Proseguendo il mio breve
giro a ritroso nella Cuba di inizio secolo, non si puo' non notare
come le cose sarebbero cambiate, in questi quasi 4 lustri in modo
esponenziale.
Ho pero' usato il
condizionale “sarebbero” non a caso.
In questi giorni ci sono
parecchi amici a Cuba, alcuni fanno parte del gruppo whatsapp “i
viaggiatori” che raccoglie alcuni amici amanti della piu' bella
terra su cui occhio umano si sia mai posato.
Uno di loro, scriveva ieri,
che sono 4 giorni che gira tutta La Habana (non l'ultimo sperduto
campo...) invano in cerca di...carta igienica.
A volte tutto cambia per,
alla fine, non cambiare nulla.
Con gli anni che iniziano
a diventare quelli del dattero impariamo ad amare le piccole e grandi
comodita' che possono rendere piu' piacevole una vacanza, da nessuna
parte e' scritto che si debba sempre e comunque trovare lungo.
Oggi mi piace, a Tunas,
avere 4/5 ristoranti italiani dove cenare ma ricordo sempre con una
punta di divertimento (oggi...allora smadonnavo...) quando, all'inizio
del secolo, cercavo un posto dove mangiare nel balcon sull'oriente
cubano.
C'erano alcuni ristoranti
statali che rappresentavano un immersione in un mondo fantastico e
imprevedibile.
Volevi fare lo splendido e
ci portavi una bella fanciulla.
Non essendoci telefonini e
non avendo quasi nessuno il telefono in casa, era gia' un problema
accordarsi sull'ora di incontro.
Bisognava combattere con
le telefoniche e i tempi d'attesa....sopratutto se la fanciulla
viveva fuori citta'.
Passavo a prenderla in
scooter o in auto, inoltrandomi spesso in territori inesplorati, senza
luce, con strade sterrate, senza indicazioni di sorta.
Un'avventura da fare impallidire Terzani.
Poi arrivavi, aspettavi
mezzora che la fanciulla fosse pronta e poi la vedevi uscire,
bellissima e tirata di tutto punto, da autentiche grotte adibite a
case oppure da baracche di legno che ricordavano il film “Radici”.
Andavi in questi
ristoranti statali, dovevi prima aver prenotato quasi mai
direttamente al ristorante.
Dovevi andare, al mattino,
in qualche oscuro ufficio statale, o al terminal de la guagua,
comunque in posti che non avevano nulla a che vedere col ristorante.
Entravamo al ristorante
che, quasi sempre, era vuoto, e una cameriera di non memorabile
aspetto ti si avvicinava per accompagnarti al tuo tavolo.
Era palese il fatto che se
non arrivavi era piu' contenta ma il lavorare per lo stato a Cuba, ma
non solo, rende tutto cio' normale.
Ti presentava un menu'
lungo 4 pagine con all'interno ogni sorta di ben di Dio.
Ordinavamo una cosa...”no
hay”, un'altra “no hay”, un'altra ancora “ se acabo”....la
cosa proseguiva fino a quando ti indicava lei i soli 2 piatti
disponibili e te li facevi andare bene.
Capitava a volte che c'era
pure un orchestrina.
3 musicisti vecchi e
scalcinati che si avvicinavano al tavolo, iniziando a suonare le
solite 4 canzoni....bellissime ma non esattamente funzionali al
contesto.
Hasta Siempre Comandante,
Chan Chan, Yolanda ecc.....
Fino a quando non calavi
la pila non si schiodavano, in pratica li pagavi perche' la
piantassero di suonare.
Nel tavolo nessun
tovagliolo di carta per pulirsi, al bagno niente carta igienica e
niente acqua dal rubinetto.
Alla fine ti dovevi
portare dietro, dall'Italia, i fazzolettini per pulirsi altrimenti
era un casino.
Alla fine io prendevo
sempre carne e la fanciulla quasi sempre spaghetti.
Spaghetti....quella
porcheria che ti rifilavano all'epoca e che la fanciulla iniziava
subito a tagliare.
Ogni spiegazione sul come
andava affrontato quel piatto cadeva nel vuoto, loro erano abituate
cosi' e cosi' sono ancora abituate oggi.
Ovviamente, quelle rare
volte che trovavi un locale che avesse camarones la fanciulla si
buttava subito su quelli, essendo un tipo di cibo, almeno all'epoca,
al di fuori delle loro tasche.
Da bere quasi mai Cristal
e Bucanero ma sempre birre giudicate a torto o ragione, minori, tipo
la Tinima.
Alla fine pagavo quasi un
cazzo, parlo di 3-4 dollari in 2, piu' il bere.
Il cibo in pesos, il bere in dollari...mah...mai capito il perche'.
Alla fine il contesto era
anche divertente, la fanciulla bellissima e chi cazzo se ne fregava
se il mangiare era quello che era.
Ero a Cuba, con uno
schianto di fanciulla, mi aspettava una nottata campale e la mattina
dopo mi sarei alzato a 30 gradi.
Tanta roba amici miei.
Ci sono state le elezioni in Sicilia che non ho seguito per nulla.
RispondiEliminaHo solo visto che l'affluenza si avvicina a quella delle terre confederate e questo non e' mai un buon segno.
Torna il Caimano, Renzi ha rotto i coglioni e cosi' ci tocca rivedere il faccione del berlusca con quelli sorridenti di gente come Salvini e la Meloni.
Siamo proprio ben messi...
Il nuovo che incombe intanto ha fatto disastri a Roma, Torino e dovunque abbia messo le mani.
Basta poi guardare in faccia Di Battista per mandarlo a cagare subito.
L'Italia vada pure dove vuole, ancora un po' di tempo poi...vedremo...
Mi ha scritto Marco Rizzo, e' a Mosca e poi Leningrado per i 100 anni della Rivoluzione d'Ottobre...credo che da quelle parti ci sia pure mia madre....pero' con un altra fazione della diaspora che, francamente, divide 4 gatti.
Visto che pero' il mio voto non varra' un cazzo mi tengo stretto il diritto di sprecarlo con chi voglio, quindi idealmente sono al fianco di Marco in Russia.
Nel fine settimana si decide se andremo ai mondiali sovietici oppure staremo a casa.
RispondiEliminaSpareggio con la Svezia per nulla scontato.
Non e' il momento dei processi, a S.Siro sono stati gia' venduti 65 mila biglietti per la partita.
Tutti uniti per passare il turno poi pero'...parliamone.
S-Ventura va mandato a casa e la squadra affidata ad un allenatore vero.
I giocatori sono quelli che sono ma male cosi non siamo mai andati.
I Villans faranno la loro parte, venerdi tutti insieme a vedere la partita, frittata di cipolle, rutto libero e donne fuori dai coglioni.
FORZA AZZURRI!
Ma poi.....risolviamo il problema S-Ventura.
La merce dei piatti del menu' non la trovavi perche' se la fregavano loro. Giuseppe
RispondiEliminaQuesto poco ma sicuro...
EliminaEra esattamente cosí! Nei ristoranti statali si trovavano sempre e solo le solite 4 cose, nelle pochissime paladar esistenti in quel periodo spesso manco quelle Sad
RispondiEliminaMa sotto questo aspetto, menú infiniti e pochi piatti disponibili, non é cambiato poi molto
COCOLOCO
Pero' e' indubbio che oggi l'offerta sia maggiore e poi molte duenas...grazie a noi italiani hanno pure imparato a cucinare.
RispondiEliminaLos hermanos da quando é gestito dal canadese continua a cambiare "cuochi"... di italiano, a parte i nomi di alcuni piatti, é rimasto ben poco
RispondiEliminaImmagina quanto tempo ci vuole prima che un "cuoco" cubano impari a fare una buona lasagna o tagliatella Brick wall
COCOLOCO
La Romana rimane una enorme occasione sprecata....con quel locale...
RispondiEliminaPeccato, ma le ragioni le sappiamo.
Essí... cmq hanno sfruttato bene il periodo in cui erano i soli a proporre piatti italiani piú che decenti anche se non sempre corrispondenti a quelli che venivano ordinati
RispondiEliminaInsomma si mangiava quello che "voleva capire" la Gnura ma almeno era buono
In quei pochi anni hanno guadagnato bei soldini. Il locale per quanto bello e ben ubicato non ha le condizioni per fare molto di piú di quello che hanno fatto e che adesso difficilmente potrebbero ripetere
... ma la Gnura, ormai stanca della cucina, ha altri progetti... forse troppo prematuri per Las Tunas
COCOLOCO
Diciamo che ci sono stati periodi in cui quasi la tavola te la dovevi apparecchiare tu...
RispondiEliminahola! è una Cuba che non ho vissuto, una parte del "folklore2 sopportabile per la vacanza e poi il bollo lo resuelve todo como siempre......... sul lungo periodo visti i problemi di scarsità cronica come scrivi all'inizio, la cosa si fa troppo difficile da sopportare anche con il budget giusto. Ma anche per questo la isla è unica nel mondo. chao Enrico
RispondiElimina.....per una vacanza...almeno per ora.
RispondiEliminaCHE PAESE FANTASTICO...
RispondiEliminaI genitori non pagano la mensa scolastica? E i loro figli, a scuola, mangiano pane e olio. È una decisione destinata a far discutere quella presa dal Comune di Montevarchi, un popoloso Comune al confine tra Firenze ed Arezzo. «Vergogna – tuona qualcuno sulla bacheca Facebook del sindaco, Silvia Chiassai Martini – non è accettabile che i bambini subiscano una discriminazione per colpa dei genitori». «Si vergognino i furbetti che volevano far mangiare i loro figli a ufo» ribatte qualcun altro.
Il provvedimento è scattato da lunedì scorso quando agli alunni con famiglie non in regola con i pagamenti è stato servito uno dei piatti più tipici della tradizione toscana: si tratta della fettunta, una semplicissima fetta di pane condita con olio e sale. A completare il menu ridotto, un po’ di frutta e una bottiglietta d’acqua. Il pasto viene consumato insieme a tutti, oppure sui tavoli riservati ai bambini che portano il pranzo da casa, possibilità prevista dalle famiglie. La decisione ha spaccato il paese, diviso tra chi appoggia il provvedimento e chi lo critica. Il caso finirà per essere discusso anche in consiglio regionale dopo che la vicepresidente, Lucia De Robertis, ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore competente. «Il pane e olio ai bambini morosi è una discriminazione incompatibile coi valori fondativi del sistema scolastico – sostiene – questa scelta ha un impatto pedagogico disastroso, perché scarica sugli incolpevoli bambini i comportamenti omissivi dei genitori».
Ma il primo cittadino Silvia Chiassai Martini, dal giugno 2016 alla guida di una giunta di centrodestra, ribatte con convinzione agli attacchi. «La mia – spiega – è stata in realtà una decisione che mira a ristabilire la giustizia per tutti i cittadini. I bambini a cui è stato applicato il provvedimento non provengono da famiglie bisognose: per loro, il servizio di mensa e trasporto è garantito dagli assistenti sociali. Le famiglie di cui stiamo parlando oggi sono quelle che hanno fatto i furbetti, contando sulla mancanza di controlli». Il sindaco giustifica la sua scelta snocciolando dati e cifre ben precisi. «Quando mi sono insediata – racconta – ho riscontrato un buco di 500 mila euro, accumulato con le morosità per servizi come la mensa e il trasporto scolastico. Per un Comune come il nostro è una cifra importante». Per recuperare il debito, l’amministrazione si è mossa su più fronti: prima ha richiesto i crediti accumulati negli anni e ha recuperato 211 mila euro. Poi ha modificato il metodo di pagamento: ora si paga prima di consumare invece che a posteriori. I genitori morosi vengono avvertiti più volte con sms, avvisi e telefonate: la misura più drastica scatta solo al 31° giorno. «Un meccanismo – continua il sindaco – che in pochi giorni ha dato buoni risultati: da 38 alunni morosi ora siamo arrivati a 20». Il problema non riguarda solo Montevarchi. A ottobre scorso, il Comune di Grosseto – dove a non pagare erano risultate mille famiglie – aveva adottato una misura ancora più drastica: per convincere i genitori non paganti, l’amministrazione cittadina ha deciso di sospendere il servizio mensa per i loro figli.
Dipende sempre il luogo di cuba dove sei...la prima volta a cuba nel 1997 a guanabo non avevo problemi a trovare buon paladares dove mangiare....mi ricirdo ancora le carbonare al piccolo.....ma arrivato nel 2000 a caibarien la cosa era molto differente...pa almorzar c erano solo 2 o 3 posti. E per la comida 1 syatale chiudeva....dunque se volevi mangiar decente dovevi andare all hotelito a la playa a circa 2 km dalla casa......spesso stavamo tutto; l di alla playa e poi mangiavamo li senza docciarci. ....hi portato in mio amico in quegli anni ediceva cge si moriva di fame con i soldi in tasca...
RispondiEliminaA quei tempi spessissimo si cucinava in casa anche perche alquilavamo case complete di cucina
In compenso c erano diverse carpitas dove mangiare un pollo frito e aktre cose
Dopo qualche anno ha aperto il ristorante statale ranchon sul malecon aperto e si poteva mangiare quello che era dispinibile...le tovaglie facevano anche da tovaglioli xque no davan servilletas ....fortunatamente ora ci sono qualche paladar con offerte di buona qualita e costi contenuti
Giumiro
Infatti Guanabo e' un discorso mentre Caibarien e' un altro.
EliminaEsattamente come raccontavo de Las Tunas di quegli anni
aston, perchè secondo te ventura, che tu conosci bene, ha messo de rossi come centrale di centrocampo arretrato,assolutamente isolato dal resto del reparto, mentre jorginho, che avrebbe dovuto affiancare de rossi come regista, ha passato una serata in panca? Non mi sembra molto professionale che, invece di fare il mea culpa, per gli evidenti errori commessi, se la prenda con la sfortuna e con l'arbitro.
RispondiEliminaVentura e' questo....il vincente trova sempre una soluzione il perdente una scusa.
EliminaQuesto vale in ogni campo della vita.
I giocatori sono quelli che sono ma Conte, con gente piu' scarsa di questa, ci ha fatto vedere una squadra vera....non questa porcheria.
A guanabo sicuramente c erano paladar decenti oltre al piccolo ne ricordo altri 2 che ho mangiato bene in uno additittura ho bevuto del bordeaux francese locale dove ho mangiato del buon pesce....poi ho scoperto il piccolo e sono andato sempre li
RispondiEliminaLe carpitas non e che friggevano como ora non c era tanta gente che poteva spendere all epoca e ho sempre mangiato un buon pollo....poi chiaramrnte o mangi questa minestra o nada......ora si che non ci mangerei.....altri posti che si mangiava discretamente ...comida criolla claro...e lungo la caretera central......;bisigna conoscerli perche alcuni non sono proprio lungo l autostrada.
Giumiro
C'erano anni in cui un pollo alla selvaggia andava anche bene.
EliminaOra io tiro dal desajuno alla cena, alla sera ho una fame boia e voglio mangiare decentemente.
Carpitas? No grazie.
infatti ora è un altra cosa....a quel tempo a volte toccava risolvere el almuerzo in carpitas, poi una cena come dio comanda....
Elimina....se trovavi il locale come Dio comanda....
RispondiElimina