giovedì 30 novembre 2017

ITALIANS

ALESSANDRO ZARLATTI - IL BELLO DELL'AVANA

Gli italiani a Cuba

Nel giorno in cui inizia la settimana della cultura italiana a Cuba (vedi il programma), viene quasi naturale parlare della comunità italiana a Cuba. Mi correggo: posso parlare in linea generale soltanto della comunità avanera e, in ogni caso, per sensazioni ed approssimazioni. Gli italiani si passano accanto. Difficilmente comunicano tra loro. Una diaspora di cani sciolti sembra essere. Cani incattiviti, spesso e volentieri, che hanno portato ai Caraibi un container pieno di tossine e di sguardi di traverso. Non tutti. Non sempre. È chiaro. Però li riconosci, dai loro forum virtuali, dalle loro sbrasonate reali: tutti in un'eterna competizione, tutti iscritti al campionato del chi è più paraculo, del chi non paga le donne, di chi mangia con un dollaro, di chi dorme con tre dollari, di chi conosce quello che conta, quello della scorta di Fidel. Questo è importante: tutti gli italiani conoscono uno che era della scorta di Fidel. Bambini, donne, zoppi, morti, tutti erano la scorta di Fidel, alcuni il braccio destro (e chi era, un polpo?). I casi sono due: o Fidel aveva una scorta pari ai cittadini di Rieti oppure è pieno di cazzari. Ho il sospetto che la risposta esatta sia la seconda. Ovviamente le sbrasonate italiane non si limitano ai forum e a Facebook ma scavano ancora pericolose brecce negli ascoltatori cubani più ingenui. Ti si stringe il cuore nel vedere curvi ometti attempati, strappati dal grigiore depresso della provincia italiana, pensionati sventrati dalla monotonia della terza età e dalle pagine di Trotto Sportsman, che si atteggiano a  ricchi capitani d'azienda, a uomini di potere. Vorresti dirglielo alla poveretta di turno, al poveretto, a chiunque, che quel tipo, degno di tutta la nostra pietà, non è niente più del suo riporto, della sua palpebra floscia come un Fila brasileiro. Che dietro quell'orecchino che si è montato addosso in fretta insieme ad una tinta mogano che lo rende la copia mobile di una cattedra Luigi XV, non c'è niente. Sicuramente non i soldi e gli scenari che la poveretta sogna. Quelli che la tengono ipnotizzata e paziente. Dietro quella palizzata cigolante c'è al massimo qualche scopata difficile, promesse infami, overdosi di Viagra, tic da ducetto fuori tempo, fuori età, fuori ruolo. E cazzate. Tante. Le cazzate sono la costante. Gli italiani sono cani sciolti fregnacciari. Vergognosi della propria traiettoria qui. Delle proprie umiliazioni che vorrebbero consegnare all'oblio. Quelli massacrati dalle famiglie di lei. Quelli massacrati dai compromessi. Quelli che hanno costruito Milano 2 all'Avana per plotoni di cugini e papponi di lei (?) e poi sono tornati a Milano 2, quella vera, grazie ad una disperata colletta di ex amici di scuola. Quelli che s'inventano viaggi esplorativi di lavoro per ricordarsi com'era quando una donna si accorgeva che esistevi. Hanno dei luoghi. Questo lo so. Uno è la pasticceria che sta sotto all'hotel Inglaterra davanti al Parque Central all'Avana Vecchia. Il bar sarebbe pure carino ma è ormai nelle loro mani. Ettolitri di Grecian 2000, innesti di zolle del Wembley stadium sulla testa, tatuaggi di guerrieri deformati dal grasso che sono diventati bozzetti sbagliati del Guernica. Bighellonano lì. Si raccontano di conquiste leggendarie. Di giornate che solo immaginarle per trenta secondi ti fa baciare i tuoi cari e sussurrare commosso: "poteva andarci peggio... Anche meglio, chiaro, ma anche peggio, credimi, molto peggio...".
Ma solo questi? Ci sono solo questi italiani a Cuba? No, tranquilli. Mi andava un po' di inzuppare il pane nel lerciume facile. No. Per fortuna c'è anche brava gente. Gente interessante. Imprenditori veri. Artisti veri. Pensionati sereni. Lavoratori. Mi piacciono molto quelli che stanno a Cuba e si sono dati una seconda possibilità. Una seconda possibilità per essere migliori. O per inseguire i sogni lasciati a metà. Conosco gente che si è rimessa a studiare. Conosco quello che a settant'anni ha deciso di fare il regista e si è messo a studiare a San Antonio de los Banos insieme ai ventenni ed ora gira film. Conosco perfino uno che a Cuba ha deciso di fare sul serio con la scrittura e ha messo su un blog e ha pubblicato dei libri. Le seconde possibilità. Quelle che solo pochi si danno. In una miscela strana di coraggio e incoscienza.
Insomma, inizia oggi la settimana della cultura italiana a Cuba ed è l'occasione per seguire un programma finalmente di livello e, perchè no, per intercettare qualche esemplare di questa strana razza di animali feriti che sono gli italiani. Non abbiate paura, non mordono. Non tutti. 

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Non ho molto da aggiungere alla descrizione dei nostri connazionali fatta da Alessandro, anche Severgnini, nei suoi libri ha detto cose simili, magari edulcorandole un po'.
Constato che, come ha detto l’autore, si tratta di una situazione, quella descritta, molto Avanera, a Tunas siamo messi, in tutta sincerita’, un po’ meglio.
Quello che dovevo dire in materia l'ho detto da tempo, aggiungo solo una cosa constatabile sia a Cuba che, sopratutto in rete.
L'invidia.
Il rodimento di culo da parte di chi, oltre a non essere riuscito a combinare nulla a Cuba, ottenendo gli stessi risultati anche in Italia, nei confronti di chi invece sull'isola e' riuscito a fare qualcosa di concreto, sostituendo alle pugnette i fatti.
Ho assistito all'apertura di 2 attivita' da parte di italiani a Tunas, era evidente che, al di la delle frasi di circostanza la comunita' italiana del luogo sperava, e spera, che le attivita' vadano dal culo nel piu' breve tempo possibile.
Il mediocre, il perdente gode nel vivere in mezzo ai suoi simili, fatica a ritrovarsi in fondo alla classe quando invece altri riescono a combinare qualcosa di buono.
Non parliamo poi della rete, l'anonimato regala sempre ad ogni roditore una criniera.
Oggi voglio quindi parlarvi di italiani che, nel concreto a Cuba, sono riusciti a realizzare cose importanti.
Penso a Simone Piras che partendo non da zero, da piu' in basso ha messo in piedi prima una piccola agenzia di viaggio in franchising, poi un tour operator, Cubacenter, oggi leader nel settore, con tanto di ufficio a La Habana.
Penso ad Andrea Crobbe che oltre a gestire Casa Zule, una delle piu' belle case de renta del Vedado ha in piedi la escuela de futbol con cui aiuta tanti bambini cubani nell'avviamento allo sport inviando materiali sportivi, non solo legati al calcio e occupandosi dell'organizzazione di eventi legati sempre allo sport.
Penso a Mario che a Las Tunas, con non moltissimi mezzi, ha messo in piedi una piccola spaghetteria che e' diventato un po' il punto di incontro di tanti italiani e non che vogliono mangiarsi un buon piatto di pasta.
Penso a Carlo ed Antonello che hanno messo in piedi il miglior locale di Las Tunas ed uno dei piu' belli di Cuba, con anni di lavoro, costanza, impegno, denaro e tanta ma tanta pazienza.
Penso a Berto Savina che sta' aprendo negozi in tutta l'isola vendendo prodotti di qualita' ed aiutando la massaia cubana a risolvere molti problemi quotidiani.
Penso ad Alessandro Zarlatti che vive a La Habana e scrive libri di successo su Cuba e la sua gente mettendosi in gioco con ironia ed intelligenza.
Penso ai 30 italiani che gestiscono case de renta in tutta Cuba, con cui M&S collabora, tutte case di alta qualita', ben gestite, piene di clienti che arrivano da tutto il mondo.
Penso ai tanti pensionati sereni che hanno dato vita alla loro seconda possibilita’, costruendosi una vita nuova, con una compagna decente e adeguata al contesto.
Chi ha iniziato frequentare l’universita', chi e’ inserito nel contesto culturale di dove vive e partecipa attivamente alla vita del barrio.
Che poi tutti questi siano amici miei non e' un dettaglio casuale, mai conosciuto un pessimista, un rosicone che nella vita sia riuscito a combinare qualcosa di buono.
Penso anche al vostro umile scriba che, nel suo piccolo ha un cuartico de renta a Tunas e con M&S permette a tanti italiani di godersi al meglio la propria vacanza.
Ogni tanto, ricordarsi di chi ce l'ha fatta.....fa bene alla salute.

P.S. Avrei potuto mettere un'altra foto col solito italiano che fa il figo in mezzo alle baracche di legno....ma sarebbe stato come sparare sulla Croce Rossa, ho preferito questa del sottoscritto con Steno, mi pare un anno e mezzo fa.
Lui e' uno dei piu' importanti organizzatori della movida torinese, passando da Tunas volle conoscermi, passammo una bella ora al Ranchon.
Giusto per parlare di.....italiani sereni.

M&S CASA PARTICULAR CUBA HA AGGIUNTO UNA CASA

20 commenti:

  1. In una delle università più prestigiose e antiche in Italia e in Europa, l'Università di Siena, Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Julián Isaías Rodríguez Díaz ha partecipato alla conferenza "La voce dei popoli. La situazione venezuelana nel contesto geopolitico", organizzata dall'associazione studentesca Cravos Siena.
    Durante il suo discorso, il Diplomatico Bolivariano ha riferito al pubblico che la chiave per comprendere ciò che sta accadendo in Venezuela è il petrolio: "I veri agenti della violenza in Venezuela sono le grandi compagnie petrolifere e i loro alleati, utilizzate come piattaforma per tentare di provocare una guerra civile nel nostro paese. Screditano il nostro paese per giustificare l'intervento per attaccare la nostra sovranità", ha affermato.
    Il costituzionalista venezuelano, Isaías Rodríguez ha anche chiarito le principali caratteristiche dell'attuale Costituzione venezuelana, vigente a partire dal 1999, mettendo in evidenza le differenze sostanziali con le costituzioni europee, come la divisione dei poteri, i meccanismi di partecipazione democrazia diretta, il divieto a livello costituzionale del sistema neoliberale, la figura dell'Assemblea Nazionale Costituente (ANC) e la protezione dei diritti individuali e sociali di tutti i cittadini.
    "Il Governo Bolivariano ha cercato - nonostante una guerra economica senza precedenti - di garantire e rafforzare i diritti individuali e sociali dei venezuelani attraverso le varie missioni e l'assistenza in ambito sanitario, dell'istruzione e delle abitazioni, come pochi paesi nel mondo".
    L'ambasciatore, Isaías Rodríguez, ha denunciato le pressioni esercitate dagli Stati Uniti e dal Canada attraverso le sanzioni economiche contro il paese di Bolivar e, allo stesso tempo, "ha invitato l&#
    39;Unione Europea a riflettere e riconsiderare la loro decisione, considerando che le sanzioni colpiscono sempre tutti i cittadini, e che il dialogo e la ricerca della pace rappresentano l'unica strada possibile".
    All'evento accademico ha inoltre partecipato - via Skype- il giornalista italo-venezuelano Ennio Di Marcantonio, che ha ripercorso brevemente la storia del Venezuela, dall'arrivo del Comandante Hugo Chávez Frías alla situazione attuale.
    Di Marcantonio ha sottolineato le conquiste sociali e politiche del processo rivoluzionario, l'inclusione di tutti i cittadini nella vita politica del paese, i tentativi di diversificare l'economia, la rivendicazione delle lotte sociali e della difesa dei diritti fondamentali e, allo stesso tempo, ha denunciato la campagna mediatica internazionale che cerca di screditare l'immagine del paese.
    L'attività si è conclusa con l'intervento del pubblico composto da studenti, professori e cittadini italiani e stranieri, che hanno approfondito diverse problematiche legate all'attuale situazione del Paese: il processo costituente, gli obiettivi e il ruolo dell'ANC; l'unità dell'America Latina e le nuove misure economiche attuate dal governo venezuelano per affrontare e risolvere la grave crisi economica indotta.
    L'associazione studentesca Cravos Siena, mira a stabilire nuove aree di aggregazione e discussione all'interno dell'università italiana e contribuire alla lotta contro il fascismo, la discriminazione di genere, il razzismo e l'omofobia. In questo senso, incoraggia la creazione di momenti di dibattito e confronto.
    Fonte: Embajada de la República Bolivariana de Venezuela en Italia

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  2. PER QUALE CAZZO DI RAGIONE IL GIRO D'ITALIA DEVE PARTIRE DA ISRAELE?

    La partecipazione israeliana alle prime tre tappe del prossimo Giro d’Italia, previste in Israele, rischia di essere annullata. Lo sostengono in un comunicato congiunto i ministri dello Sport e della Cultura, Miri Regev, e del Turismo, Yariv Levin. I due ministri, entrambi del Likud, il partito del premier Benjamin Netanyahu, avvertono che Israele potrebbe ritirare i finanziamenti alla manifestazione se sul sito del Giro non sarà modificata la dicitura al punto di partenza, ora indicato come «Gerusalemme Ovest».
    Gerusalemme, precisano i ministri, «è la capitale di Israele, non ci sono Est e Ovest». Lo Stato ebraico ha conquistato la parte occidentale della città nel 1948 e quella orientale nel 1967 e la considera la sua capitale «indivisibile». Ma lo status finale è fra i punti in discussione nella trattative di pace fra Israele e i palestinesi, che reclamano Gerusalemme Est come capitale del loro futuro Stato. Il Giro d’Italia dovrebbe partire il 4 maggio prossimo, e prevede la prima volta tappe fuori dai confini dell’Europa.

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  3. A Cuba gli italiani li evito come la peste. Giuseppe

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  4. Ma no...non bisogna generalizzare basta fare selezione come in ogni campo del vivere comune.
    Stai tranquillo che dopo 10 vocaboli, parlati o scritti, l'idiota si manifesta.
    Non riesce a farne a meno.
    A quel punto basta evitarlo.

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  5. ma dai non siamo tutti così però tanti hanno fatto cazzate grosse zio cagnon

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  6. Infatti ho citato proprio chi non è così

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  7. Un programma di tutto rispetto: c'è anche Villani. P68

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    1. Quello del festival della cultura a l' Avana che si può leggere cliccando sul collegamento.P68

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  8. E’ tutto pronto nella sala conferenze dello Stadio Olimpico Grande Torino per la conferenza stampa di Sinisa Mihajlovic, che presenterà la sfida di domani sera contro l’Atalanta. Nella quindicesima giornata di campionato (ore 20.45, sabato sera) i granata sono attesi da un match molto delicato.

    Il tecnico arriva in sala stampa: via alle domande.

    “L’Atalanta ha cambiato tanto, ma è sempre forte, ha fatto bene in Europa League e ha gli stessi punti nostri. Sono una squadra che ha doti fisiche ma anche qualità davanti. E ti fanno giocare male. Domani vorrei vedere lo spirito del Toro, tornare a imporre la legge del Grande Torino. L’anno scorso in casa ci siamo tolti grandi soddisfazioni, quest’anno invece stiamo perdendo dei punti di troppo. Domani vorrei rivedere lo spirito del Toro, quello che l’anno scorso in casa vinceva quasi sempre, e il Grande Torino era il nostro fortino”.
    Domani giocherà Burdisso?

    “Lyanco sta bene, è il nostro futuro e lo sappiamo, ma Burdisso sta bene, si merita di vivere questo presente perchè è un grande professionista. Gente come Lyanco e Bonifazi devono avere la capacità di imparare da elementi come Burdisso e Moretti. Credo che domani giocherà Burdisso, poi vediamo”.

    Come sta Niang?

    “Niang ieri non si è allenato con noi, vediamo come sta oggi”.

    Barreca è pronto per giocare?

    “No, non è ancora pronto. Ansaldi è sicuro di giocare, De Silvestri e Molinaro si giocano un posto, abbiamo provato tutti e tre, domani vediamo”.

    L’Atalanta è una squadra molto fisica. Quali sono le contromisure per giocare contro una squadra così?

    “Magari utilizzerei più tecnica e velocità”…
    Cosa sta dando in più Burdisso in questo momento?

    “Ha personalità. Con lui la linea difensiva sta 10-12 metri più avanti, rispetto al normale. E poi è uno che sa farsi sentire. E’ importante per i compagni e per l’equilibrio.

    Quanto manca a Lyanco per essere un vero leader di questa squadra?

    “Lui sta commettendo sempre gli stessi errori, è questo quello che gli rimprovero. Un giovane ci sta che sbagli, ma poi quando ne parli, lui dovrebbe imparare di più dai suoi errori. Deve capire che il calcio è forse più fisico che testa. Forse fa degli errori proprio per l’eccesso di strapotere fisico. Quando lo capirà, può diventare uno tra i centrali più forti in circolazione, perchè ha tutte le qualità. Come lui Bonifazi: possono essere la coppia futura del Torino. Devono crescere, imparando dai suoi errori”.
    Belotti sta per tornare quello di sempre?

    “In Coppa Italia ha fatto gol. Sicuramente è quello che conta per un attaccante. Ma poteva farne altri tre. Ora vediamo domani come si comporta, spero di avere di più da tutti gli attaccanti”.

    Cosa si aspetta da Ljajic?

    “Domani mi aspetto molto da lui. Secondo me non sta dando quello che può e glielo ho detto. Se continuerà così, potrebbe toccare anche a lui un turno in panchina. Per noi è importantissimo ma deve dare di più. In generale, da tutti gli attaccanti mi aspetto molto di più. Non possono essere necessarie sette occasioni per fare un gol”.

    Sorpreso dall’esonero di Montella?

    “Non voglio guardare in casa d’altri. Mi spiace per Montella che è un mio amico, mi fa piacere per Gattuso che è un altro amico. Tutto qua, il Milan resta una squadra che può lottare per l’Europa”.

    Quanto è significativo giocare domani con la maglia verde come la Chapecoense?

    “E’ una promessa che aveva fatto il presidente. E’ un’idea giusta, ci tenevamo a ricordarli in questo modo”.

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  9. Ma sulla isola della gioventù ci sei mai stato???

    Aspes

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  10. Ciao milco la casa di cui ti parlo della mia amica di cienfuegos e questa si chiama casa Ysabel y Franco, la consiglio veramente a tutti, poi basta leggere le recensioni...Franco e di Torino paesano tuo... Ho gia accennato qualcosa a loro, se hai bisogno il mio numero lo hai, casomai ti metto in contatto con loro...un abbraccio! https://www.tripadvisor.es/Hotel_Review-g609122-d10139544-Reviews-Casa_Colonial_Isabel_y_Franco-Cienfuegos_Cienfuegos_Province_Cuba.html
    Valter

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    1. Grazie Valter
      Abbiamo bisogno di foto, descrizione dei servizi, prezzo, direzione e telefono.
      Digli di inviare il tutto a orienteavana@libero.it
      Buon proseguimento

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  11. Torino (4-3-3): Sirigu; De Silvestri, Nkoulou, Burdisso, Ansaldi; Baselli, Rincon, Obi; Iago Falque, Belotti, Ljajic.

    Atalanta (3-4-2-1): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Hateboer, Cristante, Freuler, Spinazzola; Kurtić; Petagna, Gomez

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  12. Caro Milco, purtroppo la figura di italiano che viene tratteggiata nell'articolo non è molto diversa dalle persone che incontriamo girando per il nostro ex bel paese. Infatti, qualcuno ha scritto, forse colpendo nel segno, che siamo diventati un paese di mediocri. L'analisi del fenomeno e delle sue cause ci porterebbe lontano. Limitiamoci qui a dire che per ribaltare le cose ci vorranno lustri di impegno molto serio e, soprattutto, tangibili segnali fortissimi di cambio di rotta di chi guida il vapore. Credo che il singolo possa solo, come hai ben descritto tu, rimboccarsi ogni giorno le maniche e "fare squadra" con le tante persone valide che ancora ci sono. LUCA

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  13. Come ha scritto Gramellini oggi fare ogni giorno il proprio dovere è Rivoluzionario.
    Si potrebbe partire da qua.

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