martedì 6 marzo 2018

MOGLI E AFFINI



Non sempre vite private italiane e cubane sono compatibili, a volte occorre fare doppi e tripli salti mortali carpiati per conciliare due mondi cosi' differenti.
La stragrande maggioranza dei frequentatori costanti di Cuba, non ha una vita sentimentale avviata in Italia, oppure tutto quello che c'era da fare e' stato fatto, tutto quello che doveva finire e' finito.
Poi ci sono quelli che una vita, diciamo sentimentale, in Italia, la possiedono ma riescono a partire comunque.
Raccontando balle.
Ne ho conosciuti alcuni, sposati con figli, che raccontavano balle cosi' contorte da far impallidire un romanzo di Le Carre'.
C'era chi, dentista, si inventava un periodo di lavoro in Africa per medici senza frontiere, un'altro andava in Venezuela per il suo lavoro di programmatore.
Come le mogli scafate nel secolo 2000 potessero abboccare a simili cazzate resta un mistero irrisolto, anche perche' suppongo conoscano bene i loro polli....
Probabilmente sapevano bene, sapevano tutto, ma si riservavano di ottenere una lauta contropartita che consisteva in qualche viaggio con le amiche o del buon denaro, come capitava alla moglie del programmatore che doveva consegnarle, al rientro, il guadagno della...trasferta.
In quel modo la gita a Cuba costava il doppio del normale, quello che spendeva sull'isola e quello che doveva consegnare alla signora nel paese del sole.
Vi devo confessare che qualche volta pure io ho dovuto raccontare balle, e' successo quando avevo in piedi qualche mezza storia, con la differenza pero' che nulla era in discussione.
Se andava loro bene che partissi ok, altrimenti partivano loro.... senza biglietto di ritorno.
Il problema reale e' la destinazione.
Se invece di partire per la maggiore delle Antille avessimo un bel contratto, anche lungo, per andare a lavorare in una piattaforma petrolifera al largo delle isole Far Oer nel mare del nord, nessuna fanciulla sana di mente ci metterebbe i bastoni fra le ruote.
Ecco, se le racconti che vai a Cuba....si incazzano.
Oppure vogliono viaggiare con noi.
Il fatto e' che loro sognano Varadero, le spiagge, il sole, la tintarella e cose simili, noi....almeno io, rabbrividisco al pensiero di una vacanza simile avendo bene in testa quali sono le direzioni che deve prendere la MIA vacanza.
Cuba ha, nell'immaginario collettivo, un'immagine ben definita.
Quando racconto, che vado 3-4 volte all'anno a Cuba, attorno a me e' tutto un fiorire di sorrisetti e un darsi di gomito.
Cuba, a torto o ragione, si porta dietro quella fama li' che ben conosciamo.
Una moglie tende ad incazzarsi; o viene anche lei con i bambini e il cane, oppure si rimane tutti alla Falchera col campo Rom a vista ed il nebbione da tagliare col coltello.
Le vedo le famiglie con bambini in viaggio sull'aereo, meglio darsi 50 roncolate sui coglioni, credetemi.
Quindi possiamo tranquillamente dire che, a livello generale, se si vive una relazione stabile in Italia difficilmente la cosa e' conciliabile con i viaggetti da quel lato del bloqueo.
Del resto piu' di una volta mi e' capitato di leggere di gente che, pur frequentando ancora spazi virtuali con argomento Cuba, ammetteva candidamente che, a seguito di una fidanzata in Italia, erano anni che non metteva piu' piede sulla piu' bella terra su cui occhio umano si sia mai posato.
Eppure mi risulta che Cristoforo Colombo fosse sposato, con prole.
Altri tempi, altre donne, altri ruoli sociali.
Da qualche anno, proprio per questa ragione ma piu' in generale, per un concetto di liberta' di cui a, questa eta', non saprei piu' fare a meno, ho scelto di avere le mani libere da entrambi i lati del bloqueo.
Da noi buone amiche con cui passare del bel tempo senza rischiare di confondere un attimo fuggente con la vita, a Cuba buone amiche con cui passare del bel tempo senza rischiare di confondere un attimo fuggente con la vita.
Qualcuno potrebbe obiettare che non si ha nulla da nessuna parte, preferisco pensare di avere tutto da tutte le parti.

26 commenti:

  1. ALESSANDRO ZARLATTI

    Sono a Roma. Lo dico per eventuali sicari qui o per chiunque volesse svuotarmi la casa all'Avana. Dai, è questo il momento! Dunque, a Roma, catapultato in un lampo nelle elezioni politiche 2018. In un lampo in tutto ciò che uno credeva di potersi lasciare alle spalle per sempre.
    Il dibattito, Porta a porta, gli ammiccamenti di Vespa, l'idiozia di La Russa, la parabola clinica di Gasparri, giornalisti nuovi, direttori di giornale nuovi ma leccate di culo dal sapore antico o meglio, quel servilismo stanco, ormai di maniera, svuotato da ogni forma minima d'ideologia, di ispirazione, e quindi solo la difesa di un posto ben pagato che di questi tempi bisogna proteggere con le unghie e con i denti. Il mio istinto suicida che mi porta a consultare materiale di repertorio dell'intera campagna elettorale ed allora scovo uno Scalfari che, pimpante come un corpo cremato, snocciola a Di Battista un vademecum progressista come il discorso di un gesuita. La sinistra. Ahhhhh! Trovo discorsi di Renzi che fanno rabbrividire. Allusioni, minacce velate, code di scazzi interni, regolamenti di conti. Un mafiosetto permaloso ipnotizzato dal proprio culo, dalla propria carriera. Un mediocre senza respiro. Tutta gente invecchiata. Io per primo. Ma la distanza e il tempo restituiscono facce come fossero corpi morti portati dalla corrente. E allora scopro che Sgarbi è ancora vivo. Andiamoci piano, vivo... lo sterco vive? L'urina è materiale biologico? Incartato come sempre, ma con meno energia, in quel pupazzo che si è costruito addosso con pazienza certosina. Sempre per soldi. Sempre per difendersi il culo. Ho cercato febbrilmente Ferrara. È vivo? Vi prego, ditemi che è vivo! Non l'ho trovato. Dirige ancora quel giornale meraviglioso che vende tre copie l'anno e becca soldi dallo stato? Mi informerò. Di Berlusconi neanche parlo. Ho rispetto per i morti. Sembra mio nonno che nei suoi ultimi anni di vita piangeva alla parola "tritacarne". È andato. Se Silvio ti beccava per strada nelle settimane di campagna elettorale ti prometteva, nell'ordine: due uccelli, l'immortalità, sua madre, sua figlia, dodici puttane, una barzelletta. Vecchi. Un'intera generazione di vecchi stronzi (perchè c'erano anche i vecchi belli ma credo li abbiano inceneriti) che non vuole morire. Perdono pezzi, sorrisi, parole, facce, una dietro l'altra, ma non muoiono. E non dipende dall'età, sono vecchi Renzi, Salvini, la Boschi, Concita De Gregorio, quella poraccia della Meloni, Michele Serra, e poi, certo, quelli già decomposti, Berlusconi, Scalfari, D'Alema, chi altri? Sono avvelenato dalla sinistra.

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  2. Non ho altro da dire, avvelenato. Com'è stato possibile affidare un intero partito, un'intera storia, a Renzi? Le ceneri di Berlinguer, di Gramsci, quelle di Pavese, il neorealismo, cinquant'anni di cultura italiana, quelle ceneri che lateralmente lo hanno odiato ed amato quel partito, Pasolini, dio santo, Pasolini. Migliaia di donne e di uomini che silenziosamente lo hanno costruito il PCI, gli hanno consegnato un'anima, giorno dopo giorno, riunione dopo riunione, nelle sezioni piene di sigarette e di ragionamenti contorti, negli attacchinaggi pericolosi, nelle scazzottate coi fascisti, nei libri letti di nascosto, nei coglioni arroventati di chi scioperava contro tutto e contro tutti, nelle donne che dicevano NO, in quelli che si rovinavano la vita per non voler cambiare idea, in quelli che perdevano il lavoro, in quelli che li ammazzava la mafia, in quelli che morivano sulle montagne per regalare un paese migliore a questi stronzi, a noi stronzi. A Renzi.
    Ecco, noi stronzi. Io lontano che cambio paese. Sento una colpa che serpeggia quando ne parlo. Un paese lasciato proprio al suo destino. Mi dico che non avrei potuto fare niente. Solo rovinarmi la vita e il fegato. Ma poi l'argomento solito: se tutti avessero pensato come te, allora il paese sarebbe stato consegnato nelle mani dei Salvini e compagnia. E invece? E invece avete partorito Renzi! Ahahaha. In questo panorama i Cinque Stelle sembrano marziani. Ho ascoltato con attenzione quello che hanno detto. Gente normale. Finalmente giovani davvero. Con le incertezze e le ingenuità dei giovani davvero. Dei giovani che in questa epoca passa il convento. Non ho visto il giovane Lenin, nè il piccolo Ernesto Guevara, è chiaro, ma esseri umani che davano la sensazione di essere vivi. Per intenderci, non i giovani alla Renzi che trasudano paraculaggine democristiana da tutti i pori. Non i figli della borghesia più conservatrice e bara come la Boschi e la De Gregorio, il vero cancro della sinistra e forse del paese. C'è qualche speranza? Io questo proprio non lo so. L'Italia è un paese difficile, forse impossibile. Guccini diceva: "Ne abbiam visti geni e maghi uscire a frotte, per scomparire...". È un paese che sporca chiunque, lo insozza, la bruttezza ha anticorpi potentissimi, ha dalla sua parte la mafia, la chiesa, il razzismo, un malaffare diffuso in modo capillare sul territorio, ha l'insofferenza cronica, questo sostanziale non sopportarci più, questo non credere più ormai da un pezzo ad un progetto comune, ha questo "arraffa tutto quello che si può prima che sia tardi". Vedremo.
    Io faccio il turista ed osservo. La mia città bella anche sotto la pioggia battente. Mi faccio cullare dalle frasi sguaiate di qualche vecchio romano che mi riconciliano con la vita. Un tizio a cui chiedo affannato l'indicazione di una strada e mi dice: "ahò, mica c'amo fretta, respira, piatela comoda che mò te spiego...". Quando le cose grandi perdono la speranza è bello afferrarsi a quelle piccole, a quelle da niente, ti tengono sulla terra e ti fanno vivere.

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  3. La gente giudica la vacanza in solitaria a Cuba per solo scopo sessuale, come al solito si giudica ciò che non si conosce...
    Una vacanza in questa isola non basta se si va all’avana o a varadero, bisogna viverla, la maggior parte di chi è stato cuba non sa manco di cosa parliamo....
    Gigino

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  4. Mah....alla fine ognuno vive la sua Cuba come vuole

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  5. Ne conoscevo uno che raccontava di andare in Giappone. Poi la moglie gli ha chiesto una maglietta di Tokyo e sono iniziati i problemi. Giuseppe

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    1. Beh....poteva prenderla dai cinesi prima si partire...

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  6. se devo andare oltre-oceano con la famiglia, Florida tutta la vita! mat.

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    1. Il mio amico Simone Piras titolare di Cuba Center ha vissuto un anno a Miami con famiglia.
      Poi è tornato a casa....

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    2. Il mio commento è riferito ad una vacanza. Ma pensando anche ad una vita in pianta stabile, Miami offre servizi e comodità occidentali vere ed atmosfera latina. Certo ci vuole un certo tenore economico di base e poi, chiaramente, ognuno vive la propria situazione ed anche il posto più bello del mondo può fare non a caso suo. Mat.

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    3. 70 mila euro per un anno bastano?

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    4. non vivo ne ho vissuto in Florida ma mi verrebbe da dire una vita nella media, senza alti e bassi.
      Poi ripeto, al di la del fattore economico, nessuna città o regione è universalmente per tutti, ci mancherebbe. Mat.

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    5. Beh....ad aver un buon portafogli non è certo un postaccio.

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    6. Chiaramente si, ma se vuoi appartamento fronte mare nella Miami che vedi in tv sono almeno un paio di milioni per 120-130 m2 e 40/50 mila dollari annui di tasse e spese di servizio ... però ragazzi... vita da principi (parcheggiatore, palestra, piscina e spiaggia con ombrelloni cambi asciugamano e bevande...) e poi hai un aeroporto che ti porta dove vuoi nei Caraibi per il weekend. Ok basta fantasticare, andiamo a gufare la Juve . Mat.

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    7. Mat quella parola finale, qua' sopra, e' considerata una bestemmia... :-)
      Ti invito la prossima volta a scrivere J...

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  7. hola! sono single quindi nessuna giustificazione. Comunque Cuba non è solo bollo ma se non ci fosse questo motore l'avremmo visitata 2-3 volte e non decine. chao Enrico

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    1. Detto da te che non è solo bollo è stranissimo, sei un mito Enrico ahahah

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  8. Santa -Miami..se non fosse ad un passo da Cuba varrebbe la metà.La Habana è affascinante in ogni suo aspetto, anche la decadencia la rende malinconica ed unica, se parliamo di luogo "finto" e senza anima quella è Miami, ghetti per i poveri e ville per gli artisti,stile Usa.Meglio Frisco!

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    1. Non credo proprio che Miami sia così rinomata nel mondo per via della vicinanza a l’havana... anzi, a parte i cubani emigrati agli altri di l’havana interessa ben poco in Florida . Mat

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    2. Infatti per gli yankee di Miami la vicinanza di Cuba e' sempre stata considerata una sciagura.

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    3. Santa Fè - Constatato che Little Habana è un quartiere ghetto anche se che ultimamente si sta risollevando,reputo che la sciagura più grande sia la fine dell'embargo per chi fa "affari da miami verso l'isola", finirebbe il transito di container (rivenduti dai cubani perlomeno tre volte il loro valore), per quanto riguarda il turismo gli arrivi di visitatori usa nella capitale sono a quattro cifre settimanali, aerei e trasporto marittimo.
      Miami, cemento senza senso anche dopo il disastro di Irma.
      Gli yankee di miami adorano la musica, il buon Rum e gli ottimi sigari dell'isola, considerano sciagura la Revolucion, se ne facciano una ragione perchè è terminata, si tengano quel cowboy di presidente che ben li rappresenta in parte.
      Se davvero uno vuole buttar via il denaro e vivere un mondo alla truman show può sempre venire in Costa Smeralda e "fare finta" di essere felice.
      W Cuba

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    4. Il mio ultimo arrivo al José Marti è coinciso con quello di un aereo da Miami.
      Praticamente è arrivato un centro commerciale...

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    5. Ho avuto uno scenario simile volando da Miami alla Colombia. In tutto il sud america c'è gente che di lavoro va a Miami, riempie la valigia e vive di rivendita. Ormai è diciamo una sorta di capitale/città guida di tutto il continente sud americano/caraibico.Mat

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  9. Leggevo che e' una delle citta' statunitensi col maggior tasso di delinquenza.

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  10. sono gianni in poche parole hai spiegato perfettamente le tipologie di noi personaggi visitatori del paradiso terreno.
    e vero più si matura e piu si sta bene sapere di non essere legato a catena grande capo hai ragione

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  11. Io per primo.
    Non mi tiro certo fuori dal mazzo.

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