giovedì 10 maggio 2018

FRUTTA E VERDURA



Ve ne avevo parlato a tempo debito.
Un paio di anni fa, a seguito di sacrosante e reiterate proteste della popolazione riguardanti il rincaro dei prezzi di frutta e verdura, il governo aveva deciso di intervenire.
Quando, a Cuba, il governo e le autorita' intervengono lo fanno sempre in modo pesante.
Il problema dei rincari nasceva, come in altre parti del mondo, dal numero eccessivo di mani in cui il prodotto passava, ad ogni “cambio di mano” il prodotto subiva un rincaro fino ad arrivare, nei mercati, ad un prezzo assolutamente fuori dal controllo di chiunque.
Si era arrivati, in una provincia agricola come Las Tunas, a pagare i pomodori anche 20/25 pesos alla libbra.
Quasi due euro al kg....con quei salari...
Oltre a questo c'erano delle verdure che, semplicemente, erano sparite, cito fra tutte le patate.
La papa, quella piccola patata gialla che si trova a Cuba e che oramai dovevi scovare al prezzo della carne da improbabili commercianti, che te la spacciavano come neanche un puscher professionista.
Non scherzo, un paio di anni fa, in un mercato ora fatto chiudere vicino alla linea, dovetti andare a un banco a chiedere “limoni”, perche' mi era stato detto che la tipa aveva papa ma che bisognava chiedere....limoni.
Roba da fare impallidire Le Carre'.
Le patate...che da noi sono uno degli alimenti piu' a buon mercato, non a caso quando vogliamo indicare una cosa che costa davvero poco usiamo dire che ha “il prezzo delle patate.”
Comunque lo stato, in questo caso ha fatto davvero sul serio, raggiungendo lo scopo di calmierare i prezzi, facendo pero' chiudere attivita' zonali come chioschetti e case dove si vendeva frutta e verdura, obbligando la gente, in un paese con grossi problemi di trasporto, a scammellare in giro per la citta' per recarsi nei pochi mercati statali e fare delle code devastanti per riuscire a riempire la borsa.
Per prima cosa hanno intimato ai chioschetti di chiudere, ero presente quando 4 policia e altrettanti tipi con dei martelloni ne tumbarono uno proprio vicino a casa nostra.
Poche storie, pochi cazzi, martellate e tirato giu'.
Quelli che vendevano in casa, con delle finestre aperte sulla strada dove piazzavano la mercanzia sono stati fatti chiudere, per un po' hanno continuato a farlo di straforo ma poi sono arrivate sanguinose multe e todo se acabo'.
Peccato perche' riuscivi a comprare, magari caro, cio' che ti serviva proprio all'angolo di casa tua.
In pieno centro lo stato ha aperto un grosso mercato agricolo, la feria nei fine settimana si riempie di guajiros che vendono frutta e verdura, il mercato del Mambi', anche questo non lontano da casa, e' in fase di ristrutturazione e sono stati creati altri mercati, rigorosamente statali per la vendita di questi prodotti.
Sicuramente il tutto risulta piu' scomodo ma i risultati dal punto di vista economico sono innegabili.
I pomodori ora li trovi a 5/8 pesos la libbra, le patate si trovano, quando si trovano, a 10 pesos e via discorrendo.
Poi ci sono sempre ambulanti, in bicicletta o con carretti improvvisati che passano per le vie a vendere verdure, ma lo fanno a loro rischio e pericolo.
C'e' anche da dire che per quanto riguarda la frutta la situazione si e' complicata, a volte si fatica a trovare perfino la fruta bomba o la guajaba che pochi anni fa ti tiravano dietro.
Il tutto oggi passa sotto le grinfie della distribuzione statale, che da un lato ha raggiunto lo scopo di calmierare i prezzi, ma dall'altro ha reso tutto piu' complicato e lento.
Tutto cio' solo per frutta e verdura; il pane continuano a vendertelo gli ambulanti che lo comprano nei panifici e poi te lo portano, un po' piu' caro, fin sotto casa.
Stesso discorso per chi vende i pastel.
La carne la trovi ancora, col suo bel corollario di mosche attorno nei vari chioschetti che, a differenza di quelli di frutta e verdura, non sono mai stati toccati.
Carne di puerco sempre a 20/25 pesos leggermente piu' cara quella di res che, ovviamente, ti puo' arrivare a casa... soltanto tramite altri canali.

25 commenti:

  1. Mattia Feltri

    Il nome non lo faremo (ci spiace soltanto per il Quirinale che poteva ricavarne un’idea). Lo chiameremo l’Italiano. Il 22 aprile l’Italiano ha corso la maratona di Londra. La prima parte se n’è andata in due ore e un quarto. Non male per un sessantenne. Ma sentite che ha combinato nella seconda: è andato a velocità doppia, neanche si fosse scolato una damigiana di Red Bull. Ha superato 13 mila avversari, è andato più forte anche del campione olimpico Mo Farah: 21 chilometri in un’ora e 4 minuti! Da far fatica anche col motorino. Un eroe. Chissà al paese che brindisi, che trionfo. Ma venti giorni dopo s’è capito che era successo: aveva trovato una scorciatoia e tagliato metà percorso. Metà percorso, metà tempo. Facile.
    E dire che l’edizione era dedicata al leggendario Dorando Pietri che alle Olimpiadi del 1908 era stramazzato a pochi metri dal traguardo e dalla medaglia d’oro. Chissà se un giorno noi Italiani (i moltissimi colleghi dell’Italiano) capiremo che si può essere grandi nella sconfitta e piccini nella vittoria. Specialmente se si viene scoperti. Disonesti e fessi. Lo diceva già Kissinger: gli Italiani pensano di essere i più furbi di tutti. I furbi alla sfida preferiscono la scorciatoia perché i furbi non amano se stessi, sono un po’ invaghiti di quello che vorrebbero essere, e si fanno belli per incantare gli altri. Ecco, non abbiamo detto il nome dell’Italiano perché è pieno di Italiani che fanno i furbi per piacere di più, e vanno pure in giro a dire di avere vinto anche se non è vero. Ultimamente sono tutti su da Mattarella.

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  2. Questo 9 maggio si celebra il "Giorno della Vittoria", la storica vittoria dell'Armata Rossa contro il nazismo. Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto come di consuetudine un discorso prima della parata militare nella Piazza Rossa a Mosca.
    In occasione della commemorazione del 73 ° anniversario della vittoria nella seconda guerra mondiale (nota in Russia come "la Grande Guerra patriottica") sulla Germania nazista, Putin ha dichiarato come: "Il nostro dovere è preservare la memoria del coraggio dei soldati che hanno combattuto contro il nazismo". E ancora: "Oggi si tenta di cancellare l'impresa del popolo che ha salvato l'Europa e il mondo dalla schiavitù, dallo sterminio, dagli orrori della Shoah, e si mistificano gli avvenimenti della guerra, consegnando all'oblio l'autenticità degli eroi. Non permetteremo mai che questo accada ", ha proseguito Putin.
    Il presidente russo ha poi affermato che dietro le nuove minacce nel mondo contemporaneo si possono osservare i vecchi schemi delle precedenti guerre. "Le tragedie delle due guerre mondiali (...) non ci permettono di rimanere ciechi. Dietro le nuove minacce si scorgono gli orribili modelli vecchi, l'egoismo e l'intolleranza, il nazionalismo aggressivo di chi sostiene l'esclusività. Si comprende bene per questo la gravità di queste minacce", ha dichiarato Putin.
    "La Russia è aperta al dialogo su tutte le questioni di sicurezza globale. E' disposto alla partnership costruttiva e da pari nell'interesse di armonia, pace e di progresso per il pianeta", ha proseguito il presidente russo.
    Come è tradizionale, la Piazza Rossa ha ospitato una grande parata con la partecipazione di oltre 55.000 persone e 1.200 unità di equipaggiamento militare. Questo atto è stato aggiunto ad altre festività che si svolgono questo mercoledì in dozzine di città russe.

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  3. A L' Avana quelli che lavorano alle ambasciate, loro stessi stranieri , potendo acquistare a prezzi di favore , rivendono di tutto . Godono poi con vario titolo di immunità tali da poter permettersi di fare vere e proprie vetrine di quanto rivendono alle ventane di casa. I " chinos " ( asiatici di ogni parte ) hanno in casa una vera e propria bottega

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  4. A Las Tunes non c'e più una ventata che vende frutta e verdura.
    Tutte chiuse.

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  5. Non conoscevo la versione spagnola di quella canzone. Giuseppe

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    1. Baby K che sangue mi fa....È dire che fisicamente non è neppure il mio tipo...

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  6. Cioè il governo e intervenuto per questo, 4 poveracci vendono per sbancare il lunario dare da mangiare i loro figli, ma il governo cubano e mai entrato in un negozio e provare comprare un litro di latte,acqua,la pasta ecc ecc ecc

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  7. Tu hai mai provato a metterci faccia e firma?

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  8. erano di un comodo per noi yuma quei chioschetti dove potevi trovare frutta, uova, vegetales.....però almeno sono riusciti a calmierare i prezzi che erano sproporzionati...dovrebbero calmierare anche i prezzi nelle chopis statali che vendono m**da al prezzo dell'oro.

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  9. hola! bel casino quello con los carretilleros che all inizio aveva scatenato una tremenda escasez che pare diventata normale con il potenziamento attuale de los agropecuarios. Comunque tutto parte dalla corruzione e acaparamiento ampiamente presente in ogni settore compreso l'alimentare vedasi carne, botellones de agua, cervezas ect , speriamo che la cosa regga. chao Enrico

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  10. Per il cubano l'importante e' che i prezzi siano stati calmierati, se poi c'e' coda da fare...aguantano...in qualche modo.

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  11. https://it.trustpilot.com/review/casasparticularcuba.com

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    1. La concorrenza...

      it.trustpilot.com/review/www.amorcuba.com

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  12. "Gli accordi con il FMI sono sempre dannosi per il nostro popolo. Significano tagli salariali, alle pensioni. Significano privatizzazioni, licenziamenti nel settore pubblico". Con queste parole i deputati dell'alleanza kirchnerista-peronista Frente para la Victoria ha criticato aspramente la decisione del presidente dell'Argentina, Mauricio Macri, di chiedere un finanziamento di 30 miliardi di dollari al Fondo Monetario Internazionale (FMI) e riconsegnare il paese agli incubi del passato. Lo riporta oggi Telesur.
    "Chiediamo al ramo esecutivo che qualsiasi accordo possibile con il Fondo monetario internazionale, prima della sua approvazione, sia ampiamente discusso nel Congresso nazionale, e nulla che il Fondo voglia concordare debba essere fatto sulle spalle del popolo argentino", ha reso noto il Frente in una conferenza stampa subito dopo l'annuncio di Macri.
    I deputati hanno poi aggiunto: "La decisione di martedì significa una grave battuta d'arresto". Dopo due anni e mezzo di gestione di Néstor Kirchner, l'Argentina ha cancellato il debito con il FMI, 13 anni dopo, con due anni e mezzo di governo Macri, rifiniamo nelle morse del Fondo."
    Il Fondo ha più tipi di prestiti. Il più semplice è il credito flessibile che non impone severe restrizioni ma tratta importi relativamente piccoli. Macri ha avviato trattative con l'agenzia per il credito che evitino una grave crisi finanziaria in cambio del congelamento delle pensioni per due anni e attuare licenziamenti di massa, secondo il quotidiano argentino El Uncover. La prima volta che l'Argentina ricevette un prestito dal Fondo monetario internazionale fu nel 1957, dopo il colpo di stato contro Juan Perón, l'esercito chiese 75 milioni di dollari. Il rapporto tra questo paese e il Fondo si concluse nel 2006 quando il presidente Néstor Kirchner cancellò il vertice di il debito.

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  13. Nel mio ultimo viaggio in aprile a Sancti Spiritus c'erano code di almeno 2 ore per comprare le patate, un giorno è toccato pure a me rimanere per un paio d'ore sotto il solleone!!

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    1. Ci manca solo di dover andare a Cuba e dover fare 2 ore di coda per comprare le patate adesso, cos'è uno scherzo? :-) Mat.

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    2. Coda?
      Ni Muerto...
      Pero' ogni tanto mi fa piacere portare a casa un po' di papa per la familia ma sicuramente senza coda, so da chi andare e quando andarci.

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  14. questo il sistema code eterne per comprare le cose di prima necessità questo no va bene,vi siete chiesti al contadino quanto da il governo la libra la verdura, la frutta, il latte, questo sistema no va più speriamo ché il nuovo governo cambi qualcosa, dare un salario la pensione adeguata, sono obbligati a rubare tutto per vivere, ruba persino la polizia la benzina dalle moto e macchine
    Franco

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  15. Faccio io a te qualche domanda.
    Quanto da lo stato al contadino per la verdura?
    Dova hai sentito che la polizia ruba la benzina da auto e moto?
    O fornisci dati oggettivi verificabili o siamo alle solite chiacchiere da parque.
    Vanno bene anche quelle...ma sono poco attendibili.

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    1. Se parliamo di polizia cubana, in 13-14 trasferte cubane sarò stato fermato dalle pattuglie almeno una decina di volte, se non di più, ovviamente sempre per motivi inventati, e tutte le volte si è risolto con 10 cuc di mancia ed una stretta di mano.E' palese che quando il sistema non funziona, tutti cercano di arrotondare come possono, polizia compresa (tra l'altro in sudamerica non solo a Cuba), lo faremmo anche noi stessi. Mat.

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    2. Sara' ma a me non e' mai capitato.
      A Tunas e' raro che ti chiedano qualcosa, mi hanno fermato diverse volte in questi anni, quasi sempre con ragione, ma mai chiesto nulla.
      A La Habana suppongo sia differente.

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    3. io sono anni che affitto carro anche se non giro molto la isla...solo cayo per il mare e qualche giretto vicino....mi avranno fermato 3/4 volte e tutte si sono risolte con un desculpe pa la molestia....nessuno mi ha chiesto nulla ne io proposto...pero 2 miei amici gli è successo che gli abbiano chiesto denaro...e loro gli hanno dato una decina di cuc

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  16. Il Presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, ha reso noto che il Venezuela ha effettuato la prima esportazione di coltan, un minerale utilizzato nel campo aerospaziale, della microelettronica e delle telecomunicazioni, partita dallo Stato di Bolivar con destinazione il continente europeo. Segnatamente sarà l’Italia il paese di arrivo del coltan venezuelano.
    "Oggi parte la prima esportazione nella storia economica del Venezuela di un minerale chiamato coltan e verrà esportato dal Venezuela alla Repubblica d'Italia", ha spiegato Maduro dall'isola di Margarita, dello Stato di Nueva Esparta, in una trasmissione dell’emittente pubblica VTV.
    Il Presidente ha sottolineato che il governo bolivariano sta attivando nuovi motori di ricchezza e di crescita, e ha affermato che "la seconda metà del 2018 sarà nel segno della crescita economica, della stabilità e dell'aumento della ricchezza, perché abbiamo creato le basi per questo”.
    Da parte sua, il ministro per il Commercio Estero e gli Investimenti Esteri, José Gregorio Vielma Mora, ha spiegato che sono cinque le tonnellate di questo minerale ad essere esportate in 10 pallet. Inoltre, si tratta di un trasferimento ufficiale che ha tutti i documenti e permessi necessari, secondo quanto conferma la Banca Centrale del Venezuela (BCV).
    "Continueremo a lottare contro l'estrazione di contrabbando, non ci saranno più trasferimenti illegali verso la Colombia, ma esportazioni legali verso altri paesi e rafforzeremo l'economia venezuelana", ha aggiunto.
    A questo proposito, il ministro per lo Sviluppo Minerario Ecologico, Victor Cano, ha sottolineato che avrà seguito il processo di esportazione del coltan attraverso alleanze strategiche cementate da diverse imprese miste.
    “Stiamo recuperando la sovranità su questo minerale che appartiene a tutti i venezuelani", ha dichiarato.

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