sabato 25 febbraio 2017

VILLANS!


Malgrado il miserando andamento della casa madre che arranca nei bassifondi alla serie B inglese, abbiamo acquistato le nuove maglie.
Esordio venerdi prossimo.
Villans per sempre!

10 commenti:

  1. Sono curioso di sapere com è nata la faccenda di questa aston villa,io me la ricordo solo come squadra in quella partita contro l inter in semifinale di coppa uefa,gran partita a San siro era una grande inter insomma.paolino.

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  2. La finale della 27ª edizione di Coppa dei Campioni si disputò il 26 maggio 1982 presso lo Stadion Feijenoord di Rotterdam tra gli inglesi dell'Aston Villa e i tedeschi occidentali del Bayern Monaco. All'incontro assistettero circa 46 000 spettatori. Il match, arbitrato dal francese Georges Konrath, vide la vittoria per 1-0 della squadra britannica.
    Il cammino verso la finale
    L'Aston Villa di Tony Barton, campione d'Inghilterra, esordì contro gli islandesi del Valur, superati aglimente con un risultato complessivo di 7-0. Agli ottavi di finale la Dinamo Berlino fu battuta in casa per 2-1, ma poi vinse la partita di ritorno in Inghilterra per 1-0. Il risultato fu comunque inutile, visto che a passare il turno fu l'Aston Villa grazie alla regola dei gol fuori casa. Ai quarti i Villans affrontarono i sovietici della Dinamo Kiev, pareggiando 0-0 a Simferopoli e vincendo 2-0 a Birmingham. In semifinale i belgi dell'Anderlecht furono eliminati grazie al gol di Tony Morley nella vittoria per 1-0 al Villa Park, in virtù dello 0-0 maturato nel ritorno a Bruxelles. All'esordio nella competizione, l'Aston Villa raggiunse subito la finale.
    Il Bayern Monaco di Pál Csernai, campione di Germania, iniziò il cammino europeo contro gli svedesi dell'Öster, avendo la meglio con un risultato aggregato di 6-0. Agli ottavi di finale i tedeschi occidentali affrontarono e sconfissero i campioni di Portogallo del Benfica con un 4-1 nella gara di ritorno all'Olympiastadion, dopo che l'andata al da Luz la partita si era conclusa a reti inviolate. Ai quarti il Bayern ebbe la meglio della squadra rivelazione del torneo, i rumeni dell'Univ. Craiova, con un risultato complessivo di 3-1. In semifinale i panzer trovano i bulgari del CSKA Sofia, che avevano eliminato ai quarti i campioni uscenti del Liverpool. All'andata, sotto di tre gol, il Bayern riuscì a limitare i danni uscendo sconfitto dal Vasil Levski per 4-3, ma nel match di ritorno a Monaco di Baviera non ci fu storia e la squadra di Sofia fu sconfitta dalle doppiette di Paul Breitner e Karl-Heinz Rummenigge con un largo 4-0.
    A Rotterdam va in scena una finale inedita tra l'Aston Villa, all'esordio nel torneo, e il Bayern Monaco già vincitore di tre Coppe dei Campioni. I bavaresi partono col favore dei pronostici, avendo a disposizione una squadra molto tecnica e soprattutto tre attaccanti capaci di segnare 18 reti nel corso della competizione. Dall'altra parte l'Aston Villa non ha nessuna stella in particolare, ma si è dimostrata una squadra molto compatta capace di arrivare fino in fondo facendo della difesa il proprio punto forte (aveva subito solo 2 reti, dalla Dinamo Berlino). La partita sembra mettersi subito male per i Villans che perdono per infortunio, dopo meno di dieci minuti, il portiere titolare Jimmy Rimmer. È il Bayern a fare la partita, ma gli attaccanti bavaresi non riescono a fare breccia nella difesa dell'Aston Villa che imposta una gara di contenimento.

    La ripresa segue il medesimo copione del primo tempo, col Bayern Monaco riversato in avanti alla ricerca del gol. Gli attacchi dei tedeschi sono estenuanti e, nel momento in cui i calciatori si rilassano per riprendere fiato, l'Aston Villa ne approfitta per ripartire in contropiede con Tony Morley, che dopo una lunga cavalcata sulla sinistra serve al centro dell'area la palla a Peter Withe che di piatto mette dentro il gol dell'1-0. Il Bayern non avrebbe meritato la sconfitta, ma i calciatori stanchi e avviliti non riescono a rimontare il passivo e così l'Aston Villa vince la Coppa dei Campioni al primo tentativo.[1] Si è trattato inoltre della sesta vittoria consecutiva di una squadra inglese.[2]

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  3. Il nostro Aston Villa nasce nel maggio del 1982 in vista di un seguitissimo torneo parrocchiale a 7, parlo di un torneo serale con centinaia di persone a vedere le partite.
    Io giocavo con altri.
    Durante l'estate, dopo il torneo, la mia novia di allora va in vacanza a Senigallia dove andavano, in campeggio, i Villans.
    Ne conoscevo alcuni e mi aggregai a loro per vedere la novia, che ovviamente sfanculai dopo 3 giorni per andare in caccia serale con Villans.
    Al rientro ero in squadra, in breve tempo ne diventai il Capitano....dopo 35 anni siamo ancora in pista.

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    1. Mai pensato di farci un libro?

      Buona domenica...

      Freccia

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    2. Sarebbe un libro lungo una vita...troppo.

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  4. Non sapevo avesse vinto la coppa campioni.paolino.

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  5. E’ la vigilia di Fiorentina-Torino e, come di consueto, si presenta in conferenza stampa Sinisa Mihajlovic per presentare la partita e parlare del momento attuale del Torino.

    Il tecnico arriva allo Stadio Olimpico. Ecco il via alle domande dei giornalisti.

    “Prima di tutto voglio fare un’analisi. Ho letto in questi giorni tante cose brutte sul Torino, sui giornali. Sembra che all’improvviso a livello di società e di squadra ci siano solo macerie. Non esageriamo perchè non è così. E’ vero, c’è una flessione di risultati, ma la squadra è in ripresa e i risultati arriveranno. Comunque questa resta una delle migliori stagioni del Torino da quando ci sono i tre punti, siamo a +4 punti dall’anno passato e vogliamo ancora migliorare. Sicuramente questa squadra è fatta per attaccare. Abbiamo delle caratteristiche su cui dobbiamo insistere e non dobbiamo avere paura, tornando indietro. Noi dobbiamo continuare a lavorare per correggere i nostri difetti. Ma la società e la squadra sono un corpo unico. Non ci sono divisioni. Siamo uniti. Il Toro deve essere ambizioso. La stampa ha diritto di giudicare, ma fare guerre personali tutti i giorni non ha senso specie in questo momento. Alla fine della stagione faremo i conti e sono sicuro che alla fine sarà una bella stagione per punti fatti e giovani lanciati”.
    “Io penso che a Roma abbiamo fatto bene. Sicuramente è difficile dirlo dopo aver preso quattro gol, ma i dati dicono che siamo stati superiori per chilometri percorsi, possesso palla, supremazia territoriale. La Roma ha fatto 16 gol in 4 partite, subito solo 1 gol. In tutte le gare che hanno giocato in casa sono sempre stati superiori a tutti. Come indice di pericolosità, su 15 partite hanno avuto una media di 81%. E il 20% le altre squadre. Noi abbiamo avuto un indice di 46% contro il loro 41%. Poi abbiamo preso quattro gol da fuori area. In 25 anni di carriera non mi ricordo una gara con quattro gol presi da fuori area. Potevo capire le critiche dopo Bologna, ma con la Roma non mi sento di criticare i ragazzi. Dispiace sempre perdere, ma non mi sentivo di essere arrabbiato. Perchè comunque la squadra ha cercato sempre di giocare”.

    “E’ vero che abbiamo una flessione di risultati. Forse abbiamo meno aggressività che nell’inizio di campionato. Ma per quanto riguarda le prestazioni non sento tanta differenza. Poi, se si guardano solo i risultati, la differenza c’è. Ma se io guardo i dati che ci arrivano, dal punto di vista fisico e della supremazia territoriale siamo spesso superiori. Poi è vero che subiamo troppi gol: i ragazzi sono i primi ad essere consapevoli che bisogna difendere meglio. Ma a Roma non mi sento di accusare i ragazzi di non aver provato a giocare”.

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  6. Che partita si aspetta domani?

    “Mi aspetto una Fiorentina arrabbiata e vogliosa di vendicarsi della gara di andata. Giovedì hanno avuto un duro colpo e un black-out inaspettato. Abbiamo tante soluzioni, davanti, ma a centrocampo e in difesa abbiamo qualche problema: sono sicuro comunque che chi giocherà darà il meglio. Dobbiamo essere più attenti in fase difensiva. Loro sono simili a noi: grande potenziale offensivo ma prendono spesso gol. Noi dovremo fare una grande fase difensiva per poi approfittare delle chance che ci concederanno”.

    Come si ferma la Fiorentina, che sui tiri da fuori è la miglior squadra?

    “Sicuramente i viola hanno tanti buoni elementi. Mi viene in mente Chiesa: mi colpisce il fatto che è uguale al padre per come si muove, per come si ingobbisce quando corre. Detto questo noi dobbiamo stare attenti dietro ed essere cinici davanti sapendo che loro, dietro, qualcosa concedono. Sono convinto che sarà una bella partita”.

    Domani potrebbe esserci Boyè dal primo minuto?

    Sì, potrebbe essere. Ho ancora tre dubbi, uno per reparto. Sicuramente chi giocherà darà il meglio per cercare di portare a casa i tre punti.



    Quanta voglia ha di Toro, Sinisa Mihajlovic?

    “La stessa voglia del primo giorno. Io cerco sempre di dare il massimo, al di là delle critiche vado per la mia strada. Ogni giorno mi sveglio contento di essere qua e con l’intenzione di tirare fuori il massimo dai miei giocatori. La mia voglia di lavorare e di fare le cose per bene c’è sempre e sempre ci sarà, vista la mia passione per questo lavoro. Sono sereno, tranquillo e consapevole di quello che dò, cercando sempre di migliorare e migliorarci”.



    State iniziando a guardarvi intorno, sul mercato, per pianificare la prossima stagione?

    Sì, certo, stiamo monitorando alcuni profili e ci stiamo muovendo. Poi bisogna vedere se i giocatori riusciremo a prenderli. Ma ci stiamo muovendo.

    Aggiornamenti sulle condizioni di Castan, Carlao e Rossettini?

    Castan la prossima settimana tornerà in gruppo. Rossettini ieri si è allenato con noi, se oggi non ci saranno problemi a Firenze lo porto in panchina. Carlao? L’altro giorno è andato a una cena di un Toro Club, un tifoso gli ha dato una bottarella sul gomito per scherzare ed è arrivato da noi dolorante il giorno dopo. Insomma, ancora sicuramente non può allenarsi con noi e non può fare contatto. Non so dire quando tornerà.
    Cosa pensa dell’esonero di Ranieri?

    “Per me è una vergogna. Secondo me dovrebbero rimanere senza allenatore, adesso. Questo ti fa capire che gli inglesi si stanno italianizzando. Considero Claudio un amico, una persona perbene e un grande allenatore. Non si merita una cosa del genere e mi dispiace molto. Gli dovrebbero fare una statua. Quando si riesce ad esonerare un allenatore dopo sei mesi da un trionfo clamoroso, ti fa pensare. Diceva il vecchio Trapattoni che gli allenatori si dividono in due gruppi: quelli esonerati e quelli che saranno esonerati. Direi che ha ragione”.

    Cosa dire dell’Atalanta, che ha vinto a Napoli ed è in piena corsa per l’Europa?

    “Sono una grande squadra dal punto di vista fisico e hanno al contempo ottime individualità. Faccio i complimenti a Gasperini e ai suoi ragazzi. Vincere a Napoli 2-0 non è da tutti”.

    Conclude il mister: “Io accetto le critiche ma non le offese. Un noto giornalista ha scritto che i miei giocatori sono un branco di mammolette. E nessuno può dire che io non ho le palle o racconto le palle. Sicuramente se lo dice è perchè non mi conosce. Dovrebbe venire a parlarmi in faccia e dirmi le cose di persona anzichè fare il furbo dietro a una tastiera. Ma non credo che succederà”.

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  7. Talismano Emmanuello. Aveva regalato alla Pro la vittoria nel derby con il Novara, è stato decisivo anche a Cesena, consegnando ai Leoni tre punti per svoltare. Per iniziare a prendere le distanze dalla zona più calda della classifica. E lo ha fatto a modo suo, sempre lo stesso: tiro da fuori area che non dà scampo al portiere. Non irresistibile, questa volta, ma abbastanza per firmare il 2-1 contro i romagnoli al 37’ della ripresa. Cartolina da questa Pro che può risorgere dalle sue ceneri: è la prima vittoria del 2017, in un girone di ritorno amaro con quattro sconfitte e un pareggio.
    La gara era iniziata bene, benissimo: al 19’ la zampata da vero uomo d’area di Rolando Bianchi che ha sbloccato il risultato (primo gol alla Pro per l’ex Toro). Poi, appena un minuto dopo, il pareggio di Rigione, di testa. In mezzo una gara affrontata con testa - pur con qualche amnesia di troppo - badando più all’aspetto pratico, finalmente, che al bel gioco. Dopo il raddoppio, la Pro ha rischiato grosso: in pieno recupero Cocco si è divorato la rete del pareggio calciando alto un rigore in movimento. Ma alla fine eccoli i tre punti: ossigeno per la classifica e il morale. Una vittoria arrivata nel momento più difficile (non dimentichiamoci che sei titolari sono in infermeria), quando solo chi ha carattere sa rialzarsi. Solo chi è davvero un Leone. Per l’occasione c’è un talismano, Emmanuello. Anzi, due: il bomber Rolando Bianchi, già beniamino dei tifosi.

    LONGO (MISTER)
    BIANCHI
    VIVES
    ARAMU
    ZACCAGNO
    MAMMARELLA

    Tanto Toro nella Pro

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  8. X rimanere in tema calcio inglese...consiglio a tutti il libro "Il maledetto United" da cui é stato tratto anche un buon film...

    Freccia

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