il giorno dopo, che lo avra' sempre in testa e apparira' in ogni suo discorso.
Quindi credo sia importante cercare, per quanto possibile, di creare le condizioni perche' il distacco sia meno traumatico possibile.
Poi ci sono altri fattori che possono incidere sulla riuscita dell'impresa; la differenza di eta', una certa agiatezza economica,un minimo di vissuto da parte di chi ospita, il sapere quando dire “si” e quando invece esporre il “pare” e via discorrendo.
Se arrivano i figli cresceranno nel nostro paese, ma sara' importante che conoscano anche quello della madre perche' le radici, il sangue.....sara' quello.
Se porti qua' una ragazzina....avrai qua' una ragazzina con tutti gli annessi e i connessi....quindi se giri in maniche corte a Coazze a gennaio e' possibile che ti becchi un gran raffreddore....
Ci vuole, da parte di entrambi, pazienza, tolleranza, intelligenza e anche una discreta porzione di bus del gnau.
Pero' tante coppie miste funzionano, hanno trovato il giusto equilibrio, sono arrivati i figli.
Quando e' possibile si cerca di fare un viaggio a Cuba, anche se spostare un familion e' un bel bagno di sangue.
Se fai venire una idiota non funzionera', se tu sei un'idiota non funzionera', negli altri casi.....tutto e' possibile.
Orishas permettendo....

domenica 18 ottobre 2015

OTTAVA GIORNATA

 Risultati immagini per baselli gol milan

Inizio questo consueto pezzo domenicale dedicato allo sport tornando sul nostro pareggio col Milan di ieri sera.
Si poteva vincere ma si poteva sopratutto perdere, anche se abbiamo resuscitato una squadraccia come il Milan attuale.
Il primo tiro verso la loro porta dopo 65 minuti, la prima entrata in area dopo 70 vorranno pur dire qualcosa.
Delle 4 ultime partite ne abbiamo perse 2, pareggiata una e vinta una, non siamo esattamente in un gran momento.
Certo manca il solo difensore veloce che abbiamo; Maksinovic, manca l'unico dei nostri che salta l'uomo; Peres, manca l'altro terzino titolare Avelar, mancano Obi e Farnerund e Benassi era convalescente.
Detto questo mi pare chiaro che giocare sempre e solo in un unico modo, il 3-5-2 che in realta' e' un 5-3-2,e' limitante.
Si tratta di uno schema con cui quasi nessuno in Europa gioca piu' in quanto ritenuto troppo difensivo, dipendendo in modo esagerato dalle discese dei terzini.
Se ti mancano i terzini titolari la cosa diventa problematica.
Ieri abbiamo pareggiato quando il Vate ha inserito la terza punta, poi subito pavidamente tolta appena pareggiato, per tornare allo schema solito.
Bovo e la Quaglia e' un periodo che non la vedono mai....provare qualche alternativa?
Ripeto, faremo un buon campionato ma con questo allenatore non andremo oltre, ha dato quello che aveva da dare.
Temo pero' che Cairo voglia rinnovargli il contratto quindi mi rassegno ad altri anni di “Libidine”.
Mancano 26 punti per arrivare alla salvezza, pensiamo a fare quelli poi vedremo dove arrivare.
La cosa bella e' che ieri su 14 giocatori schierati, 11 erano italiani, scusate se e' poco.
La Roma batte agevolmente l'Empoli e si candida concretamente per giocarsela fino alla fine.
Oggi al S.Paolo arriva l'amata Viola capolista a cui, ovviamente, va tutto il mio tifo.
Questa sera c'e' il derby d'Italia, partita aperta a tutti i risultati, se i gobbi perdono la risalita rischierebbe di diventare una sorta di durissimo Stelvio.
In Inghilterra il Chelsea di Mou vince coi miei Villans tristemente terzultimi a 4 punti, rischiamo la ghirba quest'anno.
Il Liverpool di Klopp pareggia col Tottenham, lo United vince 3-0 con l'Everton e l'Arsenal con lo stesso punteggio col Watford, vince facile anche il City.
Tre gol del Real col Levante e 5 del Barcellona col Rayo Vallecano, il Villareal gioca oggi in casa col Celta se vince rimane solo in vetta.
La nazionale di pallavolo maschile si arena in semifinale agli europei, perdendo con la piccola Slovenia.
Gli sloveni sono guidati da Andrea Giani, uno degli occhi di tigre di Velasco e assistente di Berruto.
Una squadra formata anche da semiprofessionisti che sta' facendo cose incredibili.
Fratello Blengini, con uno Juantorena pazzesco, ci ha portato alle olimpiadi ma ogni volta, tolta la Russia, in cui incontriamo squadre di livello, si perde.
Ha senso puntare sempre e solo su un alzatore diciannovenne che sara' talentuoso ma ieri e' naufragato?
Berruto con questo mostruoso Juantorena avrebbe fatto peggio?
Finale Slovenia-Francia, non a caso 2 squadre che ci hanno battuto.
Marquez vince in moto gp in Australia davanti a Lorenzo e Iannone, Valentino e' quarto e vede il suo vantaggio scendere a 11 punti nei confronti di Lorenzo a due corse dalla fine.
Ai mondiali di Rugby Sudafrica e Nuova Zelanda accedono alle semifinali piegando Galles e Francia.
Gli altri 2 quarti sono Irlanda-Argentina e Australia-Scozia, c'e' il rischio concreto che non ci sia un'europea in semifinale ma se la giochino le squadre del 4 nazioni.
Bolelli-Fognini nel tennis sono in finale (la settima in carriera) a Shanghai contro Nestor-Vasselin, si puo' vincere, speriamo bene.

sabato 17 ottobre 2015

LA SETTIMANA

 

Ieri sera partita coi Villans, serata perfetta, un po' fresca ma ottimale per giocare al calcio.
Calcio a otto, eravamo in 16, tutto perfetto, pochi ragazzi, tutta gente tosta che sa cosa vuol dire trattare la palla.
Facciamo due squadre, diamo le pettorine, nella mia non c'erano attaccanti e, come mi accade da un po', invece di macinare km a centrocampo vado a fare la punta.
Ruolo che, come e' noto non e' fatto di corsa ciclica ma di scatti repentini.
Meta' del primo tempo, avevo combinato poco, un paio di tiri, qualche controllo non esattamente a regola d'arte, il fiato che ancora non si e' rotto, sempre 2 uomini addosso, insomma l'impressione di una serata non da tramandare ai posteri.
Palla lontana, marcatori lontani, faccio un movimento laterale e...traaaaaaacccc!
Il gemello interno, il gastrocnemio, insomma il polpaccio decide che la mia serata era finita li'.
Stramazzo a terra, un male cane.
Un anno e mezzo fa era toccato al femorale sempre della gamba sinistra mollarmi, ieri una forte contrattura al polpaccio...e' il prezzo da pagare al tempo che passa.
Ovviamente ho aspettato i miei compagni al circolo del tennis dove mangiamo, come si evince dalla foto di copertina.
Oggi zoppico vistosamente e fa un male boia appoggiare il piede ma devo aprire palestra, quindi si va avanti.
Quello che non uccide rafforza....ma PINGA!

Una settimana alla partenza, Birillo ha completato il suo adattamento nella cascina dove lo lascero', sono abbastanza tranquillo da questo punto di vista.
Nella foto di questa estate l'allora Birillino, con due delle mie ragazze in Veneto, non pareva passarsela male.....

Settimana con non molti spunti, si e' parlato molto delle unioni civili, gia' tempo fa espressi il mio pensiero.
Sono d'accordo ai matrimoni fra gente dello stesso sesso, con tutte le tutele legali che hanno quelle eterosessuali, ma non mi si venga a parlare di adozioni di bambini o cose simili.
C'e' gia' abbastanza casino in giro, un bimbo deve avere una madre e un padre e non 2 genitori dello stesso sesso.

Si conclude una settimana importantissima per il Toro, la partita di questa sera col Milan, in un comunale strapieno, e' l'evento di gran lunga meno importante.
48 anni fa volava via la Farfalla Granata, Gigi Meroni veniva investito in Corso Re Umberto da un'auto guidata da quella merda di Romero che poi sarebbe diventato presidente del Toro di quell'altra fossa biologica che e' stato Cimminelli.
Meroni, dopo gli invincibili, e' stato, con ogni probabilita' il piu' grande giocatore che abbiamo avuto.
Anticonformista, poeta, ragazzo avanti coi tempi ma sopratutto talento inarrivabile.
Ma la cosa piu' importante accade oggi.
Alle 11.30 verra' posata la prima pietra del Filadelfia alla presenza del Sindaco Fassino, il presidente della regione Fratello Chiamparino, Papa Urbano I, Paolino Pulici e tanto mondo granata.
Il Fila dovrebbe essere finito nel 2016, uno stadio da 4000 posti dove giochera' la Primavera e si allenera' la prima squadra.
Il progetto e' il piu' fedele possibile al Filadelfia originale, dove giocavano Valentino e i suoi Invincibili.
Costera' 8 milioni di euro, 3,5 li mettera' il comune, altrettanti la regione e uno Cairo.....
Solo a quel punto il Torino ritrovera' la sua casa e tornera' ad essere il Toro, gli Invincibili torneranno e la Farfalla volera' sopra quei campi.
Questa sera bisognerebbe vincere col Milan, si tratta della prima partita di una serie importante, Lazio, Genoa, Gobbi e Inter.
Visto gli obbrobri fatti con le cosiddette piccole, ben vengano le squadre importanti.
Recuperiamo Baselli che e' gia' tanta roba.
FORZA TORO!

venerdì 16 ottobre 2015

GIOVANI



Premessa doverosa.
Questo pezzo non vuol essere il classico post del vecchio rimba che parla delle nuove generazioni, spaccando i maroni al prossimo con malcelati rimpianti del passato.
Coi giovani ci lavoro ed interagisco ogni giorno, sia in palestra che durante l'estate con l'altra mia attivita' legata al turismo.
Di conseguenza guardo sempre con grande interesse il passare delle generazioni, le novita' che ognuna di loro apporta al nostro vivere comune.
A Cuba e' innegabile che stiano venendo su nuove generazioni che, visti anche i cambiamenti in atto nell'isola, saranno completamente differenti rispetto alle precedenti.
Nella maggiore delle Antille le cose accadono con alcuni decenni di ritardo rispetto a noi, ma accadono.
La mia generazione e' cresciuta con precise scelte politiche e di campo; cortei, manifestazioni, bronche con la policia, scuole occupate, autogestioni, avanti popolo e via discorrendo.
Ai nostri ragazzi di oggi queste cose fottono poco o nulla, sono le generazioni dell'individualismo, della rete, di un mondo in cui i valori sono quasi scomparsi.
Allo stesso modo le generazioni precedenti di cubani sono cresciuti con la barba del Comandante en Jefe, i suoi interminabili discorsi televisivi, la storia raccontata e vista da una sola parte, la bandera, l'inno e tutto il resto.
Ai ragazzi cubani di oggi, mi pare di capire, queste cose interessano poco o nulla.
Anche loro vogliono la rete, magari viaggiare, vivere bene con l'ultimo paia di Adidas ai piedi e in mano un bel tablet.
Alla fine i ragazzi sono uguali in tutto il mondo.
Per svariate ragioni ho avuto la possibilita' di frequentare molti giovani a Cuba, diciamo universitari, quindi ragazzi in possesso di un discreto grado di cultura.
Vogliono una Cuba differente, oppure andarsene senza tante vie di mezzo.
Sanno che per vivere, a differenza delle generazioni precedenti, occorre lavorare e lavorare duro.
Vorrebbero poterlo fare a Cuba vedendo fattivamente ad ogni fine mese il frutto del loro lavoro, se questo non sara' possibile sono pronti ad andarsene.
Andarsene, non fuggire o emigrare.
Andare in un paese che consenta loro una vita dignitosa, lavorando e programmando, eventualmente, un ritorno a Cuba in migliori condizioni.
Poi pero' ci sono altre generazioni di giovani cubani che stanno crescendo in modo differente.
Ragazzi che vengono da famiglie di minore spessore e cultura; orecchini ovunque, piercing, sigaretta perennemente in bocca, magari la canna o qualcosa di peggio, una predisposizione a prendere la piu' vicina e spesso pericolosa scorciatoia per cercare di avere dei soldi in tasca.
Lavorare neanche a parlarne, men che meno andare in paesi dove per vivere e' necessario tirarsi su le maniche.
Inventarsi la giornata alla bene e meglio.
Il mito delle bande di latinos che infestano Miami e molte citta' del sud degli Stati Uniti, il sogno di poter, anche a Cuba, mettere in piedi organizzazioni simili.
Li vedo anche a Tunas, ragazzini perdigiorno perennemente buttati sulle panchine del parque, di fronte al centro cultural.
Si spacciano per Rockeri, ma in realta' sono soltanto un branco di fancazzisti senza voglia di fare nulla.
I ragazzi non hanno neanche gli occhi per piangere mentre le fanciulle, rockere pure loro, hanno l'ultimo modello di smartphone in mano, il che, in una mente maliziosa, puo' far supporre molte cose.
Quindi da un lato ragazzi che vogliono comunque giocarsi un futuro dentro o fuori da Cuba, consapevoli che i tempi in cui i diritti erano superiori ai doveri sono finiti, dall'altro chi, contestando il potere costituito, e' pero' consapevole che grazie proprio a quel tipo di potere ha potuto non lavorare un solo santo giorno in tutta la sua vita.

giovedì 15 ottobre 2015

RENTARE IL CARRO



Della renta del carro a Cuba abbiamo gia' parlato diverse volte, credo pero' che, vista la continua crescita di turisti che sta' investendo l'isola, l'argomento meriti un'approfondimento.
Cuba e' uno dei paesi al mondo dove rentare un carro costa piu' caro ed e' anche quello con il peggior rapporto qualita'-prezzo, anche in questo settore.
Nei miei primi 7/8 anni di Cuba ho speso l'equivalente del pil di un paese centroafricano affittando auto, questo sopratutto nei periodi in cui frequentavo la Capitale e Santiago.
Dopodiche ho ripiegato sullo scooter anche perche', opinione personale, per Las Tunas e dintorni e' assolutamente perfetto.
Agli occhi del cubano, ma sopratutto della cubana, il carro rentato rappresenta una definizione di status nei confronti del turista intestatario del contratto.
Fondamentalmente la cubana definisce il turista secondo parametri ben precisi.
Esiste lo yuma in bicicletta che e' forse quello che gode della minore considerazione, anche meno di quello che viaggia a piedi.
La bicicletta e' per antonomasia il LORO mezzo di trasporto, ritengono che chi fa tutti quei km per arrivare a Cuba dovrebbe permettersi di meglio.
Poi c'e' lo yuma in scooter, che ha si una valenza, ma nulla a che vedere con chi renta un carro.
Oramai hanno l'occhio abituato anche a valutare il tipo di carro che si renta, se e' un economico....va bene...e' uno yuma da carro...ma economico.
Se invece si tratta di un'Audi o un carro simile allora la considerazione dello yuma sale allo zenit.
Quindi, almeno in una citta' come Tunas dove un carro non sarebbe neanche necessario, l'affitto dello stesso rappresenta per molti una forma di status economico da esibire in giro.
Anche perche', nella stragrande maggioranza dei casi, il carro resta parcheggiato per buona parte del giorno, nel punto piu' visibile della citta'....giusto per non dare nell'occhio.
Ricordo, perche' molti non lo sanno, che nessuna legge vieta ad uno straniero di guidare un carro particular cubano, se il policia di turno obietta su questo argomento e' soltanto perche' lo stato in quel caso non guadagna nulla....
Fra le altre cose al mio socio della renta, il boss della familia, essendo diventato Jefe ancora piu' importante nel suo lavoro, hanno dato una Jeep “moderna”.
Devo vederla....anche perche' bisogna capire cosa voglia dire “moderna” a Cuba.
Negli Usa un palazzo di 50 anni e' monumento nazionale, in Europa e' un palazzo di recentissima costruzione....
Con il calare di tanti turisti nuovi il parco macchine da rentare, gia' insufficiente per le necessita' createsi fino ad oggi, rischia di andare completamente in tilt.
Non e' raro che, in alta temporada sopratutto, lo stesso carro sia rentato per lo stesso periodo a piu' di una persona, con conseguente enorme disagio per chi attraversa l'oceano, per poi ritrovarsi a non avere un servizio che si era profumatamente pagato in precedenza.
Questo puo' succedere sia che si sia fatto tutto on line, sia che ci abbia pensato un'agenzia, in entrambi i casi occorre avere a che fare con la controparte cubana con annessi e connessi.
Il parco auto e' insufficiente, le auto sono poche, spesso cinesi, si rompono facilmente, mancano i pezzi di ricambio, l'assistenza, in generale, e' deficitaria e via discorrendo....
Con l'arrivo degli yankee, in massa, andra' ristrutturato tutto il settore che fino ad oggi e' vissuto sulla conoscenza personale del tizio che renta, ruberie, propine e ladroni in giacca e camicia bianca.
Anche i prezzi andrebbero adeguati e calmierati, non esiste in nessuna parte del mondo che, in determinati periodi dell'anno, per affittare un'utilitaria del cazzo si debbano spendere 60/70 cuc al giorno e fare pure un regalito a chi te la affitta.
Il settore della renta degli scooter non gode di migliore salute, l'ultima volta che sono stato a Cuba su 12 mezzi il mio amico ne riusciva a rentare 5, gli altri erano rotti e mancavano i ricambi.
Magari sarebbe il caso di privatizzare il settore per riuscire a fare il definitivo e necessario salto di qualita'.

mercoledì 14 ottobre 2015

CHE



La scorsa settimana ricorreva il 48esimo anniversario della dipartita fisica del Che.
Ovviamente la cosa, a Cuba, ha avuto un grande risalto, parliamo di un personaggio secondo solo a Fidel come popolarita', ma sicuramente piu' amato dalla gente rispetto al Comandante en Jefe.
Billy Joel cantava “Only the good die Young”, aveva ragione.
Andarsene in modo cosi' eclatante prima che l'oblio degli anni arrivi a modificare le cose, e' prerogativa dei grandi.
Se il Che fosse invecchiato chissa'....magari sarebbe diventato un grigio burocrate, forse sarebbe fuggito a Miami, chi puo' dirlo?
Sicuramente i ragazzi di tutto il mondo non girerebbero orgogliosi con le magliette su cui e' impresso il volto del Guerrigliero Indomito, cosi' come lo dipinse Korda.
I Rivoluzionari servono quando ci sono le rivoluzioni, dopo quando c'e' da ricostruire o da gestire la normalita', diventano ingombranti quando non decisamente controproducenti.
Ne sa qualcosa il nostro Peppino Garibaldi.
Una volta che fece l'Italia, sobbarcandosi il lavoro sporco che lo scaltro Cavour e in nostro Re Vittorio gli rifilarono, fu prima nominato senatore e poi, visto che continuava a rompere le palle, relegato in pensione nella sua Caprera fino alla fine dei suoi giorni.
Il Che fu presidente del Banco centrale di Cuba e poi ministro, ma non si abituo' mai alla normalita' di una vita civile.
Ando' a cercare rogne in Africa poi, litigando coi sovietici, inguaio' Fidel con un paio di discorsi probabilmente inopportuni, uno ad Algeri e uno all'Onu.
Infine si imbarco' nella scellerata avventura boliviana con, suppongo, sollievo di Castro che si toglieva cosi' dai piedi un'autentica mina vagante.
La politica e' fatta di compromessi e di negare domani cio' che si e' detto oggi, tutte cose poco nelle corde di un vero Rivoluzionario.
Un paese lo si gestisce anche sporcandosi le mani, in quei casi serve il politico (Fidel) e non il Rivoluzionario (Guevara).
La spedizione in Bolivia si rivelo' subito un'errore.
Una Rivoluzione, esattamente come una democrazia, non si esporta ma occorre crearla in loco, ove esistano le condizioni sociali e politiche per poterlo fare.
La Cia, che aveva imparato la lezione della Rivoluzione Cubana, si attivo' per fare in modo di non ripetere gli stessi errori di qualche anno prima.
Il partito Comunista boliviano era diviso e lacerato al suo interno, non diede mai al Che l'aiuto che il Comandante si aspettava.
Mancava una coscienza di classe da parte dei contadini, una preparazione alla rivolta, da Cuba non arrivarono ne' uomini ne' mezzi.
Ovviamente Castro non poteva permettersi di essere coinvolto, i sovietici girarono la testa dall'altra parte mai del tutto convinti della bonta' delle mosse politiche del Che.
Cosi' il Guerrigliero indomito fu lasciato solo a combattere e a morire, forse esattamente come lui stesso voleva e sperava.
L'impresa fu' talmente assurda e mal preparata che sorge il sospetto che il Che non potesse non intuire che il finale sarebbe stato molto diverso da quello dell'Avana.
Decenni successivi il suo corpo e' stato ritrovato e spedito a Cuba, Fidel ando' fin sotto la scaletta dell'aereo per ricevere e accogliere le spoglie del suo vecchio amico e confidente.
Spoglie che oggi riposano nel mausoleo de la Revolucion a S.Clara, ho avuto il privilegio di andarci ed e' stato uno dei piu' bei momenti vissuti a Cuba.
Se dal punto di vista pratico la sua morte fu uno spreco inverecondo, dal punto di vista simbolico consegno il Che al Mito.
Gli eroi son tutti giovani e belli” cantava Guccini, il Che ci ha lasciati appunto quando era giovane e bello.
Resta il suo esempio che ha illuminato generazioni di giovani, che ancora oggi ci accompagna ogni volta in cui ci ribelliamo ad una ingiustizia cercando di batterci per costruire un mondo migliore di quello in cui viviamo.
Hasta la Victoria Siempre Comandante Che Guevara!

martedì 13 ottobre 2015

ANDARE



L'altro giorno leggevo su un quotidiano che, secondo i dati dell' AIRE, 4,6 milioni di italiani risiedono all'estero.
Nell'ultimo anno la cifra si e' incrementata del 4% ma il dato inquietante e' che negli ultimi 10 anni la cifra e' raddoppiata.
Dal 2005 ad oggi ben 2,3 milioni di italiani hanno abbandonato o'paese do sole per piu' o meno note destinazioni estere.
Tempo fa feci un pezzo sui pensionati italiani che scelgono di vivere in Bulgaria, l'altro giorno ho visto uno special su quelli che scelgono la Tunisia.
Ovviamente si tratta di scelte economiche e di dignita', non certo turistiche.
Con una pensione di 800/1200 euro al mese devi sperare che da noi non ti si rompa un dente, mentre in quei paesi meta' della cifra si riesce ad accantonare, anche grazie ad una tassazione ridotta.
Per questa ragione quella associazione a delinquere che e' l'INPS, nella persona del suo attuale presidente, sta' pensando CONCRETAMENTE di tagliare le pensioni, (diritto acquisito dai lavoratori in 40 anni di contributi versati) di coloro che risiedono all'estero.
So di dare un consiglio a delinquere ma....non dite un cazzo.
Se prendete una residenza estera non comunicate nulla all'Aire, tenetevi quella italiana, fatevi versare la pensione qua' e poi trasferitela in qualche modo dove vivete.
Siate invisibili.
Saranno poi cazzi vostri dove decidete di vivere dopo una vita di lavoro.....o no?
Una delle cose piu' belle di avere una palestra e' quella di poter relazionarsi con tanta gente di tutte le eta' e condizioni sociali.
Ho 2 ragazzi ed una ragazza che, col nuovo anno, perdero' come clienti perche', in modi e con modalita' differenti si trasferiranno in Australia.
Attenzione, non parlo di imprenditori pronti ad investire nel paese di adozione, ma bensi' di ragazzi che vanno a cercare un lavoro, che sia in una farm o da altre parti.
Pare che diano una visa piuttosto ampia, per chi ha meno di 30 anni, che permette di trovare un lavoro con una certa tranquillita'.
Il mito di partire con lo zaino in spalle, per imprecisate destinazioni, e' della mia generazione, ma oggi il mondo e' cambiato, esiste con la rete la possibilita' di un minimo di programmazione, vista l'ariaccia che tira nel mondo, sarebbe bene organizzarsi al meglio per un passo cosi' importante.
Invece tolto uno che ha un gancio, gli altri due vanno ad minchiam dall'altra parte del mondo.
Non conoscono nessuno, si appoggeranno in un'ostello per iniziare, non parlano quasi la lingua, partono armati solo di tanta buona volonta', consapevoli che nella nostra barzelletta di paese tutte le porte per loro sono sbarrate.
Resto dell'idea che, prima di un passo simile, occorrerebbe conoscere un minimo il paese dove si intende giocarsi il futuro.
Con il nuovo corso, a Cuba, un discreto numero di persone mi ha contattato per chiedermi consigli sul dove e come investire nella maggiore delle Antille.
La mia prima domanda e' sempre stata “Sei gia' stato a Cuba? La conosci?”
Nella maggior parte dei casi la risposta e' stata negativa, si parla di persone che non sono mai state da quelle parti, ma che ci vorrebbero investire del dinero.
Persone inconsapevoli delle tante variabili che a noi, vecchie baldracche con le piccole labbra come la giacca di Kit Karson, l'isola pone davanti ogni volta che pensiamo di muoverci in una direzione.
Da un lato lo stato ti impone una donna cubana per potersi muovere in una certa direzione, ma dall'altra e' proprio questo tipo di imposizione che rappresenta il ventre molle di ogni scelta e situazione.
Per questa ragione ho preferito rischiare con gente a cui non mettessi la lingua in bocca, piuttosto che mischiare la rava con la fava.
Questo per dire che prima di fare una scelta imprenditoriale, anche soltanto la scelta di un luogo dove cercare lavoro, occorrerebbe avere un minimo di carte decorose in mano.
Non sono piu' anni in cui e' possibile andare all'avventura, proprio qualche giorno fa' hanno ucciso un'italiano ristoratore nelle Filippine.
Quindi va bene andarsela a giocare ma....prudenza e tanto bus del gnau, amici miei.

lunedì 12 ottobre 2015

DROGA A CUBA



En Cuba no hay droga”.
Questo disse Raul alla cumbre de la Celac nel 2013, se non sbaglio a Citta' del Mexico.
Raul affermo' anche che, al limite, c'era qualcuno che si coltivava nel patio qualche piantina di Marjuana, ma che di droga vera non ce n'era in circolazione.
Disse anche che la battaglia contro la droga andava combattuta a “Sangre y Fuego”.
In realta' le cose non stanno proprio cosi', se un culo bianco, uno dei 10 italiani che non si e' mai fatto una canna come il vostro scriba, sa esattamente da chi e cosa comperare a Las Tunas, e' possibile che lo sappia anche la policia che, spesso, risulta connivente.
Oggi a Cuba gira droga, nulla di paragonabile all'opulento occidente o ad altri paesi della regione, ma comunque volendo si trova.
Sopratutto a la Habana, la droga gira dove gira il grano.
In questo momento il tipo di droga, oltre alla Maria, che gira di piu' e' la “piedra”.
Sopratutto nei barrios periferici della Habana profonda si trovano spacciatori che, utilizzando l'ultimo tipo di movil o l'ipod sono in contatto con tutti coloro che la droga la cercano.
La realta' dice che in certi quartieri capitolini, sia difficile che un ragazzo arrivi ai 15 anni senza mai aver provato qualcosa di...speciale.
Come avviene in ogni paese al mondo, la vera entrata nel mondo della droga avviene in carcere, ed anche qua' e' difficile pensare che la merda entri senza la fattiva collaborazione dei questurini...
Con la droga si fanno i soldi, soldi facili, quando il tipo esce di galera e' naturale che la strada piu' facile di fare soldi sia proprio quella di entrare nel mondo della droga.
Con la droga arrivano i soldi, con i soldi le belle auto e la figa facile.
Anche a Cuba, come in ogni parte del mondo, quando cadi nel vizio della droga questa diventa il punto centrale della vita di quei disgraziati che farebbero di tutto, ma proprio di tutto per procurarsi la dose giornaliera.
Quindi o ci si vende tutto cio' che si ha in casa, o si va a rubare oppure, le fanciulle, fanno il servizietto completo allo spacciatore.
La piedra, contiene una piccola quantita' di cocaina mischiata a bicarbonato, questo anche per la difficolta' di far entrare nell'isola cocaina pura.
Una dose, di norma, costa 10 cuc, i consumatori girano come disperati per tutta La Habana per trovare la loro dose giornaliera.
Si tratta di un tipo di droga distruttiva, moltissimi ragazzi sono finiti all'ospedale psichiatrico dopo un costante uso di questo tipo di stupefacente.
Alcuni la mischiano anche con la marjuana, dicono sia una combinazione perfetta.
Oltre ai soliti disperati i maggiori consumatori di questa droga sono i musicisti e coloro che lavorano in strutture turistiche, suppongo anche per la loro maggiore disponibilita' di efectivo.
Ovviamento il prezzo non e' fisso ma varia a seconda della disponibilita' del prodotto, quando ci sono i momenti di magra si puo' arrivare anche a pagare una dose 90/100 cuc al grammo.
Le fanciulle pare che aspirino coca come matte, e' di moda portarla in discoteca, fa figo.
Anche a Cuba con un bel carro sotto il culo e un po' di neve in saccoccia, le case delle migliori gnocche della capitale ti si aprono come per incanto.
Quindi malgrado quello che disse Raul la realta', come si evince dai rapporti della polizia, e' ben diversa.
Solo lo scorso anno la policia blocco' 49 entrate nel paese di droga, per un totale di 44 kg di cocaina, pero' non si hanno notizie di quanta sia riuscita a passare.
Nella primavera del 2015 nella provincia di S.Spirictus la polizia ha sequestrato 453.252 semi di marjuana in 14 differenti fincas.
Alla faccia dell'ingenuita' de los guajiros....
Concludo con una citazione; “Según un oficial de la policía que prefirió el anonimato, los municipios y barrios de La Habana, donde es mayor el consumo de drogas son Centro Habana, sobre todo Colón; Jesús María y San Leopoldo; 10 de Octubre, y Arroyo Naranjo. "Se conocen casos de vendedores que expenden drogas en puntos cercanos a escuelas secundarias y preuniversitarios", precisa.
Cuando usted les pregunta a vendedores de drogas dónde y cómo obtienen los estupefacientes, sus respuestas varían. Desde los recalos en costas cubanas, hasta componendas con policías corruptos.
"Que no te metan cuentos. La mayoría de los que venden drogas trabajan para la policía. Los dejan vender a cambio de chivatear a pejes gordos. Este es un negocio donde todos se mojan (con dinero)".



domenica 11 ottobre 2015

DEPORTE



Altro noiosissimo fine settimana senza campionato ma sicuramente non senza sport.
Non posso iniziare senza dire qualcosa sull'ennesimo scandalo che ha colpito l'Uefa, nella figura della sua coppia di ladroni che la gestisce.
Blatter e Platini.
Il primo non si riesce a schiodarlo neanche con le cannonate, e dire che, solitamente, gli svizzeri sono gente seria poco incline alle pagliacciate.
Il secondo, visto anche la squadra in cui ha giocato, e' diventato incline a mettere le mani nel vasetto di marmellata.
I due si sono imboscati cifre importanti di denaro, trasformando la loro istituzione in una sorta di associazione a delinquere.
Sarebbe il caso di dare una bella pedata nel culo ad entrambi ripartendo con gente decente, in modo da poter ridare credibilita' ad un organismo definitivamente sputtanato.
L'Italia a Baku vince 3-1 e stacca il boleto per gli europei di Francia.
Formazione difficilmente riproponibile contro squadre piu' serie, una sorta di 4-2-4 che potrebbe costarci caro in situazioni differenti.
Visto che nella vita contano i fatti e non le pugnette Conte ha compiuto la prima parte della sua missione, ora gli tocca ridare dignita' al nostro calcio dopo 2 mondiali vergognosi.
Spero che nelle future convocazioni conti poco il fatto che meta' stipendio glielo paghi la Puma....
L'Olanda, vincendo in Kazakistan conserva qualche speranza di vedere Parigi,
Nelle qualifiacazioni ai mondiali nel girone sudamericano la prima giornata vede l'incredibile sconfitta interna dell'Argentina con L'Equador e quella del Brasile in Cile.
Il Venezuela perde in casa col Paraguay, mentre Uruguay e Colombia battono Bolivia e Peru'.
Dani Pedrosa vince il Gp del Giappone davanti a Valentino, Lorenzo e Marquez.
In questo modo il vantaggio del Dottore su Lorenzo sale da 14 a 18 punti con una gara in meno da correre.
In formula uno oggi si corre in GP di Russia, il pole le Mercedes mentre Vettel e' quarto e Pipponen quinto.
Negli europei di volley maschili l'Italia malgrado la sostituzione alla guida di Fratello Berruto con Fratello Blengini dopo aver battuto l'Estonia vince anche con la Croazia.
Ora ci si gioca il primo posto del girone con la Francia e sara' tutta un'altra musica.
Ultima partita della nostra nazionale ai mondiali di Rugby in Inghilterra contro la Romania.
Partita per l'onore in quanto siamo gia' stati eliminati.
Nel tennis Fognini perde a Pechino in semifinale con Nadal, partita avvincente come tutte quelle che vedono di fronte questi 2 giocatori.
Finale contro Nole che piega Ferrer.
Questa mattina alle sette (le 19 in Italia), Alex Zanardi si butterà nell'Oceano Pacifico che costeggia Kona, paradiso turistico e santuario di chi pratica il triathlon, e inizierà il suo secondo IronMan. In testa un obiettivo preciso: migliorare la prestazione dell'anno passato (9h47'14"), provando a scendere sotto le 9 ore. "Sarebbe tanta roba", dice Alex con quel sorriso che promette sconquassi.
Per il ruolo di nuovo sindaco di Roma pare che Renzi stai pensando a Malago'......lo togli da un luogo dove fa danni per metterlo in un'altro dove andrebbe a fare danni maggiori.
Tornando al calcio chiudo con Gervasoni che ammette di aver truccato almeno 10 partite per il clan degli zingari.
Alla domanda sul come si faccia a combinare una partita e quanti giocatori sia necessario comprarsi, Gervasoni risponde: "La struttura portante di una squadra è fondamentale, ovviamente se si ha il portiere si parte avvantaggiati, poi se hai l'attaccante e un difensore è molto più facile. Adesso ho dubbi guardando le partite? Ho molti dubbi, adesso le guardo con altri occhi, sono molto malfidente. Me ne accorgo da degli atteggiamenti che percepisco guardando i volti dei giocatori o da alcuni atteggiamenti un po' sopra le righe".

sabato 10 ottobre 2015

LA SETTIMANA



Credo di essere l'unico italiano che, volontariamente senza che nessuno glielo chieda, si riduce il periodo del suo soggiorno a Cuba, o meglio...lo modifica.

Senza inutili trionfalismi che sarebbero fuori luogo, la palestra ha avuto un'ottimo imprinting, le cose vanno abbastanza bene ma c'e' ancora moltissimo da fare.

Nei giorni dispari, alla sera, c'e' gia' un discreto casino, occorre correre e darsi da fare.

Cosi' ho chiesto a Simone di Cubacenter, l'agenzia ufficiale del Blog e del Vascello (il suo gruppo whatsapp) di anticiparmi il rientro di 2 settimane.

Invece di 6 settimane ne faro' 4, invece di 2 soggiorni da un mese e mezzo ciascuno, ne faro' 3 di un mese.

E' il momento di stare sul pezzo, prima finivo la stagione e non avevo piu' nulla da fare, ora ho da seguire, e vincere, questa nuova sfida, con il lavoro e un po' di pazienza riusciro' a fare convivere tutte le situazioni.

A questo giro non ho impegni o lavori particolari a Cuba, vado solo per il puro divertimento, 4 settimane mi sembrano piu' che sufficienti.

Anche perche' poi rischio di rompermi le palle.

Ho iniziato a portare Birillo, un giorno alla settimana, dove lo lascero' quando andro' via, si e' divertito un mondo giocando con il cane della duena e scorrazzando per l'aia.

Sei settimane sarebbero state troppe anche nei suoi confronti.

In queste settimane ho postato alcuni articoli sul sindaco dimissionario della capitale, senza scrivere nulla di mio, ora che la cosa, pare, si sia risolta voglio solo condividere un piccolo pensiero.

Per farlo dimettere ci sono volute le forze armate, nel governo precedente inglese un ministro si e' subito dimesso perche' beccato a pagarsi il cinema con la visa “aziendale”, altra gente altro mondo....

Quello che fa incazzare e' che questa faccenda degli scontrini e' comune a tutti i politici e gli amministratori.

Visto che il referente non e' una figura fisica ma un non ben imprecisato “stato”, perche' non approfittarne fottendo tutto il fottibile?

Anche un manager privato magari ci marcia su queste cose, addebitando all'azienda un pasto a 3 zeri e probabilmente pure il costo della zoccola da portarsi in camera.

L'azienda lo sa anche se finge di non saperlo, ma forse questo manager porta a casa milioni e milioni di contratti e opportunita' nuove di lavoro.

Questi amministratori statali oltre a rubare, sono un disastro sotto ogni punto di vista, procurano danni alla nazione che poi occorre cercare di risolvere col disastro successivo.

Non parlo solo di Marino, penso al nostro Cota e a tanti altri.

Avendo una palestra vengo in contatto quotidianamente con tanta gente, Caselle e il circondario non sono solo zone di aeroporto, ma anche di tante fabbriche.

Molti ragazzi che vengono a fare ghisa lavorano sui 3 turni, alcuni di loro in fonderia, sabati compresi, per 1200 euro al mese.

Zitti, accettare tutto e testa bassa pur di conservare un lavoro (in fonderia....) diventato indispensabile e rarissimo da sostituire vista l'ariaccia che tira.

Davvero noi, che possiamo viaggiare verso dove sappiamo piu' volte l'anno, siamo dei privilegiati.

Ho letto di quel prete di un paese del Piemonte che, col grano delle offerte, si manteneva il vizio della caccia acquistando fucili, cartucce e tutto quello che serviva per fare fuori altri figli di Dio....come dicono loro.

Poi c'e' stato quell'altro altolocato che ha ammesso di essere gay ed avere un amante, esibendo tanto di foto dei due sorridenti.

Questa storia del non potersi sposare, non poter fare sesso crea situazioni simili, quando non si rotola verso altre nei confronti dei ragazzini che abbiamo gia' commentato altre volte.

Da buon ateo sono un discreto conoscitore dei Vangeli, dove c'e' scritto che i fedeli di Cristo non possono avere una donna o un uomo come tutti gli altri esseri umani?