Avrete visto il video, che
ho postato anche sul blog qualche giorno fa, riguardante il breve, ultimo discorso del
Comandante en Jefe al settimo congresso del Partido.
Un discorso di commiato,
quasi di addio.
Non soltanto di suo addio
personale, un saluto da parte di una generazione storica ed eroica
che ha fatto una Rivoluzione, in un epoca dove ne sono riuscite
poche, e poi gestito il potere fino ad oggi.
Non so come funzioni, ma
qualche cosa ho visto, e' possibile che, a 90 anni, un essere umano
si renda conto dell'avvicinarsi del momento finale della propria
esistenza.
Il corpo oramai risponde
poco e male alle sollecitazioni della mente, tutto diventa piu' lento
e complicato e, ovviamente i ricordi sommergono i progetti.
Quest'ultimo fattore e' il
vero segnale di invecchiamento, a prescindere dall'eta' reale.
Fidel ha salutato la
politica, il mondo, gli avversari, i cubani, tutti noi con un breve
discorso che, come accennavo l'altro giorno, ha toccato i temi
fondamentali della sopravvivenza del pianeta.
Praticamente, come fanno i
vecchi elefanti o facevano i vecchi eschimesi quando la caduta dei
denti non consentiva loro di continuare a nutrirsi, ha idealmente
abbandonato la scena per potersene andare in santa pace.
La cosa fantastica e' che
il momento in cui abbandonare il proscenio, privilegio dei piu'
grandi attori della storia, lo ha scelto lui senza condizionamenti
esterni.
Hanno cercato centinaia di
volte di fargli la pelle, hanno tentato di invadere la sua isola, gli
hanno fatto un blocco navale a poche miglia dalle coste, hanno messo
bombe nella sua capitale, in una parte del territorio illegalmente al
di fuori dal suo controllo gli hanno aperto un carcere-lager, hanno
tentato di sputtanarlo in tutti i modi, la malattia ha cercato di
mandarlo a vedere i gerani dalla parte della radice, gli e' crollato
il blocco socialista sulla testa, e' sopravvissuto a una doppia
cifra di presidenti americani....e tante altre cose....
Ma lui e' ancora li'.
Ha deciso di uscire di
scena, a suo modo, coi suoi tempi e decidendo lui il momento giusto.
Se, come pare, nel 2018
anche il fratello si mettera' a giocare a domino sara' veramente la
fine di un'epoca.
Cosa accadra' dopo lo
sanno solo gli Orishas, certo conosceremo una Cuba differente
rispetto a quella che ci ha fatto innamorare.
Gia' oggi, ogni giorno, ci
sono pezzi di quella Cuba che se ne vanno, devo dire in alcuni casi
anche giustamente...
Ogni giorno leggiamo di
divieti che cadono, leggi che perdono efficacia, muri che si
abbattono.
La Cuba di Fidel, gia'
oggi, e' sulla via del tramonto, non rimane molto di tante situazioni
che erano figlie di un momento storico finito e che, speriamo, non
torni mai piu'.
La fine della guerra
fredda, Cuba che ha resistito, Obama presidente americano, i paesi
latino americani con governi amici hanno rovesciato un sistema di
cose che spingono gli attuali governati di Cuba a dover cambiare
rotta.
Fidel ha fatto quello che
ha potuto, in un mondo dove le cose, per l'isola, erano infinitamente
piu' complicate, magari in condizioni differenti avrebbe agito in
altra maniera ma...se mia nonna avesse avuto le ruote, forse, io ero
un tram.
L'immagine delle delegate
che, durante il discorso del Comandante en Jefe, piangevano
rappresenta l'immagine precisa dei sentimenti che un buon 90% dei
cubani nutre nei confronti di chi, per 50 anni, hanno visto a capo
del proprio paese.
Orgogliosamente.
Da nessuna parte e'
scritto che la Cuba che verra' sara' migliore di quella che stiamo
lasciando, solitamente questi cambi avvantaggiano una minoranza per
danneggiare la maggior parte del popolo, esattamente come e' avvenuto
nei paesi ex socialisti.
Fidel abbandona la scena a
testa alta, lasciando un paese che, con la schiena dritta, ha
attraversato difficolta' che poche altre nazioni avrebbero saputo
affrontare.
A lunedi
M&S CASA PARTICULAR
HA AGGIUNTO UNA CASA