Qualche giorno fa mi
arriva una mail da un amico che e' a Santiago da una settimana.
Un cinquantenne ancora
guardabile con una discreta esperienza di donne, uno di quelli che
non passa la giornata a cazzeggiare sul web ma salta ancora,
agevolmente, la cavallina.
Mi scriveva che in una
settimana si era beccato 3 embarcate, cioe' 3 appuntamenti con
fanciulle (conoscendolo...non esattamente lapponi) a cui lui si era
presentato e loro no.
Trapelava dal suo scritto
una certa incazzatura, quasi una lesa maesta' nei confronti di chi
aveva “osato” lasciarlo a piedi.
Gli ho risposto esponendo
il mio pensiero in materia, pensiero che trascende lui e questa
situazione e che rappresenta uno dei mantra attorno al quale ho
impostato, nello specifico, questo segmento di esistenza.
Gli ho ricordato di non
dare troppa importanza a queste cose, alla sua....alla nostra eta',
non c'e' piu' il bisogno di innamorarsi ne di dimostrare niente a
nessuno.
Se una ti “embarca”
fatti una risata, entra in un bar, beviti un traco, andra'
sicuramente meglio la prossima volta.
Gli ho scritto
cosi'....perche' lo conosco e so che e' in possesso di buone frecce
al suo arco, per altri il rimanere solo ad un angolo di strada e' una
situazione che si ripete e si ripetera', lui no.
Oggi e' abbastanza normale
che accada a Cuba, le ragioni sono quelle solite, ben note.
Maggiore disponibilita'
economica, possibilita' di scelta, non piu' la necessita' di beccarsi
davanti alla baracca di legno lo sfigato coi pantaloncini in tinta o
il temba con la braga di flanella fin sotto le ascelle ecc ecc.
Ma davvero ci si incazza
ancora per queste cose?
Eppure basterebbe un po'
di leggerezza per dare ad ogni cosa la giusta importanza.
Ci sono state stagioni
della vita in cui le donne servivano anche per spingere verso l'alto
l'autostima.
Ricordo albe, durante gli
anni d'oro dei villaggi turistici, dove uscivo dalla camera di
qualche fanciulla (era bene sempre farlo alle prime luci del giorno
onde evitare di essere visti....dove non bisognava essere visti) e mi
ritrovavo magari ai piedi dell'oceano tropicale, caraibico o africano
con davanti un alba da paura.
Una notte passata con una
che meritava davvero, il tropico, l'oceano, l'alba di fuoco...come
facevi a non sentirti padrone del mondo?
In quale altro posto o
situazione saresti stato cosi' bene in quel momento.
Momenti simili vissuti
anche a Cuba, quando magari passavi la notte con una bella, ma bella
davvero, una di quelle che ti devi saper sudare, ti svegliavi vedevi
quel corpo ambrato accanto, ringraziavi gli Orishas (non il
borsillo...quello non sarebbe bastato) per un regalo simile e ti
sentivi il Robert Redford della gente normale.
Erano anni in cui davvero
queste cose facevano la differenza, poi col tempo scoprivi che tutte
le palme in ogni spiaggia sono uguali, ti accorgi (purtroppo) che
anche una donna che per molti sarebbe un sogno e' diventata tutto
sommato una come tante, perdi quella magia che trasformava in
speciali situazioni normali.
Forse sarebbe anche giusto
incazzarsi se una tipa ti lascia ad aspettare in un angolo di qualche
posto cubano, ma io proprio non ci riesco.
Forse perche' non lo
ritengo un delitto di lesa maesta', probabilmente perche' sono
consapevole che, se voglio e senza troppa fatica, a casa da solo
comunque non ci torno.
In Italia queste cose non
capitano, se una donna con te non ci vuole uscire te lo dice, cosi'
eviti di perdere tempo.
Magari se sai un po' come
funziona il mondo chiedi alla tipa di uscire una volta capito, forte
e chiaro, che e' quello che vuole anche lei, ma certe sensibilita'
non si vendono al mercato, o le hai o non le hai.
Quindi concludendo ho
detto al mio amico di fottersene, Santiago e' piena di gnagna della
qualita' cromatica a lui gradita (e che l'umile scriba non disdegna)
quindi come diceva Rossella; ”Domani e' un altro giorno...”
"Ai Giochi Invernali di Pyeongchang "spero di rappresentare il popolo degli Stati Uniti, non il presidente". Lo ha detto la campionessa di sci americana Lindsey Vonn, in un'intervista alla Cnn dove ha espresso senza mezze misure il proprio giudizio nei confronti di Donald Trump. "Prendo molto sul serio le Olimpiadi, quello che significano e quello che rappresentano, cosa significa camminare sotto la nostra bandiera nella cerimonia di apertura", ha aggiunto Vonn, che in carriera ha conquistato un oro e un bronzo a Vancouver 2010, mentre per infortunio ha saltato i Giochi di Sochi 2014.
RispondiElimina"Voglio rappresentare degnamente il nostro Paese, non penso che al momento ci siano molte persone nel nostro governo che lo fanno". "
La 33enne americana ha chiarito che, in caso di oro ai Giochi, non accetterà un invito alla Casa Bianca.
" Se vincerò un oro e fossi invitata alla Casa Bianca non accetterò l'invito. Ma devo vincere per essere invitata. No, in realtà penso che ogni membro del team americano sia invitato, quindi non andrò". "
Vladimir Putin conferma che correrà alle prossime elezioni presidenziali previste in Russia il prossimo anno. "Sì, correrò come candidato per la presidenza russa", ha detto Putin incontrando i lavoratori presso lo storico produttore del paese, GAZ (Gorkovsky Avtomobilny Zavod) di Nizhny Novgorod.
RispondiEliminaFino ad ora, Vladimir Putin si era rifiutato di dare una risposta diretta riguardo ai suoi piani per la contesa elettorale del 2018. In precedenza, i media russi avevano riferito di una possibile candidatura.
Il presidente Putin gode di un alto grado di approvazione, con oltre l'82% dei russi che lo sostengono secondo un sondaggio condotto da VTSIOM a fine settembre.
La data per le elezioni del prossimo anno non è stata ancora annunciata, ma si ritiene che si possa votare il
18 di marzo, anniversario della riunificazione tra Russia e Crimea. Hanno annunciato la candidatura anche altri esponenti politici come il leader del Partito Liberal-Democratico Vladimir Zhirinovsky, Gennady Zyuganov del Partito Comunista, Grigory Yavlinsky del partito liberale Yabloko, la giornalista e cantautrice Ekaterina Gordon, l’attivista Ksenia Sobchak e il difensore civico per gli affari Boris Titov.
Le prossime elezioni saranno le quarte nella traiettoria politica dell’ex funzionario del KGB sovietico che ha già ricoperto l’incarico di presidente per due mandati dal 2000 al 2008, ed è stato primo ministro dal 2008 al 2012 con Medvedev alla presidenza.
Restare a piedi nella Cuba di oggi è normale. Giuseppe
RispondiEliminaCi vuole leggerezza nella vita....o si vive male.
EliminaUn anno fa a Roberto è stata diagnosticata la leucemia. Ha lottato, ha sofferto, ma alla fine è riuscito a vincere la battaglia. Lo scorso settembre voleva rientrare al lavoro, ma l'azienda gli ha mandato una raccomandata con questo oggetto: " Licenziamento per giustificato motivo oggettivo".
RispondiEliminaAccade in una fabbrica di vernici di Orbassano, alle porte di Torino. Roberto (il nome è di fantasia), 57 anni, non era un impiegato qualunque: era il capo dello stabilimento. Era entrato in azienda 19 anni fa come responsabile di produzione, poi gli era stata affidata la gestione dell'intera fabbrica, sempre con la qualifica di quadro "A1", la più alta tra quelle previste dal contratto dell'industria chimica. Quindi non era un dirigente, allontanabile a piacimento, bensì un dipendente a tempo indeterminato.
A novembre di un anno fa accusa i primi sintomi: un paio di attacchi di febbre. Fa gli esami del sangue e la sua vita sprofonda: ha una leucemia acuta. " Non scorderò mai la telefonata in cui mi dissero che ero malato. Dopo tre ore ero in ospedale a iniziare la chemio " , racconta Roberto. Seguono mesi di cure, nausee, paura di morire. "Ho avuto pensieri devastanti, catastrofici. Niente di nuovo, non sono certo il primo. Non è questo che conta nella mia storia", aggiunge.
Ciò che conta è quanto accade nella seconda parte della sua vicenda. Le cure funzionano, le terapie si fanno meno aggressive e lui torna a stare bene, ricomincia anche a fare attività fisica. Tecnicamente potrà dirsi guarito solo tra cinque anni, però può tornare al lavoro. Avvisa la sua impresa: "Guardate che rientro". Gli dicono di fare la visita con il medico aziendale, il 25 settembre. Il dottore non ha nulla da obiettare: "Non mi è mai stato dato il giudizio di idoneità, ma a voce mi disse che era tutto a posto" , spiega Roberto. Dall'azienda però gli dicono di attendere ancora un po' e che gli faranno sapere.
Il 2 ottobre, giorno del suo compeanno, arriva la raccomandata con cui viene licenziato. I motivi di salute non c'entrano: "La decisione si rende necessaria a causa dell'attuale situazione economica negativa del mercato di riferimento che ha colpito la società", si legge. Secondo l'azienda, le materie prime costano di più, la fabbrica non crea più reddito, non ci sono segnali di ripresa, quindi bisogna riorganizzare. Come? Licenziando un solo lavoratore: Roberto.
"Conosco quella fabbrica come le mie tasche, gli affari vanno benissimo. L'aumento delle materie prime è stato minimo, non può certo aver influito sulla redditività" , sottolinea l'ex capo dello stabilimento. Lui non ha dubbi: "È un licenziamento discriminatorio, legato alla mia malattia" . Ma a spingerlo a raccontare la sua storia è un senso di rabbia più ampio, che passa anche da casi come quello della mamma licenziata dall'Ikea. "Sono incazzato e stufo di vedere aziende che scrivono codici etici di 30 pagine e poi prendono a calci la dignità dei dipendenti. Mi hanno scippato il lavoro. Oggi una cosa del genere può capitare a chiunque".
Roberto si è rivolto alla Filctem- Cgil, una mossa che forse l'azienda non si aspettava. "Questo licenziamento è doppiamente discriminatorio, perché colpisce una singola persona che per di più
è malata e ancora in cura", denuncia il sindacalista Pino Furfaro. Per lui" questa è l'ennesima prova di come il nuovo articolo 18 comporti un abbattimento netto dei diritti dei lavoratori". Roberto ha rispedito al mittente una proposta di conciliazione avanzata dall'azienda e ora farà ricorso al tribunale del lavoro: "Chiederò il reintegro, perché rivoglio il mio lavoro. Combatterò anche questa battaglia".
Ca,bierà qualcosa poco o tanto ? mah
RispondiElimina+
http://www.huffingtonpost.it/2017/12/21/raul-castro-lascera-la-presidenza-ad-aprile_a_23314158/
Guanabo