venerdì 29 aprile 2016

IL COMMIATO



Avrete visto il video, che ho postato anche sul blog qualche giorno fa, riguardante il breve, ultimo discorso del Comandante en Jefe al settimo congresso del Partido.
Un discorso di commiato, quasi di addio.
Non soltanto di suo addio personale, un saluto da parte di una generazione storica ed eroica che ha fatto una Rivoluzione, in un epoca dove ne sono riuscite poche, e poi gestito il potere fino ad oggi.
Non so come funzioni, ma qualche cosa ho visto, e' possibile che, a 90 anni, un essere umano si renda conto dell'avvicinarsi del momento finale della propria esistenza.
Il corpo oramai risponde poco e male alle sollecitazioni della mente, tutto diventa piu' lento e complicato e, ovviamente i ricordi sommergono i progetti.
Quest'ultimo fattore e' il vero segnale di invecchiamento, a prescindere dall'eta' reale.
Fidel ha salutato la politica, il mondo, gli avversari, i cubani, tutti noi con un breve discorso che, come accennavo l'altro giorno, ha toccato i temi fondamentali della sopravvivenza del pianeta.
Praticamente, come fanno i vecchi elefanti o facevano i vecchi eschimesi quando la caduta dei denti non consentiva loro di continuare a nutrirsi, ha idealmente abbandonato la scena per potersene andare in santa pace.
La cosa fantastica e' che il momento in cui abbandonare il proscenio, privilegio dei piu' grandi attori della storia, lo ha scelto lui senza condizionamenti esterni.
Hanno cercato centinaia di volte di fargli la pelle, hanno tentato di invadere la sua isola, gli hanno fatto un blocco navale a poche miglia dalle coste, hanno messo bombe nella sua capitale, in una parte del territorio illegalmente al di fuori dal suo controllo gli hanno aperto un carcere-lager, hanno tentato di sputtanarlo in tutti i modi, la malattia ha cercato di mandarlo a vedere i gerani dalla parte della radice, gli e' crollato il blocco socialista sulla testa, e' sopravvissuto a una doppia cifra di presidenti americani....e tante altre cose....
Ma lui e' ancora li'.
Ha deciso di uscire di scena, a suo modo, coi suoi tempi e decidendo lui il momento giusto.
Se, come pare, nel 2018 anche il fratello si mettera' a giocare a domino sara' veramente la fine di un'epoca.
Cosa accadra' dopo lo sanno solo gli Orishas, certo conosceremo una Cuba differente rispetto a quella che ci ha fatto innamorare.
Gia' oggi, ogni giorno, ci sono pezzi di quella Cuba che se ne vanno, devo dire in alcuni casi anche giustamente...
Ogni giorno leggiamo di divieti che cadono, leggi che perdono efficacia, muri che si abbattono.
La Cuba di Fidel, gia' oggi, e' sulla via del tramonto, non rimane molto di tante situazioni che erano figlie di un momento storico finito e che, speriamo, non torni mai piu'.
La fine della guerra fredda, Cuba che ha resistito, Obama presidente americano, i paesi latino americani con governi amici hanno rovesciato un sistema di cose che spingono gli attuali governati di Cuba a dover cambiare rotta.
Fidel ha fatto quello che ha potuto, in un mondo dove le cose, per l'isola, erano infinitamente piu' complicate, magari in condizioni differenti avrebbe agito in altra maniera ma...se mia nonna avesse avuto le ruote, forse, io ero un tram.
L'immagine delle delegate che, durante il discorso del Comandante en Jefe, piangevano rappresenta l'immagine precisa dei sentimenti che un buon 90% dei cubani nutre nei confronti di chi, per 50 anni, hanno visto a capo del proprio paese.
Orgogliosamente.
Da nessuna parte e' scritto che la Cuba che verra' sara' migliore di quella che stiamo lasciando, solitamente questi cambi avvantaggiano una minoranza per danneggiare la maggior parte del popolo, esattamente come e' avvenuto nei paesi ex socialisti.
Fidel abbandona la scena a testa alta, lasciando un paese che, con la schiena dritta, ha attraversato difficolta' che poche altre nazioni avrebbero saputo affrontare.
A lunedi
M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

giovedì 28 aprile 2016

MONDI DIFFERENTI



Questo pezzo si aggancia, in parte, a quello riguardante i balli dei bambini di qualche giorno fa.
Come spesso accade questo Blog ospita pareri discordanti, e' giusto che ognuno abbia le proprie opinioni e che tutte abbiano il meritato rispetto, quando espresse con lo stile a cui siamo abituati.
Secondo me, pero', abbiamo affrontato la discussione partendo, come e' forse logico che sia, dal punto di vista italiano (occidentale), mentre il pezzo verteva su una situazione che piu' cubana non poteva essere.
Paragoni si, paragoni no....e' vero, a volte viene istintivo fare paragoni fra il nostro modo di vivere e il loro, ma non si puo' sempre pensare che le regole che ci facciamo andar bene a queste latitudini debbano essere capovolte ogni volta che parliamo di Cuba.
E' indubbio che i sistemi educativi, sia quelli scolastici che quelli famigliari, fra i due paesi siano enormemente differenti.
Potrei fare centinaia di esempi che escono dal campo prettamente didattico ed educativo.
Le madri cubane, a Cuba e fuori, crescono i loro figli in modo differente rispetto a quelle italiane.
Se un piccolo italiano cade e batte una nasata con 2 gocce di sangue che escono e' una tragedia per tutta la famiglia, la madre cubana lo rimette in piedi e lo invita a piantarla di piangere e ricominciare a giocare.
A Cuba sono andato a cena da un'amico con una fanciulla e il suo piccolo di 50 giorni....in scooter.
Per una madre italiana, a meno che non si tratti di quella di Valentino Rossi, si tratterebbe di una follia.
I piccoli cubani, non ancora rincoglioniti come i nostri (ma ci arriveranno...) dai telefonini, i giochini elettronici e cose simili vivono la vita in piena fisicita'.
Corrono, saltano, cadono, si rialzano, si menano esattamente come facevamo noi quando eravamo piccoli.
Probabilmente si ficcano anche la lingua in bocca prima dei nostri.
Sicuramente prima di quando l'ho fatto io per la prima volta.
Quando parlo di fisicita' mi riferisco anche all'uso del proprio corpo.
I piccoli cubani imparano a ballare presto, ma da chi imparano?
Dalle sorelle e i fratelli piu' grandi, dai genitori, dalle cugine.
Ovviamente imparano movenze che sono quelle di persone piu' grandi.
In fondo molti italiani non hanno iniziato a fumare a 12 anni per far vedere al mondo di essere piu' grandi rispetto alla loro eta'?
Se non vogliamo parlare di cultura parliamo di predisposizione naturale, di assorbimento di un contesto che e' tutto attorno a loro.
Cosi' come “non e' da certi particolari che si giudica un giocatore” non e' da queste cose che si giudica un bambino, arrivando a pensare che stia ricevendo una cattiva educazione.
A Cuba i bambini sono tirati su in modo diverso rispetto che da noi.
Questo e' un fatto, non disquisibile, che ci piaccia o no.
Trovo infinitamente piu' sano vedere quei bimbi ballare in quel modo, piuttosto che vedere i nostri rincoglionirsi ore ed ore davanti ad un pc o menando i tasti di un telefonino.
Andiamo a Cuba, amiamo Cuba ma poi tendiamo a giudicare certe situazioni decontestualizzandole, dimenticandoci dove siamo.
Il concetto stesso di peccato e' totalmente differente fra i due paesi.
E' vero che il cubano e' piu' formale rispetto a noi sotto certi aspetti, ad esempio se devo scendere a prendere il latte ci posso andare in ciabatte e braghette, un cubano invece si vestirebbe di tutto punto per evitare un certo tipo di chisme.
Su altre cose le opinioni divergono.
La prima volta che una fanciulla ci ha ballato in reggaeton sulla patta siamo rimasti, inizialmente, interdetti.
Non c'eravamo abituati, non sono cose che le italiane fanno.
Per questa ragione le cubane vanno giudicate in un certo modo?
Se una cubana balla cosi' in una disco a Cuba e' normale, se lo fa in una disco italiana...apriti cielo.
Meditate gente, meditate.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

mercoledì 27 aprile 2016

NOVITA'



Non so se avete avuto la possibilita' di leggere un paio di novita' che riguardano la nostra isola, apparse sui maggiori organi di stampa.
La prima, probabilmente la piu' importante, riguarda la possibilita' per i cubani usciti illegalmente dal paese di rientrare a Cuba, con la crociera Carnival e di soggiornarvi per il tempo stesso che la nave restera' attraccata al porto.
Fondamentalmente non si tratta di una decisione presa per motivi umanitari, ma della salvaguardia di un business, visto che la Carnival Group aveva deciso di rinviare il viaggio inaugurale Miami-Avana, se non fosse stata data la possibilita' ai cittadini americani nati a Cuba di sbarcare come passeggeri sull'isola.
La gusaneria cubano-americana aveva accusato la compagnia di crociere di prestarsi ai diktat giunti dall'Avana.
Vista l'impossibilita' per questi cittadini di sbarcare nella capitale cubana la compagnia aveva congelato le loro prenotazioni, sollevando in questo modo il polverone della gusaneria.
Quindi ora i cubani residenti all'estero possono entrare e uscire dall'isola su navi commerciali, anche come parte dell'equipaggio di queste navi.
Ai viaggiatori americani e' consentito, ora, di raggiungere Cuba con barche a vela, salpando anche da porti non statunitensi con la possibilita' di trattenersi per tutta la durata del loro visto.
Le cose erano gia' cambiate, in senso moderatamente positivo, con la nueva ley migratoria approvata qualche anno fa.
Prima, per chi aveva lasciato l'isola in modo illegale, il rientro nella madrepatria poteva risultare molto ma molto complicato.
Con questa ley, dopo otto anni dall'uscita illegale, il cittadino cubano poteva rientrare in patria senza ulteriori restrizioni, a patto di non essere fuoriuscito dalla base di Guantanamo, il cui territorio e' illegalmente occupato dagli Stati Uniti.
Se il fuoriuscito era minorenne al tempo della fuga, ogni reato decadeva immediatamente e il fuggiasco, arrivato nel frattempo alla maggiore eta', poteva rientrare subito in patria.
I passeggeri che soggiorneranno sulla nave da crociera viaggeranno in una delle 12 categorie di viaggi autorizzata per Cuba, categorie che prevedono lo scambio culturale fra i due popoli.
L'altra novita' e' di secondo piano soltanto se si vedono le cose in modo superficiale.
Gli imprenditori americani potranno importare da Cuba anche il caffè e una serie di articoli tessili: il dipartimento di stato Usa ha infatti aggiornato la lista dei prodotti importabili da imprenditori privati indipendenti, sullo sfondo del disgelo diplomatico e commerciale con l’isola caraibica. 
Si tratta di un'ulteriore apertura da parte del dipartimento di stato nei confronti di Cuba, nel contesto di tutto cio' che sta' accadendo fra i due paesi.
Il caffe' cubano e' abbastanza pregiato anche se dovra' conquistarsi il suo spazio, con un'adeguato rapporto qualita'-prezzo, combattendo con i chicchi che provengono dalla Colombia, dal Nicaragua e da altri paesi della regione e che, in alcuni casi, sono davvero pregiati.
Mi auguro solo che quella banda di tramposi non rifili ai Confederati il caffe' col cicero....
Sul quali siano i prodotti tessili che gli Usa possano importare da Cuba, regna il piu' stretto riserbo.
Vista la robaccia che vedo Made in Cuba girare per l'isola sono davvero curioso di capire di cosa si sta' parlando.
Comunque altri passi avanti, forse.

M&S CASA PARTICULAR CUBA HA AGGIUNTO UNA CASA.

martedì 26 aprile 2016

LA BILANCIA



La foto che vedete e' stata scattata qualche venerdì fa.
Ritrae un gruppo di ultracinquantenni che, dopo la partita, si rilassa in presenza di importanti libagioni.
E' l'Aston Villa che, orgogliosamente calca i campi da 34 anni, il tempo passa ma noi ci siamo sempre.
Uno di noi ha rilevato un bar trattoria, il menu' della serata di venerdi scorso e' stato antipasto di mare, pasta con le sarde e sarde a beccafico, il tutto innaffiato con un misterioso bianco dei colli trevigiani.
Come mi ha ricordato un amico romano che ha visto la foto su Fb "State sempre a magna'..."
Sopratutto ora, dopo l'ignomignosa retrocessione in seconda divisione inglese della casa madre, e' il momento di essere vicini ai nostri riferimenti britannici.
Quando qualcuno mi chiede quando mi trasferiro' definitivamente a Cuba e rimane stupito al mio “MAI” di risposta, dovrebbe vivere serate come quella di cui vedete la foto.
Gia' oggi potrei vivere nel grande Caimano per un periodo di 4/5 mesi ogni anno, ma sono e sarebbero troppe le cose che mi verrebbero a mancare.
Intanto un lavoro, uno serio intendo...uno di quelli che regala dignita' ad una esistenza.
Quello che faccio in Italia e' un qualcosa che mai, neanche un giorno all'anno, mi spinge ad alzarmi al mattino dicendo “ che palle...devo lavorare”.
Il progetto della palestra cresce e sopratutto mi piace, soddisfando in pieno (fino troppo) la mia innata esigenza di relazioni sociali col prossimo.
Non sono ricco, guadagno discretamente per poter fare la vita che voglio, questo e' un privilegio di pochi.
Mi piace il mio bar dove faccio colazione dove, nei fine settimana, mi dedico all'aperitivo.
Amo la mia partita coi Villans ogni 15 giorni, amo giocare con altri amici nei venerdì in cui non abbiamo, coi miei, programmato nulla.
Adoro andare a cena fuori, mi piacciono i locali, i cibi nostrani, la cadenza dialettale delle mie parti.
Trovo piacere ad entrare in un supermercato e trovare tutto ma proprio tutto quello che mi serve, senza dover fare il giro delle 7 chiese per un rotolo di carta igienica.
Mi spupazzo Birillo, lo porto in palestra parcheggiandolo nell'ampio cortile, mi piace quando lo lascio a casa, sapere di ritrovarlo festante ad attendermi.
Mi piacciono le serate con amici vecchi e nuovi, mi godo quelle con le donne che frequento, cosi' diverse da quelle con cui mi relaziono a Cuba.
Certo la differenza rispetto a Cuba e' che se esco solo, e non ho programmi particolari, rientro solo...
Nel caimano le cose possono andare in modo diverso.
Mi piace girare in auto e scooter non alla cazzo, come avviene a Cuba, ma perche' ho qualcosa di concreto da fare.
Bello programmare la giornata con tutto cio' che ci entra, e, alla fine della stessa, fare un bilancio sul come sono andate le cose.
La mia passione per l'isola e' fuori discussione, ma come fai rinunciare ad una vita italiana quando questa e' piena di momenti che vale la pena vivere?
Certo, se uno fa una vita di merda, per emozionarsi deve passare le ore a cismoseare le vite altrui, non ha uno straccio di interesse che non sia quello di ficcare il naso nella vita di altri, fa un lavoro che e' un'incidente di percorso, insomma...se tirare sera e' un problema capisco che le luci della maggiore delle Antille possano essere particolarmente attraenti.
Questo per non parlare di chi, da questo lato del bloqueo, ha famiglia, figli, genitori, affetti....in quel caso la scelta e' infinitamente piu' complicata.
Quello che conta e' avere oppurtunita', piu' opzioni, poter scegliere e non essere obbligati a mangiare la minestra o volare dalla classica finestra.
Pero', prima di una scelta, occorre mettere tutto, ma proprio tutto, sulla bilancia ed e' quello che molti si dimenticano di fare.
M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA NUOVA CASA.

lunedì 25 aprile 2016

RISPOSTE



BUONA LIBERAZIONE A TUTTI!
Approfitto di questo pezzo per rispondere a chi mi contatta via mail, whastapp e Fb per chiedermi se vale la pena investire oggi a Cuba ed, eventualmente, come poterlo fare.
Inutile ricordare che i recenti accadimenti storici di carattere epocale hanno sviluppato un'interesse per l'isola che va ben al di la' delle potenzialita' e delle esigenze dell'isola stessa.
Molti sanno che ho una casa de renta a Las Tunas, un'agenzia per la prenotazione delle stesse, con un socio, in Italia.
Mi chiedono se sia un investimento che rende, la renta, e mi chiedono consigli se muoversi o meno nella stessa direzione.
Da un lato mi fa piacere, cosi' come apprezzo tutte le richieste di amicizia che mi arrivano su fb, aggeggio che maneggio poco e male, da parte di chi sicuramente e' arrivato al sottoscritto grazie a questo Blog.
Dall'altro si tratta di una responsabilita', di conseguenza invito tutti a prendere molto ma molto con le pinze cio' che scrivo.
Partiamo dal presupposto che l'acquisto della casa de renta da parte mia non e' stata un'operazione speculativa.
La mia parte dei proventi della casa, resta a Cuba.
Non mi serve per vivere, non ne ho bisogno, ho in Italia attivita' che mi consentono di vivere decorosamente pagandomi 3-4 voli e 3 mesi di Cuba ogni anno.
Mi piaceva l'idea di iniziare a fare qualcosa da quelle parti ma non ci rimetto di certo.
Qualche migliaio di cuc ogni anno mi entrano, ogni settimana di visa familiar (invece della casa de renta e di mangiare fuori) lascia nelle mie tasche piu' di 200 euro, e' un'anno e mezzo che non mando piu' un centesimo, non ne hanno bisogno.
Quindi io faccio testo...fino ad un certo punto.
Per molti sono discorsi fatti piu' volte ma e' bene a volte rivedere certe convinzioni.
In questo momento Cuba non e' in grado di soddisfare le esigenze di chi vuole entrare nel mercato minorista o vuole comperare a suo nome una casa.
A meno di non essere residente.
Non ha neppure agenzie in grado di dare una mano.
Proprio l'altro giorno mi e' arrivata una mail (come cazzo l'hanno avuta?) sul come spostare la mia ditta in Bulgaria.
Il tutto con tanto di sito italiano, informazioni, costi, balzelli burocratici, imponibile fiscale (10%) per un eventuale trasferimento di attivita'.
Cuba non ha nulla di cio'
E' tornato da poco da Cuba il mio socio con altre case da inserire ma anche con altre da vendere.
Le modalita', le tempistiche e le metodologie per poterlo fare....non sono cose che intendo condividere, come potrete comprendere facilmente.
Come ho sempre fatto, quando la cosa sara' in piedi ed attiva, ne daro' comunicazione.
Quindi se volete comprare casa o mettere su una piccola attivita' per fare un regalone alla novia va bene, oltre per il momento non andrei.
Mario, il mio amico che ha aperto la spaghetteria e' riuscito a mettere in piedi qualcosa che gli consente di vivere a Cuba, ma lui passa sull'isola 11 mesi all'anno....e ha avuto l'idea giusta.
Facile ma giusta.
I sogni lasciateli ai sognatori, al momento Cuba e' ottima per divertirsi, per conoscerla, eventualmente programmare qualcosa sul lungo.
Se proprio volete fare qualcosa...fatelo all'Avana.
Una casa al Vedado vale 10 volte di piu' di una nel migliore barrio di Tunas.
I soldi vanno presi a chi li ha, i turisti.
Lasciate stare negocios essenzialmente rivolti ai cubani, lasciate che questi ci pensino loro, i cubani.
Meglio mirare un po' piu' in alto.

M&S CASA PARTICULAR CUBA HA AGGIUNTO....UN PALAZZO!

sabato 23 aprile 2016

M&S - APRILE




In mio socio Simone e' tornato dal suo giro fra La Habana, Guanabo e Varadero con un buon numero di case nuove, un paio di case di extralusso ed un'altro paio...in vendita.
M&S CASA PARTICULAR continua, con calma, a crescere e ad allargare i suoi orizzonti.
Con l'avvicinarsi delle vacanze estive arrivano numerose richieste, alcune vanno a buon fine, altre si perdono lungo il cammino a volte perche' il richiedente, per usare un'eufemismo, non ha le idee chiarissime.
Come avevo gia' accennato, avere a che fare con i nostri compatrioti richiede tanta ma tanta pazienza.
Si tratta di un mestiere nuovo anche per noi due, che per campare ci occupiamo di altro, abbiamo, per aver voluto essere troppo disponibili, fatto qualche errore in partenza, ma oggi abbiamo cambiato il modo di operare.
Ora con whatsapp contattiamo direttamente il cliente, spesso ci chiama direttamente lui, saltando tutta una serie di passaggi.
Se possibile lavoriamo con le case gestite da italiani, in questo caso il fatto di essere paisa' anche loro ci consente di saltare un paio di mail, basta una telefonata e siamo sicuri di avere o meno la casa libera.
Il sito, a breve, sara' arricchito da nuove sezioni
Intanto abbiamo aggiunto molte case a Varadero, parlo di poche decina di metri dalla battigia, la cosa non e' scontata perche' se non si conosce la casa, il dueno ti rifila qualcosa lontano 3 km dal mare.
Le nuove sezioni saranno due.
La prima, anche in vista del nostro prossimo inserimento sul mercato americano e canadese, consistera' in alcune (poche) case, anzi ville di altissimo pregio.
Parlo di situazioni da 200/400 cuc al giorno, giusto per capirci.
Lasciate perdere noi e il nostro modo di vivere la vacanza, vi posso assicurare che c'e' gente che cerca proprio situazioni di questo tipo.
La seconda sezione sara' di vera e propria intermediazione immobiliare.
Abbiamo, anzi Simone ha, ricevuto mandato per vendere due case; una dietro La Habana vieja mentre l'altra e' una finca con animali e tutto il resto che saranno inclusi nel prezzo che il venditore richiede.
Per chi vuole cambiare vita potrebbe essere l'occasione giusta.
Ovviamente l'acquirente dovra' tenere conto delle leggi cubane in materia di vivienda ed intestazione di immobili.
E' un'inizio, abbiamo altre situazioni a portata di mano ma non vogliamo bruciare i tempi, un passo alla volta e vediamo dove si riesce ad arrivare.
A breve uscira' anche la versione inglese del sito, i tempi e le opportunita' lo richiedono urgentemente.
Le case che abbiamo preso a Varadero erano piuttosto incazzate con un'altra agenzia...italiana, che dopo aver fatto le prenotazioni non ha inviato i clienti o non ha avvisato di disdette, comunque i clienti stessi non sono arrivati.
Strano perche' quando un'ìtaliano paga la commissione di solito ci arriverebbe a nuoto....
In questo modo hanno perso altri potenziali clienti e per questa ragione ora chiedono la prima notte pagata in anticipo per avvalorare la prenotazione.
Gente con l'anello al naso ne gira sempre di meno.
Loro stanno alzando il livello della loro professionalita', non sarebbe male lo facessimo anche noi.
A meno di non avere a che fare con case di italiani, non prendiamo piu' in considerazione richieste al di sotto della settimana se non sono parte di un tour piu' grande.
Per il resto abbiamo avuto a che fare in questi primi mesi, tolto qualche perdigiorno, con molte persone gentilissime e molto disponibili, persone che hanno onorato la loro commissione senza battere ciglio, a cui abbiamo dato una collaborazione maggiore rispetto al concordato.
Quando possibile ci siamo occupati di tranfert, taxisti e tutto cio' che poteva rendere migliore la loro vacanza.
Ci si aggiorna fra una mesata, il Blog riapre lunedi

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venerdì 22 aprile 2016

CONNESSIONE



Durante i due ultimi viaggi ho utilizzato, per la prima volta, la connessione wi fi presente in alcune zone di Las Tunas.
Ero piuttosto restio, Cuba ha sempre rappresentato il porto franco, il luogo in cui mi dimenticavo del telefono e di tutti i cagamenti di cazzo che questo aggeggio comporta, in ogni momento nel nostro vivere quotidiano.
Infatti, per anni, avendo linea cubana, ho girato con un vecchio Nokia da 19 euro che chiamava, riceveva oltre a gestire i messaggi.
Pero' il moltiplicarsi dei miei impegni e delle attivita' che gestisco, rende sempre piu' difficile il riuscire a sgusciare via come una salamandra.
Quindi, con una certa riottosita', ho ceduto alla tecnologia.
Ho inserito la sim cubana nel mio Samsung chiudendo di fatto un'epoca.
Devo dire pero' che non e' stato un cambio sgradevole.
La tajeta da 2 cuc andavo sempre a prenderla in scooter all'hotel Tunas, a 100 mt da casa mia.
In questo modo mi evitavo code sotto il sole e menate varie dell'Etecsa.
La grande differenza rispetto alle nostre lande e' che la connessione, non ti insegue ma sei tu che insegui lei.
Arrivavo in una zona wi fi, mi connettevo, restavo connesso una quindicina di minuti sbrigando le mie cose e comunicando con chi mi interessava, poi disconnettevo il tutto e fino al giorno dopo non se ne parlava piu'.
Questa e' la grande differenza.
Quando decidi di....chiudere, chiudi e chao pescao.
Temo che non durera' molto, sono vicini i tempi in cui sara' possibile essere connessi sempre come da noi.
Certo uno potrebbe dire che basta spegnere il telefono, ma sappiamo bene che non lo faremo mai.
La connessione era di buon livello, veloce.
Rispetto a ottobre, quando sono andato giu' la prima volta, era diminuita in modo enorme la quantita' di cubani che, alla sera, si riversavano nel parque cittadino per parlare e sparlare con mezzo mondo.
Le cause sono molteplici.
In primis il giro di vite dato dalla policia che ha inchiappettato tutti i giovinastri che, con un cuc, consentivano aumma aumma la connessione.
Sono spariti e con loro e' defunta la possibilita' di connettersi a meta' prezzo.
Le zone wi fi sono attive da luglio 2015, quindi per alcuni mesi c'e' stata la novita' assoluta per un popolo tenuto nella naftalina per decenni.
Ora, passata la novita', raddoppiati i costi e con la concreta possiblita' che gli “sponsor” abbiano consigliato di darci un taglio, la gente connessa e' diminuita in maniera esponenziale.
Anche perche' non e' che tutti i giorni si puo' chiamare e scassare pesantemente la uallera al benefattore di turno, con gli infiniti “me hace falta”.
Perche' poi' e' con quella frase che finivano la maggior parte delle telefonate o delle videochiamate.
Comunque tornando a bomba, ho trovato la cosa molto comoda, non ho piu' messo piede in Etecsa a combattere con i suoi lentissimi computer dell'anno de la bomba, dove spesso “no hay connession...”.
Certo il momento in cui sara' possibile, per tutti e a prezzi decenti, connettersi da casa propria e' ancora non vicinissimo ma...ci arriveremo.
A quel punto si potranno fare ben altri discorsi, anche a livello professionale.
Domani Blog attivo.

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giovedì 21 aprile 2016

CONGRESSO


 
Si e' cosi' concluso il settimo congresso del Partito Comunista di Cuba.
Non ci sono state grosse novita', nessuno se le aspettava, ci sono invece state alcune conferme che non erano per nulla scontate.
Intanto e' ufficiale che Raul nel 2018 terminera' il suo mandato, di conseguenza, come lui stesso ha detto, questo e' stato l'ultimo congresso gestito dalla “Generazione Historica”.
El Comandante en Jefe, a differenza del sesto congresso, ha preso la parola per un discorso...da grande vecchio.
Ha evitato nel suo breve intervento, breve per uno che parlava 6 ore di fila, di entrare troppo in considerazioni politiche che, oggi, toccano al fratello, preferendo una disquisizione sullo stato del pianeta e su...altre cose.
Ha elogiato, giustamente, la Rivoluzione Sovietica, che ha rappresentato il primo atto pratico di ribellione, andato a buon fine, delle classi meno abbienti e della borghesia nei confronti di chi, per diritto divino, affamava il popolo da secoli.
Ha poi, ancora una volta, avvisato sui rischi che il pianeta corre a causa di tutto cio' che stiamo combinando.
Sono assolutamente daccordo.
Credo che questo pianeta, cosi' com'e' ora, abbia i decenni contati.
Probabilmente finiro' a guardare le margherite dalla parte della radice prima che tutto accada, ma sono dell'idea che oramai troppi fattori concorrano per portare l'umanita' verso la fine del suo percorso.
Siamo in troppi su questo piccolo pianeta che non ha risorse per tutti, il 90% delle risorse e' in mano al 10% della popolazione.
E' normale che, in situazioni di disagio, create sempre da quel 10% il 90% disagiato cerchi di raggiungere approdi migliori.
Non credo che sara' un percorso lungo, non si tratta di essere pessimisti ma realisti.
Andremo incontro alla fine del tipo di vita e di societa' come le conosciamo oggi.
Non so se sara' per una guerra, una carestia o un virus ma accadra' e pare che non fotta nulla a nessuno.
Significativo il referendum sulle trivelle, situazione reale sulla salvaguardia del nostro habitat naturale.
Ripeto, noi la sfangheremo ma i nostri figli...non so...e questo Fidel lo dice da tempo.
Per il resto il Buro' del Comitato Centrale ha mantenuto al vertice Raul e Machado Ventura, ma ha fatto entrare alcune facce nuove.
Fino al 2018 le cose resteranno come sono, poi tocchera' alle nuove generazioni politiche cubane.
Se sara' Diaz Canel o qualcun'altro non ci e' ancora dato di saperlo.
Si e' preferito, forse saggiamente, in questo momento storico cosi' delicato, fare meno cambiamenti possibili.
Cuba proseguirà nella strada delle riforme, con ordine e disciplina, senza pericolosi sbalzi in avanti che, storia insegna, non hanno mai portato a nulla di buono.
Nessuno a Cuba si aspettava qualcosa di differente, anche se rivedere ancora una volta, per anni, le stesse facce potrebbe davvero non piacere a molti.
Col Venezuela messo come e' messo, il Brasile nei casini, l'Argentina di nuovo in mano ai banditi neoliberisti si e' scelto di mantenere le bocce ferme almeno per altri 2 anni.
Sicuramente e' aperta la successione alla Generazione Historica, gli interessi sono tantissimi, dentro e fuori dal paese, assisteremo ( o forse non sapremo nulla) a colpi bassi e a “guerre di successione”.
C'e' chi afferma che la successione e' gia' avvenuta e che, oggi, Raul sia una figura istituzionale da spendere all'exterior, ma senza grossi poteri all'interno del paese.
E' una scuola di pensiero che mi trova poco concorde, Raul e' a capo dei militari, dal suo ingresso nella stanza dei bottoni, tutte le poltrone “giuste” sono nelle mani delle divise verdognole.
Sicuramente e' l'ultima volta che vedremo Fidel e Raul a dirigere un congresso, il tempo passa per tutti.
El Comandante en Jefe e' oggi un lucidissimo novantenne ma e' appunto un...novantenne.
Raul lo segue a ruota.
Vedremo cosa gli Orishas decideranno per il futuro del grande Caimano.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA NUOVA CASA

mercoledì 20 aprile 2016

LA FINE DEI PEZZEALCULO



Quelli bravi o, come diceva mia nonna, che hanno fatto le “scuole alte” direbbero che..... piu' indizi fanno una prova.
Da piu' parti arrivano notizie che, messe insieme alle cose che ho visto in questi ultimi soggiorni nel balcon sull'oriente cubano, mi fanno affermare senza ombra di dubbio che....
IL TEMPO DEI PEZZEALCULO A CUBA E' GIUNTO AL TRAMONTO.
Per pezzealculo non intendo necessariamente chi, disponendo di limitate risorse economiche, cerca di barcamenarsi nel complicato mondo cubano, anzi, sotto certi aspetti questa gente e' pure da ammirare.
Mi riferisco a quei fenomeni che, pur disponendo della possibilita' di trascorrere soggiorni da persone decenti, preferiscono ridursi peggio dei peggiori cubani.
La Capitale, come sempre e' il motore di ogni cambiamento.
Me ne avevano parlato a lungo alcuni amici, fra cui Gugumarino, quando ci siamo visti a Cuba.
Me lo ha confermato il mio socio Simone reduce da un fruttuoso periodo fra La Habana, Guanabo e Varadero.
Ho avuto conferme cogestendo il sito M&S Casa Particular, che mi ha messo in contatto con tanti “piccoli imprenditori” di se stessi.
Sopratutto me ne ero accorto, da tempo, vedendo la maggior parte dei lungodegenti tuneri passare le giornate fra di loro, giocando a carte oppure girare por las calles coi pomitos di jugo naturale in mano.
Di donne neanche l'ombra.
Simone, il mio socio, ha raccontato di auto economiche scomparse, rentate per lunghi periodi da aziende, infatti ne ha rentata una da 100 cuc al giorno.
Ha scritto di prezzi di alloggi nella capitale, nei barrios piu' prestigiosi, raddoppiati e/o triplicati.
Gli americani sono gia' arrivati, non solo in visite singole, ma addirittura sulle navi da crociera.
Ristoranti e bar nuovi di pacca, dove mangiare costa piu' o meno come uscire la sera da noi, pieni e strapieni di gente.
Aumenti esponenziali dei prezzi nelle tiendas.
Gente che, inventando o arrangiandosi in qualche modo, porta a casa stipendi non lontani da quelli a cui siamo....chiedo scusa....eravamo abituati nel bel paese.
Certo bisogna essere infilati nel negocio giusto.
Tutto questo porta al lievitare dei costi per le fanciulle di un certo tipo, lievitare forse non rende bene l'idea....
Leggo dei soliti italiani che vendono mutande e telefonini per tirare avanti un'altro giorno.
Al rientro in Italia Cialis ai coetanei per far saltare fuori il successivo viaggio.
Certo ci sono sempre le fanciulle normali, ma con quelle...la pagnotta va sudata, non e' a zero costi, e bisognerebbe aver visto qualche esemplare di quel genere anche nei decenni precedenti vissuti nel bel paese....
Cari pezzealculo e' finita.
Anche le guajirite che arrivavano dal campo ora, prima di mettersi per strada, vogliono la garanzia che....come diceva Max Pezzali “con un deca non si puo' piu' andar via...non ci basta neanche in pizzeria”.
Prevedo, per questi personaggi, altri anni, lustri, ere geologiche sabbatiche in compagnia degli sfigati di turno.
Ora leggeremo che “Cuba non e' piu' quella di una volta” che “le cubane sono cambiate” oppure “le davo l'equivalente di un mese di lavoro ora cosa pretendono...la luna?”.
Tutto finisce, finiscono i ristoranti cubani dove “mangiavi” con 50 pesos, la gente che veniva a prenderti in aeroporto per pochi spiccioli, la guaguita per il mare che si chiamava quando si era in 12, per spendere 5 cuc a testa.
Finito chi arrancava in barrios periferici della capitale, sfruttando la miseria di tante povere disgraziate, chi racimolava soldi con piccole truffe e li centellinava, sperando di poter restare a Cuba il piu' a lungo possibile.
E' finita per i “grandi camajan” che dopo aver perso mogli e amici, si ritrovano ora, per riuscire a campare, a trovare il pirla di turno che paghi il conto per loro.
Questa e' una storia che prima o poi...dovro' raccontarvi......
Prima o poi, finiranno le case de renta da 7/8 cuc al giorno, allora sara' divertente vedere sotto quale ponte andra' a vivere certa gente.
Queste cose le dicevo, inascoltato, lustri fa, lo dicevo direttamente a loro “guardate che non dura in questa maniera”
Anche questa volta, come spesso accade, la realta' ha superato le mie previsioni.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA NUOVA CASA

martedì 19 aprile 2016

TWERKING

 

Un video che mostra alcuni bambini cubani che si muovo a ritmo di twerking, il ballo sensuale che consiste nel muovere sensualmente il bacino, con addosso le uniformi scolastiche.  Girato a Camaguey, cittadina nel centro di Cuba a 300 miglia ad est de L’Avana, il filmato è stato visto decine di migliaia di volte. Jorge Luis Pérez, uno dei padri di uno dei ragazzini del video è la persona che ha caricato il video sul web, con lo scopo di far vedere a tutti le doti come ballerino di suo figio.
Il video originale di Facebook sembra essere scomparso: le altre versioni postate sugli altri social, sono state però viste decine di migliaia di volte. Molti utenti, dopo aver visto il video si sono detti infuriati. I loro commenti sono riportati dal Daily Mail. Ricardo Hernandez, su Facebook scrive: “Siamo già tornati ad aprire i bordelli e a far prostituire i bambini a Cuba? Dove sono i genitori e il preside della scuola e quali principi morali stanno insegnando? Quella scuola è spazzatura” . Isa Monzon prosegue:” Prima insegnano loro questo tipo di balli, poi si lamentano della prostituzione e dell’aumento degli stupri”.
Un’altra utente, Nancy Miranda, aggiunge: “Nessuno di loro sa le tabelline ma magari sanno ballare sulla lap dance. Dove sono gli insegnanti ??? E i genitori ???” Anche Rosa Telon dice la sua: “Non prendetevela con i docenti. Dove sono i genitori di quei ragazzi? Che peccato. Ecco perché il mondo va così. La colpa è dei genitori”.
Wendy Romero infine scrive: “L’infanzia è ora in rovina per colpa di quel tipo di musica. È terribile”


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Siamo a questo....abituiamoci al peggio.

Questo pezzo lo volevo postare a fine settimana, ma la cazzata mi sembra talmente grande che non ho resistito
La prensa italiana, dopo decenni dedicati a tirare piu' guano possibile addosso a Cuba, spazzatura tirata da giornalisti che scrivevano dell'isola dal loro ufficio milanese o, se andava bene, da qualche resort di Miami, ora e' ridotta a questo.
L'articolo e' uscito su Blitz e sopratutto su Libero che quando puo' fare una figura di merda non si tira mai indietro.
Per scrivere di Cuba....bisognerebbe almeno conoscerla.
Il padre del ragazzino ha postato il video perche', come ogni cubano, era perfettamente in buona fede, sapendo di riprendere una normale scena di ballo.
Basta camminare in una qualsiasi calle cubana, sentire della musica ad alto volume per vedere bambini e ragazzini che ballano in modo sfrenato.
E' nella natura di quel popolo, nella suo DNA  culturale.
Fantastici i commenti su Daily Mail.
Un giornale di un paese dove all'ingresso delle scuole, anche quelle dove vanno ragazzini, ci sono i metal detector.

Un paese dove in qualunque scuola gira ogni tipo di droga possibile e immaginabile.
Dove sono i genitori dei bambini che vanno a scuola armati o con le bustine di merda in saccoccia?
Dove sono i genitori dei ragazzini italiani che si occupano sul web di sputtantare il compagno meno fortunato fino a indurlo al suicidio?
Dove sono i genitori delle ragazzine che per una ricarica telefonica, nei cessi delle scuole, sono pronte a tutto?
Con tutto lo schifo che abbiamo nelle nostre scuole (intese come scuole del mondo...civile) ci preoccupiamo della moralita' delle giovani generazioni cubane, giudicate da un ballo in un momento di relax a scuola.
La prostituzione...i bordelli....MA CHE SI VERGOGNINO!
Ora che Cuba non e' piu' l'isola di due vecchi collerici, ora che il mondo si sta' aprendo all'isola che gia' si e' aperta al mondo, ora che il leader del grande nemico e' stato a La Habana in visita ufficiale, los gusanos non sanno piu' cosa inventarsi per abbeverarsi alla fontana decennale del loro odio.
Lasciamo che i ragazzini ballino, si divertano, sorridano e vivano la loro eta' nel modo piu' sereno possibile.
Per i guai che la vita riserva ad ognuno di noi...ci sara' tempo.


M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA NUOVA CASA
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lunedì 18 aprile 2016

NORMALITA'



La mia prima esperienza con l'Inmigration di Las Tunas risale a circa una decina di anni fa.
Era la prima volta che superavo il mese di soggiorno, dovevo rinnovare la visa.
All'epoca l'inmigration era situata nel reparto Buena Vista, avenida Cienfuegos.
Una sorta di carnaio.
Un luogo di speranze deluse, dove tanti cubani bivaccavano nella speranza, allora quasi sempre vana, di poter uscire dal paese.
A differenza delle provincie piu' evolute, a Tunas non c'era alcuna differenza fra cubani e stranieri, fra chi aveva una casa de renta e doveva registrare un arrivo, chi doveva fare il passaporto o il carne' e chi, straniero, aveva altre esigenze.
Nelle provincie piu' evolute gli stranieri hanno un'ufficio apposito, ma da noi le cose arrivano sempre alcuni anni dopo.
Avevo sentito racconti biblici su quel luogo; ore ed ore di attesa, funzionari sgarbatissimi e giramenti di coglioni a raffica.
Ci andai di sabato mattina, poca gente, aspettai una ventina di minuti prima che toccasse a me e un'altra ventina perche' l'Jefe, quello che doveva firmarmi il tutto, era andato a comperare il boniato.
Erano gli anni del negron singao.
Un ufficiale che odiava a morte gli stranieri, leggenda narra che un giorno piombo' al parque chiedendo a tutti gli yuma presenti il passaporto, visto che tutti avevano la copia, ando' su tutte le furie mandando tutti nella propria casa de renta a prendere l'originale per mostrarglielo.
Il tizio mi capito' un paio di volte in casa de renta, tutte due le volte ero con una fanciulla, tutte due le volte puntata.
Con lui non ebbi mai problemi anche se non si puo' certo dire che fosse un mostro di simpatia.
Ricordo lo sguardo gelido che scocco' alla mia compagna di allora mentre, con la divisa di gastronomica, si apprestava ad andare a lavorare.
Andai un'altro paio di volte in quell'inmigration, sempre di sabato mattina e sempre mi sbrigai in fretta.
La mia frequentazione di quegli uffici si e' intensificata da quando ho iniziato a chiedere, ottenendola, la visa familiar.
Nel frattempo gli uffici si erano spostati a Los Pinos oppure, dove vado io, dopo la linea prima de la caretera per l'aeroporto.
La prima volta ci andai con la fanciulla e la madre insieme con la proprieta' della casa.
Conobbi una simpatica funzionaria, Maria, che ora ha chiesto ed ottenuto la baja, e non ebbi alcun problema.
Ora siamo alla quinta volta.
Nel frattempo ho preso ad andarci solo con la moglie del boss che e' conosciuta per via della casa de renta.
Due volte ho beccato una giovane fanciulla ed e' andato tutto liscio, l'ultima volta ho beccato un ufficiale con 3 stellette.
Da noi sarebbe un capitano, non so come funzionano le cose coi gradi a Cuba.
Tipo serioso, faccia da poliziotto cubano incazzato.
Il mio lavoro consiste nell'avere a che fare con la gente, creare empatia e' il mio mestiere.
Mi chiede se ero sposato, gli rispondo di no, ricordandogli che la visa familiar non ha nulla a che vedere con questo, ma si tratta di una famiglia che si assume la responsabilita' dei miei comportamenti.
Lui mi guarda fisso e mi dice che e' proprio cosi' e che e' loro facolta' darla o meno.
Gli ricordo che mi sono sempre comportato bene, che me l'avevano gia' data 4 volte e che sapevo bene come funzionava.
Il tutto in un buono spagnolo, sorridendo.
Il ghiaccio era rotto, da quel momento in poi la strada e' stata in discesa, alla fine mi consegna il visto e, puntandomi il dito contro, sorridendo anche lui, mi dice “portate bien”, come per dire “come te l'ho data...te lo tolgo”.
Gli stringo la mano e vado via.
Rimango sempre della mia idea; se ti presenti bene, vestito decorosamente, con accanto una signora per bene, parli uno spagnolo decoroso, sorridi e non ti comporti come se fossi dal dentista tutto si aggiusta facilmente.
Non sono abituati al turista che chiacchiera, sorride e si comporta in modo normale.
A volte la normalita' e' la miglior scelta.

M&S HA AGGIUNTO UNA NUOVA CASA
CASA ALAIN 1 

venerdì 15 aprile 2016

IERI, OGGI, DOMANI



Sembra fosse ieri Natale e... siamo già a Pasqua..!
D'altra parte, sono tornato da Cuba poco più di un mese fa e... mi sembra siano passati due o tre anni...
Quando sono a La Habana idem: dopo due o tre giorni mi sembra di esserci da qualche mese...
Insomma, la concezione del tempo è mutevole a seconda delle circostanze e degli stati d'animo soggettivi.
Boh... ad ogni modo, il tempo (purtroppo) passa.
Anche per il Barrio il tempo, ovviamente, passa.
Sono passati più di sei anni da quando mi iscrissi.
Da allora molte cose sono cambiate.
Penso alle innumerevoli pagine di polemiche sui alcuni temi "classici":
- le cubane sono tutte puttane... eccetto la proprie donne (naturalmente)...
- a Cuba si vive benissimo...no, Cuba è l'Inferno e gli USA il Paradiso...
- a La Habana si può vivere con 400 euro al mese... no, ce ne vogliono almeno 420... ma che dici, ce ne vogliono 2000 per non fare il barbone...
- si può vendere/acquistare casa... si ma devi intestarla al cugino della nipote della cognata...
- il biglietto aereo è caro... si ma se vai da Stoccolma, con scalo a Kuala Lumpur ci arrivi dopo tre giorni e risparmi 22 euro...
Penso ai tanti desaparecidos... moderatori, coordinatori, utenti.
Penso alla diaspora di Cuba facile e ad altri numerosi forum/blog con altrettanti moderatori, coordinatori, utenti.
Il mio regno per una nomina a coordinatore di una sezione di un forum...
Penso a com'è ora il Barrio... praticamente un blog personale anticastrista in un sostanziale deserto di interventi.
Per carità, va tutto bene.
Per lo meno, a me non interessa quale sia la "linea" del forum per scrivere quello che mi va di scrivere ed anzi ringrazio per l'ospitalità.
Sono nostalgico dei tempi di Caney, di Daye, del funambolico Rag (a proposito, auguri!), dei tempi delle polemiche tra Sebastiano e Piccolapeste (se mi leggono, un saluto), degli "inviti" ai caselli autostradali?
Assolutamente no.
Mi limito a "registrare" il tempo che passa e con ciò i cambiamenti di ognuno.
Anch'io sono cambiato... racconti mielosi non sono più capace di scriverne.
Adesso, rileggendoli, mi fanno un po' cagare ma il bello è che non solo gli abbia pubblicati ma qualcuno ha pure comprato il libro..!
Ho visto troppa bruttura.
Troppi cessi incrostrati di merda nelle case delle principesse che mi fanno compagnia nei soggiorni habaneri.
Troppe giovani schiene, in quelle case, costrette a piegarsi per cargar tanque de agua per farsi una doccia.
Troppo bisogno e troppa povertà in mezzo a tanta intelligenza e ironia, voglia di vivere e aspettative, bellezza stravolgente e sogni di donne.
Troppa alterigia di due vecchi biliosi che non si decidono a lasciar libero il loro popolo: anche se questa libertà dovesse schiantarsi nel "mercato" del capitalsmo globale assassino di ogni vera libertà.
Così che ogni racconto "romantico" mi sembrerebbe terribilmente borghese... se non addirittura dileggiante...
Quindi, l'evanescenza dei colori sul Malecon, gli occhi indicibili di una mulata, l'afrore nelle lenzuola di tante notti di sesso italo-cubano, il silenzio di tante letture su scalcagnate poltrone di cuoio logoro in saloni ammuffiti di una casa colonial, i lunghi discorsi con vecchie signore che mi raccontano di quand'erano ragazze e della Cuba de antes de la Revolucion, la comprensibile tristezza raccolta da vecchi Comandanti che vedono quello che è e lo confrontano con quello che sarebbe potuto essere?
Si, dell'Habana colgo sempre il fascino ma... me lo tengo per me, non sapendo nemmeno bene perchè e per cosa ritorni a Cuba.
En el mientre... il tempo passa...
Buona Pasqua a tutti.
CIUDADHABANA

Chi frequenta questo blog con una certa frequenza sa benissimo come sia piuttosto raro che, all'interno di un pezzo, utilizzi scritti postati altrove.
In questo caso faccio 2 eccezioni; la prima l'utilizzo appunto uno di questi pezzi, la seconda che lo inserisca per intero.
Mi scuso con l'autore dello scritto per la mancata richiesta di autorizzazione.
Gli scritti di questo blog sono volati ovunque nei due lati del bloqueo, senza che nessuno mi abbia mai chiesto nulla.
Quindi, pare che se decidi di condividere qualcosa...questo diventa proprieta' di tutti, quindi di nessuno.
La verita' e' che mi piace chi sa scrivere e condivide con altri le proprie emozioni.
Non conosco il personaggio ma condivido il suo disagio su ciò che sono diventati alcuni spazi virtuali che un tempo mettevano Cuba al centro di un ipotetico progetto.
Per il resto esiste il libero arbitrio.
A volte mi ritrovo a pensarla come lui, anzi questo avviene sempre piu' spesso.
Mi ritrovo addosso la voglia di entrare nella Cuba che sara', in quanto quella che e' stata....mi va stretta.
Anche io sono abbastanza stufo di molte cose che mi sono fatto andare bene in questi anni.
A volte mi ritrovo a chiedermi che cazzo ci faccio a Las Tunas, ma poi basta un giorno di sole ed il culo di una mulatta da blocco aortico per farmi passare il malumore.
Certo gli anni sono passati.
A 38 anni, quando sono sbarcato a Cuba, avendo gia' visto tanto mondo, avevo voglia di determinate cose, oggi, a 54 ho voglia di altre.
Credo sia una cosa che rientra nella normalita' della vita.
Forse Cuba e' cambiata meno di quello che penso, forse sono cambiato io.
Sopporto sempre meno i cagamenti di cazzo che dobbiamo affrontare ogni giorno sull'isola, avendo il grano in saccoccia.
Detesto gli italiani che parlano e sparlano merda su tutti, ma che non si schiodano da Cuba neanche se li bombardi col napalm.
Poi pero' torno in Italia, mi basta una settimana in questo bordello per rimpiangere Cuba.
Forse il destino dei veri viaggiatori, di chi ha l'anima dello zingaro e' questo.
Non essere mai felici completamente ovunque si viva.
L' accorgersi quando sono gia' passati, di quali anni hanno segnato una svolta nella nostra vita.
Eppure il passato mi interessa poco, ho molti piu' progetti che ricordi, vorrei pero' riuscire a ritrovare l'emozione dei primi viaggi, quella sensazione a pelle di essere in un posto unico al mondo, irripetibile.
Sono anche molto curioso di vedere e conoscere la Cuba che sara', sono pronto ad entrarci, frequentarla, diventarne parte.
Il nuovo porta sempre nuovi stimoli e nuove idee, solo gli Orishas sanno quale strada attende ognuno di noi.
A LUNEDI

giovedì 14 aprile 2016

CULI BIANCHI


 
I prezzi di molte “cose” a Cuba cambiano a seconda che l'acquirente sia un cubano, un cubano-americano o un culo bianco.
Questa non e' un'opinione ma un dato di fatto.
Mi e' capitato di leggere che in molti ristoranti, per lo stesso tipo di portata ci siano due prezzi, uno per i cubani e uno per il resto della popolazione del globo terracqueo.
Devo dire che se questo e' vero non me ne sono mai accorto, diciamo anche che non ci ho mai fatto particolarmente caso.
Il mio amico Roberto, da cui da 15 anni mangio quando sono nella playa di Puerto Padre, mi raccontava che i cubani pagavano si di meno, ma che il pesce che dava loro non era lo stesso di quello che rifilava a noi stranieri.
Una cosa e' certa, in presenza di un culo bianco i prezzi di qualunque cosa tendono ad innalzarsi verso l'alto.
Il concetto e' sempre lo stesso; “tu tieni dinero, para ti no es nada”.
Anche chi, come il vostro Cantastorie, avendo frequentato l'isola per lustri, conosce il prezzo di molte cose; dalle case, al materiale di costruzione, dai mobili al cibo, non scampa dal passare sotto queste Forche Caudine.
La differenza rispetto a molti e' data dal fatto che ne sono assolutamente consapevole, so che e' una piccola tassa da pagare e la pago senza troppi problemi.
Il Marchese del Grillo non chiede sconti, o paga o non paga.
Piccolo esempio; quando ho comperato l'escaparate per il mio cuarto pensavo, conoscendo i prezzi, di averlo pagato il giusto, la settimana dopo, nello stesso posto un amico cubano ne ha comperato uno uguale pagandolo 10 cuc in meno.
Questo malgrado che io ripeta sempre quando acquisto qualcosa di “no mirar mi cara blanca....”.
E' cosi', non ci sono cazzi, bisogna prendere le cose come sono o lasciare perdere.
Se possibile, quando devo acquistare qualcosa di costoso, mando avanti la cubanita pero' non sempre la manovra riesce.
La casa la comperai da un'italiano, a una cifra giusta, pagandola in un'anno ma il settore immobiliare e' proprio quello dove la differenza fra yuma e cubani si manifesta in modo piu' marcato.
Molti mandano la fanciulla a chiedere il prezzo della casa, che in nostra presenza aumenta almeno sempre di un buon 20%.
Las Tunas non e' Detroit, se una fanciulla ha un culo bianco dietro lo sanno anche i sassi....
Lo stesso discorso quando una nalga blanquita si mette a ristrutturare qualcosa.
Pur conoscendo i prezzi del materiale, alla fine di riffa e di raffa si finisce per pagare sempre di piu' di quello che pagherebbe un cubano.
Loro giocano sul fatto che, se lo straniero non e' residente e non vive a Cuba, nel mese in cui ha deciso di dedicarsi alla costruzione deve fare piu' cose possibili, e su questo ci marciano.
Non entriamo neanche nel merito di chi decide di affidare, vivendo all'exterior, i lavori ad un parente della moglie o un “capomastro” cubano.....un bagno di sangue di proporzioni bibliche.
I cubani frequentano anche un certo tipo di fanciulle, quelle che la maggior parte di noi frequentano, quelle che si aspettano ...alla fine qualcosa.
Bene, quel qualcosa da parte del cubano e' sempre meno qualcosa rispetto al qualcosa elargito dal culo bianco.
La situazione e' anche istituzionale.
Se prendo una multa con lo scooter pago, ad esempio, 30 cuc, per la stessa infrazione il cubano paga 30 pesos mn.
Fino a qualche anno fa in piscina c'erano i 2 prezzi.
Un divorzio a noi ci costa il pil di un paese del terzo mondo, a loro 150 pesos.
Per ogni controversia giuridica il cubano paga tutto, compreso l'azzeccagarbugli, in mn noi tutto in divisa pregiata.
Esistono case de renta in divisa ed altre in mn
Gli esempi potrebbero moltiplicarsi.
Quindi e' bene mettersi l'animo in pace, vivere sereni, divertirsi e non farsi troppe paranoie.
La vita e' breve.

mercoledì 13 aprile 2016

CASE



Il vostro Cantastorie, ad ogni viaggio, monitorizza le evoluzioni del mercato immobiliare.

Resto dell'idea che inserirsi in questo mercato al momento giusto sarebbe tutt'altro che tempo perso.
Al momento il prezzo delle case, a Tunas, non ha subito un grande rincaro, anzi, forse addirittura i costi si sono abbassati.
Ho conoscenti che per meno di 10 mila cuc si sono portati a casa un appartamentino, da ristrutturare, che nel giro di pochi anni vedra' il suo valore moltiplicarsi.
Infatti, a mio modesto parere, oggi l'affare non lo fai piu' sulla vecchia casa coloniale, quella che devi tumbare e poi ricostruire pagandola, prima di tumbarla, a peso d'oro, ma bensi' proprio in queste casette, questi appartamentini che vengono via a poco.
Ad esempio nella triplanta dove vivo, sopra di noi, vendono un' appartamento vuoto grande come il nostro.
Vogliono 13 mila ma se arrivi con 8/10 mila fra i denti te lo mollano senza fare troppe storie.
I proprietari oramai vivono a La Habana, quella casa e' diventata solo un costo.
La M&S casa particular ci sta' mettendo in contatto con tutto un mondo che, fino a poco tempo fa, non aveva nulla a che fare con Cuba.
L'altra mattina mi telefona un avvocato di Firenze che si occupa di compravendita immobiliare.
Ha una cliente che si e' messa in testa di acquistare alcuni appartamenti a Cuba.
Gli spiego che, al momento, non si puo' fare, a meno che non intesti tutto ad un cubano o trovi il modo di avere la RP.
RP che, fra le altre cose, nella capitale con 1000 cuc si compra....ma lasciamo perdere, io queste cose non devo e non posso scriverle.
Comunque a questa faccenda della compravendita immobiliare a Cuba ci stiamo pensando....prendi soldi da chi vende e da chi compra senza investire capitale, Simone e' a Cuba, in questo momento anche con questa mission....vedremo.
A quest'ultimo giro sono stato sul punto di comprarmi una placa in piena zona centrale, con poco piu' di 1000 cuc veniva via.
Poi ho pensato che per parecchi mesi non sarei tornato, che poi avrei dovuto costruirci sopra qualcosa, che non avevo alcuna voglia di avere a che fare con quei fancazzisti e ho preferito rimandare la cosa a data da destinarsi.
Forse mai.
Visto che non so stare fermo ho pero' finito la ristrutturazione del mio cuarto.
Non era necessaria perche' era ammobiliato a la cubana di tutto punto, ma visto che era mobilio dell'anno de la bomba ho preferito dare una rispolverata all'ambiente.
Senza pero' esagerare anche per una questione di rispetto nei confronti di chi mi ospita.
Un cuarto di lusso in una normale casa cubana....non va bene, mi sono limitato all'essenziale che, detto per inciso, per me va benissimo.
Ci sarebbe la porta da cambiare ma o le cambio tutte o resta quella per il discorso che facevo prima.
Non mi e' costato nulla, o meglio, ho utilizzato una parte dei miei proventi di Grande Torino, ho sempre detto che non li avrei certo portati in Italia ma reinvestiti in loco.
Sono stato, anche in questo caso, di parola.
Con poco piu' di 500 cuc mi sono tolto la paura.
Un escaparate, un colchon, la cama, 3 quadri, un multimobile, un piccolo comodino acquistati in loco.
Il ventilatore gia' c'era.
Dall'Italia ho portato tappeti, lenzuola, copriletto, sopramobili.
Mancano ancora las cortinas e una piccola lampada per il comodino.
Non c'e' l'aire ma non la voglio, fosse per me i venditori di quegli aggeggi vivrebbero sotto un ponte.....
Mancava la pintura per il cuarto, tinte forti, azzurro per i muri e rosa per il soffitto.
Come si vede dalle bruttissime foto ho risolto anche questo problema.
Ho portato dal bel paese 4 boccette di pigmento, 2 rosse e due blu, a Cuba ho comprato due latte di bianco.
Il decoratore e' quello che mi ha dipinto Grande Torino, con 150 pesos mi ha fatto il lavoro.
Tenete conto che oggi, per dipingerti una camera, chiedono sui 10 cuc, in Italia 4/500 euro....se va bene.
In tutto pintarmi il cuarto mi e' costato meno di 35 euro, materiale incluido.
Come vedete neanche in questa ultima vacanza sono stato proprio con le mani in mano.
Quando tornero' a Cuba chissa' cosa mi inventero'...