mercoledì 30 novembre 2016

VALE SEMPRE LA PENA?


Visto e considerato quanto scritto in settimana sulla attuale situazione di Cuba, situazione che e' la naturale evoluzione di un percorso iniziato 4/5 anni fa, molti si potranno chiedere se vale ancora la pena frequentare la maggiore delle Antille.
Dipende.
Questa e' la sola risposta che mi viene in mente.
Ho accennato al gruppo di lungodegenti che, dopo aver frequentato la capitale della scultura cubana per lustri, hanno deciso di girare il timone verso Tenerife, altri, che conosco da tanti anni, hanno detto chiaramente che questo sara' il loro ultimo inverno a Cuba.
Visto che la situazione, dal punto di vista della comodita', e' enormemente migliorata in questi ultimi anni e' lampante che la scelta di cambiare e' figlia dell'eta' che inizia a diventare pesante, del fatto che l'approccio con l'altro sesso che, a meno di raccontarci puttanate, rappresenta ancora lo Zenit di ogni nostra decisione, della difficoltà di potersi muovere nelle case agilmente come un tempo e magari di ancora qualche altra ragione.
Il discorso delle fanciulle e' evidente e sotto gli occhi di tutti.
Perche' mai una giovane fanciulla dovrebbe aguantare un ottuagenario con poche possibilita' economiche, mentre oggi ci sono migliaia di cubani giovani e di bell'aspetto che entrano ed escono continuamente dal paese, con buone possibilita' economiche e coi quali ci si puo' accostare senza doversi prima ubriacare e dopo vomitare?
Un tempo eravamo la soluzione, oggi siamo soltanto un'opzione da scandagliare solo dopo che quelle “interne” non sono risultate reperibili, oppure quando i treni giusti sono passati e non ce ne saranno altri, per ovvie ragioni anagrafiche, in arrivo.
Quindi sono finiti gli sguardi intensi, i sorrisi che aprivano orizzonti senza fine, la facilita' di approccio che non aveva uguali in nessun altro paese al mondo.
Oggi chi va con uno straniero, mi correggo, con un certo tipo di straniero e' nuovamente, come accadeva lustri fa, additata come una sfigata che non ha altre risorse per mettere insieme il pranzo con la cena.
Quindi o si cambia il tipo di vacanza oppure e' davvero meglio andare da altre parti.
Sono finiti i tempi in cui ci si poteva permettere di fare una vacanza quasi senza rapportarsi coi cubani, se oggi non sei inserito in un certo contesto, non hai saputo farti apprezzare anche come persona, non hai capito che sei a casa loro e che le regole le fanno loro allora e' meglio davvero lasciare perdere.
Per me vale ancora la pena.
Ho amici, amiche, una palestra, una pista per correre, una casa in cui vivere, una piccola attivita', una famiglia che si occupa di me, locali dove andare, persone che conosco e altre che conoscero'.
La prima volta che misi piedi a Tunas non sapevo letteralmente dove andare a mangiare la sera, oggi ho almeno 10 possibilita' di scelta, i negozi sono molto piu' forniti di allora, posso andare su internet direttamente dal mio movil senza dover smadonnare con pc dell'eta' della bomba.
I voli costano meno, ci sono molte piu' case de renta di buon livello ecc ecc.
Lasciamo perdere i soldi che abbiamo in tasca, i nostri soldi, quelli di gente normale.
Non fanno piu' la differenza, contano ancora, ma molto meno di un tempo.
Se un amico mi invita a casa e facile che sia lui a offrirmi birra e ron senza doverlo portare io come facevamo anni fa, quasi nessuna fanciulla mi chiama piu' col 99 finale, i messaggi a 9 centesimi oramai fanno ridere.
Le donne che frequento, la maggior parte, sono amiche di vecchia data, hanno una loro vita, dei figli, un lavoro o qualcuno che si occupa di loro fattivamente dall'estero, o dall'interno.
Quindi, amici miei, questa e' la situazione, a me va ancora bene, vado in vacanza con un budget accettabile, ho una fonte di reddito interna.
Fino a quando passero' periodi come quest'ultimo Cuba restera' la priorita', l'altra meta' della manzana.
Poi ognuno faccia le proprie scelte.

M&S CASA PARTICULAR HA AGGIUNTO UNA CASA

32 commenti:

  1. milco io la penso come te io ho amicizie una novia che è stata anche gli ultimi 3 mesi con me per me va bene l' unica cosa che voglio che rimanga come sicurezza come adesso cosa non so non ho la lampada di aladino

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  2. Ho notato anche io questi cambiamenti soprattutto all'Havana, dove è molto più difficile oggi rimorchiare una fanciulla, a meno che non si va al dos gardenias ritrovo di jineteras, oppure si ha la fortuna di conoscere la fanciulla altrove ma è molto più difficile rispetto a un tempo, soprattutto per chi vuole divertirsi e non approcciare a una relazione stabile...di contro c'è da dire però che i social network hanno preso il posto di questa "mancanza" che oggi riscontriamo dal vivo, paradossalmente è più facile conoscere fanciulle sui social che dal vivo ...dell'attrazione per i cubani che entrano e escono dall'isola ho qualche riserva, nel senso che conosciamo tutti il modo di fare e di relazionarsi del cubano tipo con le donne, che è ben diverso dallo yuma, a cui piace bere, non fare una beata cippa da mattina a sera, mettere incinta le donne e poi lasciarle al loro (triste) destino.

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    1. Infatti da noi importano sempre il peggio...

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    2. Condivido Valter,anche dopo tutti i cambiamenti che si dicono la priorità per la maggior parte delle donne è una relazione con gli stranieri,per una serie di motivi oltre che economici.paolino.

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  3. milco ti do ragione come sempre cuba evolve come tutte le cose a me vs bene io ho girato il mondo ho le mie amicizie una novia che sto da 6 anni è stata gli me in cui sono stato gli ultimi 3 mesi in italia con me sono stato benissimo l' unica cosa che non diventi come santo domingo deliquenza casini pericolosa dopo si che chiudo novia non novia e spero almeno in oriente è uguale il cubano rimanga gioso vamos a ver hasta la vitoria siempre ciao fidel dittatore buono al final ciccio simone il romagnolo

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  4. Non ho più vincoli con la Isla dopo che la suegra se fué pa' la Yuma. Si sono quindi aperte possibilità e oppurtunità , a me ed altri , di vacanze diverse.
    Ci sono centinaia di luoghi più convenienti e confortevoli , ma il fascino di quell'isola caraibica non te lo può dare nessun altro posto al mondo.

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    1. Sapessi quante volte avrei voluto andare da altre parti ma poi....

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  5. Per chi Ha le possibilità economiche certo che vale la pena,a Cuba per una vacanza divertimento assicurato e sicurezza,soprattutto per i giovani,io la consiglierei sempre.paolino.

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    1. Sul divertimento assicurato avrei dei buoni dubbi.

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    2. tra una vacanza qua da noi e una a Cuba per un ragazzo giovane,secondo me non c'è paragone e gli direi vai a Cuba senza pensarci.

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  6. hola! situazione descritta perfettamente per quanto riguarda il pago indiretto ovvero la clasica prostitucion con cariño a lo cubano che sta veramente per finire come dissi ieri. Purtroppo ci sono ancora itaglians che pensano di andare a Cuba e di trombare solo perchè sono vestiti alla moda o perchè si portano in valigia vestiti di media fattura da regalare (miseri trapotraficantes) ignorando che lo yuma ( come in ogni luogo al mondo) è la seconda opzione per le ragazze non professioniste. Per quanto riguarda las casas in zona capitale non mi risulta ci siano problemi da te citati. Con las profesionales nulla è cambiato lì siamo tutti clienti ci differenzia il budget ma ci sono segmenti per tutti. Quindi visto che sfrutto appieno questa modalità per me la isla vale ancora la pena, se invece dovessi ragionare da "latin lover" amante dell'indi pay rimarrei deluso ancora di più in zona la habana dove le rimesse sono più copiose e si concentrano mas negocios. Insomma ognuno viva la sua Cuba consapevole però che il mondo è in continua trasformazione. chao Enrico

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    1. La capitale e' un altro mondo.
      Di italiani che vestono alla moda ne vedo sempre meno, credimi.
      A m,eno che la maglietta di 3 taglie piu' piccola sia di moda...

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    2. quella è una questione di massa ja ja ja ja
      Enrico

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  7. L’appuntamento per cena era al Club Habana di Flores, dove negli Anni 20 c’era il prestigioso Biltmore Yacht & Country Club. Alejandro Castro si era presentato a bordo di una vera jeep d’epoca della Seconda guerra mondiale, guidandola lui di persona. L’occasione era l’incontro con un gruppo di imprenditori canadesi, americani e spagnoli, che stavano progettando un grande complesso turistico sulla costa tra L’Avana e Varadero. Per farlo approvare, però, era indispensabile il via libera di Alejandro.
    Questo episodio avvenuto nel settembre scorso, che «La Stampa» è in grado di rivelare grazie a una persona presente a quella cena, conferma le voci di corridoio secondo cui il figlio di Raúl è sempre più importante nella gerarchia di Cuba, e molti cominciano a vederlo come il vero erede del padre e dello zio Fidel. Il successore designato resta il vicepresidente Miguel Diaz-Canel, e magari se Raúl si ritirerà l’anno prossimo, come promesso, la guida formale del Paese toccherà davvero a lui. Tutti però sanno che se Alejandro non diventerà presidente, per non dare l’impressione di una successione monarchica all’interno della famiglia, di sicuro dietro le quinte sarà lui a comandare.
    La cena di settembre era stata organizzata da un imprenditore americano, capofila di un hedge fund degli Stati Uniti interessato ad investire nell’isola. La legge però vieta ancora queste operazioni dirette, e quindi l’imprenditore si era rivolto ad amici canadesi e alla famiglia dei banchieri spagnoli Botín. Il progetto era enorme: hotel di lusso, campi da golf, marina e mall, con tutti i servizi annessi. Canadesi e spagnoli ci avrebbero messo la faccia, gli americani i soldi. Siccome a Cuba nel campo del turismo nulla si muove senza l’approvazione dei militari, il gruppo di investitori aveva puntato più in alto possibile. Alejandro aveva accettato l’invito, presentandosi e bordo della sua jeep. Aveva conversato amabilmente della sua passione per le auto, lo sport e le donne, senza lasciarsi sfuggire neppure una parola sulla politica. Quindi aveva salutato sorridente, lasciando i commensali ottimisti sulle prospettive del loro progetto.

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  8. Ora torna tutto in alto mare, non tanto per la morte di Fidel, quanto per l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Quello che resta fuori dubbio, però, è l’influenza di Alejandro su questo genere di progetti, e in generale sul futuro di Cuba.
    L’unico figlio maschio di Raúl e Vilma Espin è nato a L’Avana 51 anni fa, ha una laurea in ingegneria presa all’Instituto Superior Politecnico José Antonio Echeverria, e un master in relazioni internazionali. Appena finiti gli studi era entrato nelle forze armate, seguendo le orme del padre ministro della Difesa. Raúl però faceva sul serio, e lo aveva spedito a farsi le ossa con la missione rivoluzionaria in Angola, dove a causa di un incidente aveva perso la vista da un occhio. Da qui il soprannome «El tuerto», cioè «Il guercio», con cui i dissidenti amano insultarlo. Dopo l’Angola si era trasferito al ministero dell’Interno, crescendo nei ranghi dell’intelligence fino al grado di colonnello, in attesa di promozione a generale. Alex, come lo chiamano gli amici americani, sembrava destinato a una carriera tranquilla all’ombra del padre. La malattia di Fidel, però, ha cambiato tutto. Da quando ha preso il potere, Raúl ha cominciato a coinvolgere sempre di più il figlio negli affari di Stato. Con il consenso di Fidel, che secondo Norberto Fuentes aveva un rapporto col nipote «simile a quello che Vito Corleone aveva con Michael nel Padrino». Nel 2015, quando Raúl aveva incontrato il presidente americano Obama a Panama, al suo fianco c’era Alejandro. Stesso discorso quando a maggio era andato a Roma per vedere Papa Francesco. L’accordo del 17 dicembre, che aveva ristabilito le relazioni tra Washington e L’Avana, aveva incluso anche uno scambio di prigionieri, tra cui tre spie cubane venerate come eroi in patria. Al loro ritorno, ad accoglierli sotto la scaletta dell’aereo c’era Alejandro.
    Tutti questi avvistamenti non solo hanno alzato il profilo del figlio di Raúl, ma hanno fatto supporre che abbia avuto un ruolo centrale nell’accordo con gli Usa, nonostante avesse scritto un severo libro contro l’imperialismo americano intitolato «El imperio del terror». Infatti era lui a gestire i progetti per gli investimenti comuni, come quello discusso nella cena di settembre. Ora con Trump cambia tutto, ma il soldato Alejandro è pronto anche a fare il duro, se il nuovo capo della Casa Bianca tornerà ad offrirgli l’embargo come scusa per usare il pugno di ferro.

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    1. al potere avanti coi Castro?e'l único modo per continuare la revolución dittatura.paolino.

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    2. Dittatura?
      Non usiamo termini solo per sentito dire....

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    3. Dittatura?
      Non usiamo termini solo per sentito dire....

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  9. Per me che ho novia fissa e faccio vita tranquilla vale sempre la pena. Giuseppe

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    1. Infatti sei oggi nella situazione ottimale per campare tranquillo....anche se con novia i costi lievitano...ma ne parleremo un'altra volta.

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    2. Idem per me Giuseppe...finchè la barca va lasciamola andare...

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  10. massimo gramellini

    Avevi un nome che si incespica in bocca, Chapecoense, ed eri la squadra di calcio di una città brasiliana, Chapecó, che pochi fuori dal Brasile saprebbero indicare sulla carta geografica. Avevi quarant’anni e, dopo essere sprofondata in serie D, avevi rischiato addirittura di fallire. Invece all’improvviso avevi scoperto la tua forza. E un giorno di fine novembre eri salita sull’aereo che ti avrebbe portato in Colombia a giocare la finale della Copa Sudamericana, l’equivalente della nostra Europa League. A bordo li avevi convocati tutti: giocatori, tecnici, giornalisti. Si erano scattati le foto prima del decollo. Sorrisi, abbracci, dita a V. E poi.
    Non si capisce il senso, Chapecoense. Noi figli e nipoti del Grande Torino lo cerchiamo da una vita. Come chiunque abbia sofferto per una perdita innaturale e dunque assurda. Ma quando la perdita riguarda una squadra intera - un sogno collettivo di gioventù - quell’assurdità viene moltiplicata per mille e mille cuori, tramandandosi da una generazione all’altra. Perché? Perché cancellarti a un passo dalla finale e dalla vita adulta? Chi è quel cinico bastardo che ha giocato con i tuoi sentimenti, decidendo che dovesse andare così? Quali disegni misteriosi persegue? O bisogna arrendersi all’idea insopportabile che non esista disegno alcuno? Guardo le foto dei tuoi ragazzi al decollo, i loro sorrisi, le loro dita a V, e mi dico senza troppa convinzione: l’unico senso possibile è che il destino di certe avventure umane sia di morire giovani per non morire mai. Rimanendo giovani per sempre nel ricordo di chi le ha amate.

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    1. Ora giocano con i nostri Invincibili.
      "Gli Eroi son tutti giovani e belli..."

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  11. Comunicazione di servizio....ahahah....per chi fosse interessato Air France sta facendo offerte per varie destinazioni e tra queste anche L'Avana...ho trovato voli da Milano Linate a L'Avana per 245 € a tratta, quindi poco meno di 500 € A/R....Alessio

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  12. Ottimo, io credo mi faro' un'altro mese fra aprile e giugno, aspetto qualche buon prezzo l'anno nuovo.

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    1. Milano Linate-L'Avana partenza 24 aprile e ritorno 21 maggio ad € 485,85 per farti un esempio....Alessio

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    2. Io per il 2017 al momento sono bloccato...Milco mi hanno assegnato in Polizia, ho sventato la militarizzazione per fortuna...adesso devono farmi sapere il reparto e la città dove mi assegnano presumo Bologna e dintorni, e in attesa non posso comprare il volo anche perchè devo fare 3 mesi di corso appena entro in Polizia...spero per maggio-giugno di aver finito tutto per poter farmi due settimane a Cuba, ma sono tentatissimo da prendere il volo a questi prezzi

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    3. Anche io aspetto, non so ancora se faro' un qualcosa di stagione estiva e, eventualmente, quando iniziero'.

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    4. Si tanto le offerte le fanno spesso facciamo in tempo in caso a prendere ottimi voli

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  13. Torino-Havana 1-29 maggio 492....e scali rapidi...

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    1. Ancora meno di quello che hai speso l'ultima volta...ora guardo da Bologna, anche se so di farmi del male perchè con la nuova attività per ora ho le mani legate....Alessio

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