giovedì 4 agosto 2016

LUOGHI COMUNI - ITALIA 15/6

Ci sono situazioni, quando parliamo dei/delle cubani/e che spesso rasentano il luogo comune.
Il vostro umile scriba e' il primo che utilizza questi luoghi comuni, a volte sbagliando, anche perche' riportare il pensiero comune e' piu' semplice che esprimerne uno proprio.
In molti casi poi un pensiero proprio sarebbe gia' tanto avercelo...
Il luogo comune riguardante i/le cubani/e in Italia e' quello che non hanno voglia di fare un cazzo.
La vulgata racconta che molti di loro pensano di poter continuare a fare quello che facevano, nella maggior parte dei casi, a Cuba.
Le fanciulle il mestiere piu' antico del mondo e i ragazzi cercare qualcuno che paghi la cuenta.
In linea generale sono cose che capitano, c'e' davvero tanta gente che si comporta in questo modo, quasi sempre non va a finire benissimo.
L'epilogo di certe situazioni e' gia' scritto nel prologo.
Voglio pero' oggi parlare...degli altri.
A parole, quando mi e' capitato di affrontare il problema a Cuba, tutti giurano e spergiurano di essere prontissimi/e a lavorare duro, nella realta' dei fatti soltanto una parte di questi poi, una volta avuta la possibilita' di uscire dal paese, si comporta in questo modo.
Una parte, non so quanto influisca percentualmente, che nel luogo in cui e' riuscita a mettere radici, si integra nel tessuto sociale, lavorando e dando una mano al bilancio famigliare, magari anche in presenza di figli.
Molti di voi sono felicemente sposati, sanno di cosa parlo.
In questo momento storico trovare un lavoro non e' semplice, ma volendo si trova.
Certo occorre l'umilta' di rendersi conto che, appena arrivati, non si sa fare praticamente nulla, che occorre accettare anche lavori professionalmente non gratificanti, ma che possono permettere di portare a casa qualche soldo.
A piu' di una fanciulla ho sentito dire che, se doveva venire in Italia per pulire un pavimento, allora tanto valeva restare a Cuba.
Con questo modo di pensare non si va da nessuna parte.
Secondo me, il momento pro bono di chi invita una cubana in Italia deve avere un termine, dopodiche' la fanciulla deve marciare con le proprie gambe.
Ricordo una ballerina che visse da me quasi un'anno, si diede da fare fra lezioni di ballo e serate da animatrice nei locali, per avere una sua indipendenza economica.
In palestra ho 2 soci, una e' cubana moglie di un carissimo amico.
Il mio amico, negli anni, le ha spiegato bene che non c'era nessuna diligenza da assaltare, che occorreva che anche lei facesse la sua parte.
In palestra lavora, piace, risolve problemi ed e' sempre presente quando serve, in piu' fa serate e cresce un figlio.
La moglie del mio socio di M&S CASA PARTICULAR lavora e porta a casa il suo bel stipendio, con cui aiuta la famiglia a Cuba.
Ieri arrivo in palestra, c'erano 3 cubane amiche della mia socia che proponevano ai miei clienti prodotti per la cura del corpo.
Giusto per fare alcuni esempi.
Opinione personale, non dipende da loro ma da chi le ha portate in Italia.
E' compito dell'invitante spiegare in modo forte e chiaro che, dopo un periodo di adattamento, occorre che il culo si muova.
Bisogna spiegare che non esistono lavori degradanti, che le novelas si possono guardare, eventualmente, anche di sera, che la spesa si puo' fare una volta per uno e che se si vuole aiutare la famiglia rimasta a Cuba, non necessariamente la cosa tocca a chi gia' si e' sobbarcato i costi di portare la fanciulla in Italia.
Arrivano da un mondo dove lo stato, magari poco e male, si occupa di loro dalla culla alla tomba.
Arrivano in un mondo in cui nessuno, o quasi nessuno, puo' permettersi di restare con le mani in mano o vivere di rendita.
Glielo spieghi una, due, tre volte, se capiscono bene, altrimenti le si rimette su un aereo e le si rispedisce a casa, oppure si indica loro la porta di casa.
Molte/i hanno capito, altri/e no......ma non e' colpa loro, tocca a noi spiegarlo in modo forte e chiaro.

2 commenti:


  1. Quanto resta, tra i giovani, delle idee rivoluzionarie? Sembra che siano soprattutto attratti dalle luminarie del consumismo e dalle reti sociali, più che da slogan tipo “patria o muerte”. «Non so con la parola giovani che cosa s'intende. Giovani sono stati (e sono ancora) i Cinque: quei cubani che hanno affrontato pene severissime e carcere duro e senza speranze, per aver cercato di proteggere il loro Paese da atti di terrorismo e sabotaggi. Giovani sono i moltissimi che vanno in missione nel mondo come personale sanitario, alfabetizador, tecnici e professionisti, che vanno in aiuto di popolazioni decimate da terremoti, inondazioni e altre disgrazie naturali. Giovani sono gli sportivi, gli artisti, i personaggi del mondo della musica e dello spettacolo, che resistono alle lusinghe di contratti favolosi e restano a lavorare nel loro Paese. C’è un esodo continuo dall’Isola, come da ogni paese del Terzo mondo, ma bisognerebbe tradurlo in percentuale sui circa undici milioni di abitanti su LUOGHI COMUNI - ITALIA

    Anonimo

    il giorno 15/06/16

    FONTE;AMERICANO 43 Dopo i grandi eventi degli ultimi mesi, quale futuro aspetta Cuba? Dopo la visita del presidente degli Stati uniti Barack Obama, e del segretario di Stato, John Kerry, il mega show dei Rolling Stones, la sfilata di moda di Coco Chanel, le riprese di 'Fast & furious 8' (con Vin Diesel - «ay que mangón» gridavano le cubane di ogni età - al giro per l'avanero Cayo Hueso), cambierà qualcosa nella Perla dei Caraibi? Lo abbiamo chiesto ad Alessandra Riccio, docente di Lingua e letterature ispanoamericane presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Istituto universitario orientale di Napoli. Gli italiani interessati all'America latina la conoscono soprattutto per aver diretto la rivista 'Latinoamerica' fondata da Gianni Minà, di cui è ora condirettrice. Collabora (o l'ha fatto in passato) con 'L’unità' - per cui ha lavorato come corrispondente all’Avana dal 1987 al 1993 - 'Il manifesto', 'Il mattino', e lo storico settimanale 'Avvenimenti'. Negli anni scorsi su LUOGHI COMUNI - ITALIA

    Anonimo

    il giorno 15/06/16

    Dipende dalla consuetudine al bollo... Se poi non sussistono le condizioni economiche e logistiche è un casino... su LUOGHI COMUNI - ITALIA

    in risposta a L'errore è di chi invita...ho visto gente invitare dopo una settimana di conoscenza per domandarsi , poi , perché le cose non funzionavano nella coppia. , da tio gigi.


    ASTON VILLA

    il giorno 15/06/16

    Mah....a volte è proprio quella su cui non avresti puntato un centavos che ti stupisce. su LUOGHI COMUNI - ITALIA

    ASTON VILLA

    il giorno 15/06/16

    L'errore è di chi invita...ho visto gente invitare dopo una settimana di conoscenza per domandarsi , poi , perché le cose non funzionavano nella coppia. su LUOGHI COMUNI - ITALIAsafe: "1 risposte."

    tio gigi

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  2. il giorno 15/06/16

    hola! molto dipende anche da dove si incontra la ragazza perchè se era farandulera-jinetera dura in quel di cuba anche in europa non cambierà, anche se quello è il campo dove incontriamo la stragrande maggioranza delle ns trombo- maiche / novias perchè le brave ragazze quelle che luchan de forma diferente con uno yuma non si fanno proprio vedere in giro. Poi la mas puta de la disco può convertirsi in buona lavoratrice e madre di famiglia ma l'humus è quello. Comunque se si vuole una vera relazione le basi sono quelle che descrivi se no nada. Solo una volta pensai in un invitacion de 90 dias ( era el año 2007 ) anche seriamente informandomi a livello documentazione ( habia carta blanca ...) ma poi nulla perchè il rapporto qualità prezzo mi penalizzava, non avrei potuto goderla a dovere, tutto era programmato presupuesto, appartamento affittato. Forse era un esperienza ma ormai treno perso. Ora sono dell'idea che le cubane si godano meglio solo en la isla almeno per i miei scopi. chao su LUOGHI COMUNI - ITALIA

    Anonimo

    il giorno 15/06/16

    Non solo....un fancazzista resta tale anche a 9000 km da casa. su LUOGHI COMUNI - ITALIA

    in risposta a Come giustamente dici, dipende tutto da chi le invita. Giuseppe, da Anonimo.


    ASTON VILLA

    il giorno 15/06/16

    Come giustamente dici, dipende tutto da chi le invita. Giuseppe su LUOGHI COMUNI - ITALIAsafe: "1 risposte."

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