venerdì 21 aprile 2017

RENTA, CASE, AGENZIE ECC...


Durante questo ultimo giro a Cuba ho notato alcune differenze rispetto al viaggio precedente, per quanto riguarda sia le case de renta che la compravendita di abitazioni.
Per quanto riguarda le case de renta si e' ulteriormente allargato il panico dovuto all'arresto, con relativa chiusura della casa, di alcune duenas piu' o meno storiche.
In particolare una che conosco bene.
Fui ospite di quella casa prima ancora che diventasse de renta, zona centralissima, un cuarto al piano terra e un bel appartamento al primo piano, dove soggiornai.
Lei e' sempre stata border line, c'e' sempre stato qualche casino da quelle parti, ora pare che sia stata arrestata per un “problema” fra un tedesco e una minore.
In piu' pare che avesse molti debiti, per pagarli dovesse chiudere non uno ma entrambi gli occhi pur di tenersi il cliente.
E' un'amica, alla fine non ha ammazzato nessuno, spero riesca in qualche modo a cavarsela.
Come dicevo la tolleranza nei confronti delle duenas che si “dimenticano” di puntare le fanciulle, in citta', e' giunta ai minimi termini.
In inmigration, mentre aspettavo il mio turno per la visa A2, c'erano alcuni duenos che parlavano proprio del fatto che i clienti, specificatamente italiani, non volevano la puntatura minacciando di andarsene.
Poi la fanciulla e' stata puntata e il cliente e' rimasto anche perche' la situazione e' simile ovunque.
Molti, durante le memorabili chiacchierate al parque, affermano che nella loro casa fanno quello che vogliono....balle.
Intanto se fosse vero occorrerebbe avere il neurone sano da non andarlo a raccontare in giro, poi i tizi non si limiterebbero a stare sempre con la stessa....ma cambierebbero, situazione che, oggi, pochi riescono a far diventare realta'.
Diciamo che in linea generale la fanciulla viene puntata in quasi tutte le case; ragazzi c'e' la galera, il ritiro della patente e, a volte, il sequestro della casa, non c'e' un cazzo da scherzare.....
Poi, una volta che una fanciulla e' puntata, volendo, possono esistere piccoli margini di....movimento.
Nel momento in cui, in inmigration o durante una visita ispettiva, nel registro sotto i dati del turista che, magari, si e' fermato 20 giorni, non c'e' nessun nome femminile e' normale che....non ci creda nessuno.
Se invece una e' puntata, esiste un piccolo margine di manovra....un margine che non deve andare oltre l'ora e in determinati momenti della giornata....non di piu'.
Ricordo che il turista puo' frequentare differenti fanciulle, a patto di annotarle sul registro che, ad ogni nuovo arrivo, deve essere portato in inmigration in modo che chi di dovere prenda atto...della situazione.
Situazione pesante....anche se esistono numerose case illegali dove e' possibile un certo tipo di movimento.
Le licenze delle renta vengono date molto facilmente, ma nessuno spiega a chi le gestisce quali gli atteggiamenti da adottare e le pene che si rischiano in caso che non si ottemperi a determinate normative.
Durante le ultime riunioni periodiche che vengono fatte coi duenos delle case de renta, si richiede di verificare se i turisti ospitati portano o fanno uso di droghe.
Il problema e' che, ammesso e non concesso che la droga riesca a passare l'aeroporto, nessuna duena ha il diritto di ficcare il naso nei bagagli del turista, quindi a meno che questo non si faccia le canne in casa risulta difficile sapere se il problema sussiste o meno.
Mi dicono che in altre citta' tipo Santiago la situazione delle puntature sia mas floha, ma l'attendibilita' di certi personaggi che riportano queste notizie e' tutta da verificare.
So per certo che a Camaguey nella zona centrale puntano anche los mosquitos.
Passando alla compravendita di case ho potuto notare una forte diminuzione dei cartelli “se vende” piazzati fuori dalle case, in attesa che qualcuno li prenda in considerazione.
Credo che la cosa sia da mettere in relazione con la fine della cuccagna “pie' seco, pie' mojado”.
Molti volevano vendersi il solo bene che possedevano per tentare la fortuna in terra confederata.
I parenti li avrebbero accolti per una settimana, un mese, ma poi “fuori dai coglioni e cammina con le tue gambe.”
Per questa ragione era imprescindibile avere un “fondo” a cui attingere durante il primo anno, giusto il tempo per sistemarsi o per capire che l'exterior era troppo impegnativo ed era meglio tornare a casa.
Infatti molti che hanno venduto una casa grande, coi proventi, hanno preso un appartamentino magari in un doce planta, giusto per lasciare l'uscio in filino aperto per un eventuale rientro nel caso che le cose non avessero funzionato a dovere all'estero.
Ora le case in vendita sono sempre tante ma meno di prima.
Fra le altre cose la Gazeta Oficial ha pubblicato le nuove norme impositive nei casi di compravendita.
Il tutto per bypassare il discorso del 4% dovuto allo stato da chi vende e chi compera, discorso che NESSUNO rispettava.
Si denunciava una vendita a cifre molto inferiori a quelle reali in modo che l'imposta fosse decisamente piu' bassa.
Ora, coi nuovi parametri, anche questa cuccagna e' finita, e' lo stato a stabilire una sorta di valore alla casa che si va a comprare, il pago sara' di conseguenza.
A Las Tunas ha aperto la prima agenzia immobiliare, ho visto casualmente l'insegna e l'ho fotografata.
In zona centrale, un ufficio con un tipo attempato dentro che pigiava i tasti di un pc portatile.
Esiste regolare licenza per questa attivita', avevamo parlato dei problemi che hanno avuto alcune agenzie a La Habana, come ho avuto gia' modo di dire e' un bel business.
Capitale investito poco o nulla, provvigione da chi vende e chi compera.
Chi vende ha una possibilita' in piu' di accedere a dei compratori, chi compera la possibilita' di vedersi proporre case funzionali alle proprie richieste senza fare 3000 giri inutili vedendo grotte o porcherie varie.
Ovviamente attivita' accessibile a cubani o stranieri in possesso di Residenza Permanente .
L'agenzia a Tunas e' stata una novita' che mi ha sorpreso....oramai le differenze fra la mia citta e' le altre dell'isola, tolta la capitale, sono oramai davvero minime.
Questo a volte e' un bene, altre un male, dipende dai punti di vista. 

 

30 commenti:

  1. Come cambiano in fretta le cose a Cuba. Giuseppe

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  2. Tutto vero, l'Avana rimane però sempre patria ideale per i cacciatori di fanciulle. Nelle case indipendenti, dopo aver dato le chiavi e alcune raccomandazioni, spariscono senza puntare nessuna ragazza. Secondo te perché? Vivono sereni perché sono intoccabili?
    Comunque volevo chiederti una informazione, se ne sentono tante ma su questo non ho mai fatto chiarezza. Cosa rischia il turista se durante una eventuale ispezione, dovesse uscire fuori che la fanciulla non è altro che una jineteras non puntata? Grazie
    Andrea

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    1. Rischiano e di grosso....
      Il turista, se la fanciulla e' all'interno delle normative anagrafiche della legge, non rischia nulla di nulla.
      Durante l'ispezione non salta fuori nulla e' al momento in cui la fanciulla viene inserita nella plantilla del pc che si scoprono gli altarini.
      Rischia la fanciulla per ovvie ragioni e rischia da duena se non la annota sul registro

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  3. hola! ennesima conferma sul campo che las casas capitalinas sono il massimo della "libertà" ( limitata al contesto cubano ) ed è per questo che sono fisso da anni in zona. In ogni caso anche li bisogna sapersi comportare, infatti sono solito ospitare durante la giornata (raramente si fermano di notte) ragazze già note ( un paio sono quasi letteralmente vicine di casa ). Quella presa di mira è la farandula o el puterio callejero descarado, si ci si sa muovere Cuba vale ancora la pena. chao Enrico

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    1. Non credere....
      Nella casa de renta di un amico italiano che rentava tutta la casa di 3 cuarti.
      Gli ho mandato alcuni ragazzotti figli di una mia conoscente, questi sono stati presi all'amo dallo zoccolame di turno.
      Furti, casini, policia.
      Da quella volta i cuarti de renta sono 2 perche' nel terzo ci vive una signora che gestisce e....controlla.

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    2. Come sempre quando ci sono casini, ci sono sempre i nostri paisà di mezzo, poi ci si lamenta se le mulatiche quando gli parli di un italiano sbiancano...hanno ragione da vendere, ci facciamo riconoscere ovunque.

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    3. Il tipo della renta in attesa di entrare nell'ufficio inmigration raccontava che l'italiano gli era presentato alla porta dicendo ; "ho sentito italiani che al parque dicevano che in questa casa non sempre si puntano le fanciulle"....ecc
      Il dueno e' sbiancato letteralmente....vero o falso che sia.

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    4. Anche fosse stato vero questo ti fa capire il livello di stupidità di certa gente

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    5. Infatti, se trovi qualcuno che ti permette una certa liberta' di manovra, coi tempi che corrono, e' meglio...viaggiare molto schisci.

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  4. Ci sono anche ragazze normali che non vogliono troppa pubblicita'. Giuseppe

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    1. Certo.
      Molte ragazze piu' o meno giovani fanno lavori che, per ragioni a noi misteriose, non sono compatibili con la frequentazione comprovata di stranieri.
      Militari, policia ma anche fanciulle che lavorano nelle tiendas TRD.
      Non solo, una delle mie amiche dell' "usato sicuro" e' ispettora de la vivienda.
      Va in giro a ficcare multe a paladar, ristoranti, chioschetti, mercati ecc.
      Inutile dire che il suo frigo trabocca di comida...
      Ebbene neppure lei puo' farsi puntare, almeno cosi' mi dice anche se con me il problema non esiste.

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  5. Se si affitta un appartamento intero a meno che non si faccia negocio de jineteras, penso che ci siano più margini di manovra, ma sempre fatto con la max discrezione e intelligenza, quest'ultima dote molto rara a molti nostri compaesani...chi va a Cuba per divertirsi come il nostro Enrico fa bene, ma chi va con altre intenzioni (casarsi ecc) puntare la misma fanciulla è fondamentale, soprattutto per quando si chiede la RP, perchè se vedono che ti sei registrato con tutte ragazze diverse, o con nessuna, per la RP chao pescao.

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  6. Per chiedere la Rp devi intanto essere sposato ( o figlio riconosciuto ma le date devono coincidere...perche' controllano...) poi convivere sotto lo stesso tetto della moglie, dal giorno del matrimonio...almeno.
    Quindi Rp e puntatura nelle case de renta non hanno alcun punto in comune.
    Se sei sposato le case de renta te le scordi, al limite hechar un palito dove capita ma nulla piu'.

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  7. Milco mi spiego meglio, se tu vuoi casarti de boda con una fanciulla, in modo fittizio, solo per ottenere la RP, con quella fanciulla devi dimostrare un certo passato insieme, che l'immigracion ricostruisce alla computadora non appena inserisce i dati dei due, se non vi siete mai puntati e non risulta nada, la RP te la sogni, questo volevo dire....già te la sogni se fai le cose in regola, figuriamoci al contrario.

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  8. Se la boda e' fittizia, come ho gia' spiegato, la policia con 3 domande nel barrio lo viene a sapere senza prendersi troppe brighe.
    Certo poi un vissuto insieme puo' aiutare.

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  9. La situazione politica in Venezuela si sta scaldando e si rischia il default del paese, ma anche il cambiamento di governo, scrive il Deutsche Wirtschafts Nachrichten.

    Con questo scenario si può ripetere il destino dell'Ucraina, ritiene l'autore dell'articolo. La Russia non sarà in grado di impedire il colpo di Stato e le rimarrà solo la possibilità di "congelare" il conflitto, per gli USA sarà una spiacevole sorpresa, spiega il giornale.

    Negli USA cresce la preoccupazione per gli eventi in Venezuela, anche considerando la possibilità di un intervento militare. Il capo del comando meridionale del Pentagono, l'ammiraglio Kurt Tidd, sostiene che il paese deve affrontare "una catastrofe umanitaria" e questo può richiedere "una risposta regionale". Tuttavia, è anche nominata la vera causa dei loro timori: il Venezuela mantiene stretti rapporti con la Russia, la Cina e l'Iran, che "minaccia gli interessi americani". A causa della situazione agli americani appaiono di nuovo le vecchie paure in tempi di crisi. "I russi possono improvvisamente strappare il primato agli americani. Per il governo USA sarà molto sgradevole per i conflitti in Ucraina e in Siria. Il presidente russo Vladimir Putin sarà in grado di utilizzare il Venezuela come un deposito, per ottenere dagli USA concessioni più importanti per la Russia, per esempio per l'Ucraina" spiega l'autore dell'articolo.

    La Russia è riuscita a stabilire con il Venezuela stretti i rapporti economici, si continua a scrivere nell'articolo. A novembre 2016 la Rosneft ha fornito un prestito di 1,5 miliardi di dollari alla società petrolifera di stato, la Petróleos de Venezuela. I russi hanno fornito un prestito, anche se già allora c'era il rischio che il Venezuela diventasse insolvente cioè non in grado di rimborsare il debito, spiega l'autore. Ma al Venezuela Putin ha fatto un'offerta che non poteva rifiutare, scrive il DWN. In Venezuela ci sono tre raffinerie degli USA e anche un hub di gasdotti e terminali interconnessi. Il gruppo venezuelano ha proposto a quello russo il 49,5% delle azioni della società americana Citgo Petroleum come garanzia se l'impresa non fosse stata in grado di pagare i propri debiti. Si scopre che in caso di default del Venezuela, Mosca avrà maggiore controllo dei prezzi di petrolio e gas in tutto il mondo, questo metterebbe a repentaglio la sicurezza energetica, ma anche i piani geopolitici americani e di questo ha paura Washington.

    Nel frattempo la situazione politica in Venezuela si sta scaldando, continua l'autore. Nel paese cominciano le proteste di massa. L'opposizione richiede elezioni e accusa il presidente Nicolas Maduro per il frangente politico e la crisi economica. L'inflazione nel paese ha raggiunto il 700%, il valore più alto del mondo. Il FMI prevede una riduzione del PIL del 7,4%. L'inflazione potrebbe raggiungere il 720% quest'anno, mentre nel 2018 il 2000%. In queste condizioni Mosca non conta sul pagamento del debito, osserva l'autore. "Con questa situazione i russi hanno in mente l'Ucraina. Lì non sono riusciti a impedire il cambiamento di governo, ma hanno "congelato" il conflitto. Si può supporre che questo accada in Venezuela, e per gli USA diventerà una nuova esperienza, perché capita proprio nel loro cortile" conclude l'autore.

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  10. Santa Fe- Il Presidente Maduro DEVE dialogare con l'opposizione ORA, troppi morti nelle strade e si rischia la guerra civile che è lì pronta a sfociare, fermarla poi sarà impossibile.Maduro deve avere il coraggio di fermare in tempo questa imminente catastrofe e rendersi conto che lui e il popolo bolivariano sono pedine politiche internazionali. Ho amici cubani in missione lì e son tornati a Cuba per un breve periodo, mi confermano che il paese è alla fame e la sicurezza un'utopia, spero che dopo il Venezuela non tocchi alla Bolivia..

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  11. In Bolivia Evo ha vinto le elezioni con ampio margine Come Daniel in Nicaragua e il successore di Pepe in Uruguay.
    In Equator Lenin ha vinto di poco....più o meno quanto ha vinto Macrì in Argentina.
    Il crollo del greggio ha portato grandi problemi e Maduro paga alcune cazzate di Chavez

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    1. Santa Fe- Il problema del Presidente Morales purtroppo non riguarda i numeri.

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  12. La marea rossa avanza cantando e gridando «Pace, pace». I giornalisti indipendenti lanciano sui social immagini e proiezioni di numeri: di sicuro più di un milione, c’è chi dice due. È la risposta popolare alla «madre di tutte le manifestazioni», lanciata dall’opposizione venezuelana. Anche le destre sparano numeri, subito ripresi e amplificati dalla grande stampa internazionale. Le poche immagini messe a confronto, mostrano una realtà assai diversa: dal lato dell’opposizione, a sfilare saranno state 30-50.000 persone. Ben pochi dubbi, per chi conosce l’urbanistica di Caracas anche con le inquadrature «giuste».
    Numeri assai inferiori alla manifestazione organizzata contro Maduro qualche mese fa. Il Partito socialista unito del Venezuela (Psuv) resta sempre il primo partito con oltre il 40% dei consensi. E alla manifestazione di sostegno ha partecipato anche la sinistra più critica, che considera sbagliato farsi imbrigliare dal dialogo con l’opposizione, sostenuto dall’ex presidente spagnolo Zapatero, dalla Unasur e dal papa Bergoglio (voce solitaria fra le gerarchie ecclesiastiche). E che vorrebbe andare più in fretta verso il socialismo, gli espropri e l’autogestione, senza mediazioni con le componenti moderate e con gli imprenditori «nazionalisti».
    Una difesa dell’unità nazionale «contro le aggressioni», per respingere le minacce di Trump e del suo entourage di petrolieri, a cui le destre fanno appello come «all’unico difensore del popolo venezuelano» (Lilian Tintori, di Voluntad Popular). Trump, dopo aver telefonato a Erdogan per congratularsi per il referendum, ha accusato Maduro: «soffoca l'opposizione» . Il Parlamento di destra ha denunciato Maduro «per crimini contro l’umanità», attribuendogli gli 8 morti di questi giorni. Vittime di cecchini, che sparano per provocare una risposta violenta dello Stato. Numeri agitati per aumentare la «pressione internazionale» su Maduro affinché si dimetta prima della scadenza del mandato (2018).
    Nessuno racconta la dinamica delle uccisioni, né si dà voce ai genitori dei ragazzi uccisi, buona parte dei quali residenti nei quartieri popolari: che accusano «l’opposizione e le violenze che organizza» di aver tolto la vita ai loro figli.
    Nel Tachira (zona di confine, dove sono scoppiate le proteste violente del 2014 e dove forte è la presenza del paramilitarismo colombiano) è stata uccisa una ragazza. Le hanno sparato 20 colpi da un edificio. L’assassino – un commerciante che milita in un partito di estrema destra – è stato arrestato. È morto anche, per colpi di armi da fuoco, un sergente della Guardia Nacional (Gnb). Aveva 28 anni.
    Come nel 2014, la forza dell’opposizione non sta nella piazza, ma nelle tecniche violente (le «guarimbas»): barricate e trappole, fili tesi sulla strada per far cadere le moto, chiodi a tre punti, olio nelle curve, armi e bombe. Gli appelli alle manifestazioni pacifiche sono solo l’avamposto delle «rivoluzioni colorate», secondo uno schema ormai noto. Il resto è violenza e scontro: mediatizzato.
    Così come nel 2014, mentre le trappole sgozzavano ignari ragazzi di ritorno in moto dal lavoro e i poliziotti cadevano sotto il piombo dei «guarimberos» i grandi giornali stilizzavano i giovani con le scarpe di marca che lanciavano bombe contro la «dittatura», oggi si racconta della ragazza che si mette in posa contro il blindato – impresa difficilmente realizzabile in una vera repressione di piazza.

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  13. Ieri, l’opposizione ha invitato commercianti e imprenditori a chiudere gli esercizi e le fabbriche. I sindacati hanno risposto che occuperanno le fabbriche impegnate nel sabotaggio come quello padronale del 2002.
    Senza dubbio quella venezuelana è una società «polarizzata». Un dato evidente fin da quando Hugo Chavez ha vinto le elezioni, a dicembre del 1998: non proprio da subito, in verità. Gli obiettivi hanno cominciato a divaricarsi, anche violentemente, dopo la visita di Chavez a Washington, quando è apparso chiaro che a vincere le elezioni non era stato il solito «caudillo» latinoamericano ma il portato di un arco di forze inedito che dava voce alle categorie tradizionalmente escluse. Il golpe del 2002 è arrivato dopo la legge contro il latifondo e la pesca a strascico delle megaimprese ittiche e le prime nazionalizzazioni.
    Le classi dominanti vogliono finirla con il ciclo redistributivo. Di quale segno sia la partita si capisce anche dagli schieramenti internazionali: da una parte i governi latinoamericani modello Fmi, dall’altra intellettuali e premi Nobel come l’argentino Adolfo Pérez Esquivel, sindacati e ambientalisti, che hanno manifestato solidarietà al Venezuela nei cinque continenti. Ma a riflettori spenti. Nel 2002, una troupe internazionale ha casualmente scoperto il massacro voluto dalla Cia e dai suoi contractor a Puente Llaguno, quando i cecchini hanno sparato sulla folla di chavisti e opposizione. Quel documentario s’intitola La rivoluzione non sarà teletrasmessa.

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  14. Un’incredibile tragedia, purtroppo l’ennesima nel mondo del ciclismo. In un terribile incidente stradale è morto stamane Michele Scarponi, 37 anni, corridore professionista dal 2002 e fra i più forti e apprezzati corridori del team Astana. Intorno alle 8 si stava allenando a Filottrano, il suo paese in provincia di Ancona, quando in bicicletta si è scontrato frontalmente contro un camion. Il corridore è stato soccorso da decine di automobilisti, che però si sono subito resi conto delle sue condizioni molto gravi. E’ stato chiamato il 118, è giunta sul luogo in pochi minuti un’ambulanza mentre dall’ospedale regionale di Torrette si era alzato in volo un elicottero. Purtroppo il medico che per primo ha cercato di rianimare Scarponi non ha potuto far altro che constatarne il decesso, probabilmente avvenuto sul colpo in seguito al tremendo impatto.



    Scarponi era uno dei corridori più stimati in grupppo, per le sue grandi qualità di scalatore ma anche per il carattere estroverso che lo rendevano simpatico e benvoluto sia dai compagni di squadra sia dagli avversari. La sua più grande vittoria in carriera è stata il Giro d’Italia 2011, nel quale però era giunto secondo alle spalle del fuoriclasse spagnolo Alberto Contador, poi squalificato per doping. Fu quello un motivo per cui Scarponi non si vantò mai del successo, ritenendo sempre che quel Giro in qualche modo appartenesse a Contador. Anche il corridore marchigiano anni prima aveva avuto problemi con il doping ed era stato fra i pochi a pagare con una squalifica nell’ambito dell’inchiesta spagnola Operacion Puerto del 2006, ma seppe far tesoro di quella vicenda per rimettersi in gioco e dimostrare tutto il suo valore. Negli ultimi anni aveva preferito accettare il ruolo di gregario nel team Astana, prima di Nibali e poi di Aru, contribuendo in modo decisivo ad alcune delle loro vittorie. Solo pochi giorni fa, in seguito al recente infortunio a un ginochio del leader della squadra Aru, Scarponi era stato nuovamente promosso al ruolo di capitano per il prossimo Giro d’Italia, che partirà il 5 maggio da Alghero: sarebbe stata probabilmente l’ultima grande corsa a tappe della sua carriera con un ruolo di leader.





    Al Giro mancheranno il suo talento ma anche la sua bonomia e la vena umoristica di tanti suoi comportamenti. Sempre sorridente e pronto alla battuta, Scarponi era infatti considerato il cabarettista del gruppo e molti lo ricorderanno anche per certe sue divertenti trovate, come iniziare gli allenamenti in compagnia del pappagallo Frankie. Vincenzo Nibali, che l’anno scorso vinse il suo secondo Giro d’Italia proprio grazie all’aiuto dii Scarponi, a fine stagione - dopo aver deciso di lasciare il team Astana per diventare il leader della nuova squadra Bahrein Merida - disse che avrebbe sentito moltissimo la mancanza al suo fianco di un compagno e di un amico come il 37enne corridore marchigiano. Nel ricordo di tanti corridori, e anche dei giornalisti e degli addetti ai lavori, resteranno di Scarponi anche alcuni tenerissimi quadretti familiari di quando la sera dopo le corse restava incollato al telefono o al computer per parlare con la moglie Anna e i loro due gemellini, nati nel 2012. Proprio a loro venerdì sera aveva portato in regalo la maglia di capoclassifica che aveva conquistato lunedì scorso al Tour of The Alps, dopo aver vinto la prima tappa. La sua ultima vittoria.

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  15. Santa Fe-Grande uomo e campione, esempio di tenacia, sacrificio e umiltà, lo attendevamo al giro in Sardegna..Ciao Michele riposa in pace.

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  16. Leggevo ieri che in Italia muore un ciclista per incidenti simili ogni 35 ore...una follia.
    Sicuramente in questo paese, oltre alle piste ciclabili, manca una cultura della bicicletta intesa come mezzo di trasporto, diversamente da cio' che avviene in centro e nord Europa.
    Manca pero' anche attenzione da parte dei ciclisti che vanno in bici come se fossero los duenos de la caretera.
    Vivo in una localita' 7 km da Giaceno, si sale e si scende dall'altra parte con uno spettacolo mozzafiato sui laghi di Avigliana.
    Per questa ragione e' meta di ciclisti di tutte le eta'.
    Non e' raro vederli affrontare la discesa ai 60 kmh a centro strada oppure vederli marciare in 3 affiancati con le auto che devono evitarli rischiando la collisione con chi procede in senso contrario.
    Non so cosa ne pensi il mio amico Pedro, grande ciclista, ma secondo me un po' piu' di attenzione anche da parte loro salverebbe molte ghirbe.

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  17. Ecco le formazioni ufficiali:
    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Spolli, Dainelli, De Paoli; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa; Inglese, Pellissier. A disposizione: Seculin, Confente, De Guzman, Gakpè, Cesar, Izco, Pogliano, Oprut, Bastien, Troiani, Robbas, Kiyine. Allenatore: Maran.
    Torino (4-2-3-1): Hart; De Silvestri, Rossettini, Moretti, Avelar; Acquah, Baselli; Falque, Ljajic, Boyè; Belotti. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Castan, Carlao, Zappacosta, Lopez, Gustafson, Valdifiori, Barreca, De Luca, Rossetti. Allenatore: Mihajlovic.

    FUORI ZAPPA E BARRECA, DENTRO DE SILVESTRI E AVELAR
    DUE SOLI A CENTROCAMPO
    4 PUNTE...
    SINISA...SPERIAMO BENE...

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